17/01/2014, 00.00
INDIA
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Ong cattolica: In India la polio è sconfitta, ma serve continua prevenzione

di Nirmala Carvalho
Lo conferma ad AsiaNews p. Tomi Thomas, direttore della Catholic Health Association of India (Chai), che sul territorio conta 3.410 istituzioni e oltre 2mila membri tra personale medico e paramedico. Sono ormai tre anni che New Delhi non registra un nuovo caso di polio.

Mumbai (AsiaNews) - La sconfitta della poliomielite in India è un successo, ma "è necessario restare vigili. La minaccia di una re-infezione incombe". È quanto afferma ad AsiaNews p. Tomi Thomas, direttore generale della Catholic Health Association of India (Chai), una delle più importanti ong al mondo nella prevenzione della malattia e nella promozione della salute fisica, mentale, sociale e spirituale dell'essere umano.

Secondo dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) diffusi in questi giorni, sono ormai tre anni che nel subcontinente indiano non si registra un nuovo caso di polio. Già dal 2012 l'agenzia dell'Onu aveva tolto New Delhi dalla lista delle nazioni in cui il virus è endemico. Il governo ha definito questo successo "una pietra miliare" per il Paese, e uno dei più grandi successi per la sanità pubblica, raggiunto grazie a un massiccio e costante programma di immunizzazione.

Fondamentale per l'India è stato il lancio della Pulse Polio Initiative (Ppi) tra il 1995-1996, una campagna di immunizzazione lanciata dal governo, volta a vaccinare tutti i bambini sotto i cinque anni. Il Ppi, spiega Tomi Thomis, "ha mobilitato varie sezioni della società, dalla forza-lavoro pubblica, a volontari e associazioni private". Tra queste anche la Chai, che negli anni ha creato una vasta rete di operatori su tutto il territorio. "La nostra base si compone di 3.410 istituzioni - sottolinea - tra cui 2.263 centri sanitari, 417 ospedali per la cura secondaria, 183 ospedali per la cura terziaria e 199 società. Ci sono cinque college di medicina e 120 scuole di formazione per infermieri. Sul territorio abbiamo 11 unità regionali, in cui operano circa 1000 suore-medico, 25mila suore-infermiere e oltre 10mila paramedici".

Grazie a questa imponente organizzazione, aggiunge il sacerdote, "ogni anno 21 milioni di persone usufruiscono dei nostri servizi. E grazie al solo lavoro di Chai, circa 800mila bambini delle aree rurali sono stati immunizzati". La società non si occupa solo di poliomielite, ma anche di difterite, morbillo, pertosse, dissenteria, polmonite, rotavirus, tetano e rosolia.

Nonostante i successi però "ancora oggi circa 22 milioni di piccoli non sono stati vaccinati, e oltre 1,5 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono per malattie che potrebbero essere prevenute con vaccini già esistenti. Questo è un campo in cui il lavoro di organizzazioni come la nostra diventa cruciale. Sradicare la poliomielite è solo una parte di quello che l'India deve fare per proteggere e vite di tutti i bambini appena nati". 

 

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