10/09/2009, 00.00
MYANMAR
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Ong: Da Total e Chevron 5 miliardi di dollari in fondi neri alla giunta militare birmana

L’ong EarthRights International accusa i due colossi dell’energia di sostenere la dittatura in Myanmar. Esse sfruttano il lavoro forzato della popolazione e nascondono i crimini commessi dall’esercito. I fondi nascosti in due banche offshore di Singapore. Per ora nessun commento ufficiale dalle compagnie.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – I giganti dell’energia Total e Chevron sostengono la giunta militare birmana sfruttando il lavoro forzato della popolazione, nascondendo omicidi e abusi, e arricchendo le casse dei militari di circa cinque miliardi di dollari Usa, occultati in due banche offshore a Singapore. A denunciarlo è l’ong EarthRights International (Eri), con base negli Stati Uniti e sedi sparse nei Paesi del Sud-est asiatico, in due diversi rapporti frutto di anni di inchieste in Myanmar.
 
EarthRights International accusa la compagnia francese Total e la statunitense Chevron di “coprire le violazioni dei diritti umani” dell’esercito birmano a guardia delle condotte del gas, tra cui lavori forzati e omicidi ai danni della popolazione. L’inchiesta svolta dagli attivisti dell’Eri rivela inoltre che la giunta militare al potere in Myanmar ha occultato 4,80 miliardi di dollari Usa, in due banche di Singapore. Essi sono i proventi della vendita del gas naturale, che la dittatura ha sottratto dal bilancio dello Stato versandoli su fondi personali.
 
Matthew Smith, coordinatore Eri per i progetti in Myanmar, afferma che “la leadership militare nasconde miliardi di dollari” mentre la popolazione soffre la fame. Naing Htoo, uno degli autori del rapporto Eri, aggiunge che “le forze della sicurezza di Total e Chevron commettono omicidi, costringono la popolazione ai lavori forzati e altre violazioni dei diritti umani, mentre i vertici della compagnia continuano a mentire alla comunità internazionale”.   
 
I due rapporti diffusi da EarthRights International sono basati su fotografie, interviste e testimonianze fornite della popolazione birmana, interessata dallo Yadana Project: esso intende estrarre gas naturale dal mare delle Andamane, al largo delle coste birmane e convogliarlo in Thailandia. Nel sottosuolo marino vi sarebbero oltre 150 miliardi di metri cubi di gas naturale, che hanno attirato gli interessi delle principali compagnie energetiche e petrolifere mondiali.
 
Nel recente passato la Total è stata al centro di una controversia per i rapporti economici e commerciali con la giunta militare birmana, all’indomani dell’arresto della leader dell’opposizione democratica Aung San Suu Kyi. Le sanzioni della comunità internazionale, peraltro, colpiscono l’esportazione di armi, legno, minerali e pietre preziose. Il governo francese, invece, ha sempre difeso gli interessi del colosso dell’energia in Myanmar.
 
La Afp riferisce infine che i rappresentanti di Total e Chevron non sono al momento disponibili per un commento ufficiale.
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