09/02/2012, 00.00
SIRIA
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Osservatori di Onu e Lega araba in Siria, mentre continua il massacro

A Homs oggi ci sarebbero già 70 morti. Domenica l’opposizione potrebbe avere dalla Lega araba il riconoscimento come rappresentante del popolo siriano. La Turchia e l’Organizzazione della cooperazione islamica annunciano iniziative diplomatiche. Voci di un sostegno militare da parte di Qatar e Stati Uniti.

Beirut (AsiaNews) – L’Onu dovrebbe accettare oggi una proposta della Lega araba di una missione congiunta di osservatori in Siria, da dove arrivano notizia di una ulteriore intensificazione della repressione, con attacchi sempre più violenti, in particolare contro la città di Homs. Secondo fonti dell’opposizione, ieri ci sarebbero stati 93 morti e oggi le vittime sarebbero già 70. La stessa opposizione potrebbe ricevere un importante sostegno diplomatico se il Consiglio nazionale siriano (Cns) sarà riconosciuto, come sembra, quale legittimo rappresentante del popolo siriano nel vertice dei ministri degli esteri della Lega araba, in programma domenica al Cairo

A portare aiuto militare agli insorti. secondo varie fonti, sarebbero invece il Qatar e gli Stati Uniti, che starebbero fonendo armi ed equipaggiamenti. E’ stata invce definita “accademico” uno studio del Pentagono su un possibile intervento militare.

La missione congiunta di Onu e Lega araba è frutto di una iniziativa di quest’ultima: il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha infatti detto ieri di aver ricevuto una proposta in tal senso dal segretario della Lega araba, Nabil al-Arabi. Non è l’unico passo che viene dal fronte musulmano: L’Organizzazione della cooperazione islamica (OIC), che raggruppa 57 Paesi, ha annunciato di “seguire con attenzione i recenti sviluppi tesi a creare un gruppo internazionale di amici del popolo siriano”. La stessa OIC ha reso noto che il governo di Damasco ha respinto la domanda di invio di esponenti dell’Organizzazione nel Paese.

Gli “amici del popolo siriano” del quale parla l’OIC non sono probabilmente gli “Amici della Siria democratica”, gruppo la cui costituzione ha il sostegno di Stati Uniti e altri Paesi e del quale una portavoce della Casa Bianca, Victoria Nuland, ha parlato alla vigilia dell’arrivo a Washington del ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu. Ieri, al momento di lasciare Ankara per gli Usa, Davutoglu ha riaffermato la “determinazione” del suo governo a dare sostegno a iniziative, come quella della Lega araba, miranti a far cessare le violenze. Ciò fa supporre che la Turchia sarebbe disposta ad ospitare gli “Amici”., mentre ha già annunciato l’intenzione di promuovere una conferenza internazionale “di tutti i Paesi interessati” sulla crisi siriana.

Nel contesto delle pressioni internazionali sul regime del presidente Bashar al-Assad è da porre anche l’annuncio che l’Unione europea deciderà, a fine mese, nuove più dure sanzioni contro la Siria. A quanto detto da un funzionario europeo, le sanzioni dovrebbero riguardare la sospensione dei voli commerciali tra Europa e Siria, il blocco delle transazioni finanziarie e dell’importazione in Europa dei fosfati siriani, il 40% dei quali ha destinazione il Vecchio continente. (PD)

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