13/04/2006, 00.00
Pakistan
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Pakistan: il "vangelo di Giuda" ha interesse storico, non teologico

di Qaiser Felix

I presuli pakistani definiscono il testo apocrifo "l'ennesima scoperta montata dai media laici occidentali, interessati solo a fare soldi con il sensazionalismo". Il cardinale Albert Vanhoye spiega che il documento è stato elaborato da una setta gnostica.

Lahore (AsiaNews) – Il vangelo di Giuda "è considerato apocrifo dalla Chiesa, che non lo riconosce, né tanto meno si ispira a documenti di questo tipo. Il suo ritrovamento può avere interesse storico, ma certo non teologico". L'arcivescovo di Lahore, mons. Lawrence John Saldanha, commenta così ad AsiaNews la pubblicazione del testo che alcuni storici hanno definito "vangelo di Giuda".

"Non c'è alcun bisogno – aggiunge - di rispondere al contenuto di questo testo: siamo in grado di educare i fedeli di tutto il Pakistan tramite i nostri canali". "Il problema – sottolinea l'arcivescovo di Karachi, mons. Evaristo Pinto – è che quasi a scadenza fissa emergono 'scoperte' di questo tipo che i media occidentali tendono ad esagerare".

Secondo il programma prodotto dal National Geographic ed andato in onda il 9 aprile scorso, il "vangelo di Giuda" è un manoscritto su carta di papiro scoperto in una cava dell'Egitto nei primi anni '70. E' scritto in copto ed apparentemente è la traduzione di un testo greco che sarebbe stato composto fra il 130 ed il 180 d.C. L'originale è andato perduto, ma è stato menzionato da S. Ireneo nella sua condanna delle eresie gnostiche. Le ultime analisi sulla carte di papiro, effettuate con il carbonio, lo hanno datato all'incirca fra il terzo ed il quarto secolo dopo Cristo.

"Questo testo – riprende mons. Pinto – non dà alcun diritto agli storici occidentali di screditare i Vangeli canonici, che sono l'ispirazione della Chiesa. Il programma mandato in onda era molto confuso e tendeva a confondere gli ascoltatori, in special modo con l'uso di parole come 'ricerca', 'autentico', 'vero' e così via. Come possono interpretare queste frasi i fedeli di altre religioni?" "I pensatori occidentali che non credono – continua – sono liberi di esprimersi su ogni campo, ma questo cosiddetto vangelo, è mai stato proclamato durante la liturgia? E' mai stato citato da un qualsiasi Padre della Chiesa?"

"L'unico fattore interessante – dice – è che questo tipo di ricerca ci dà qualche indicazione su come fosse la vita e la situazione religiosa dell'epoca. I media occidentali, laici, non hanno alcun tipo di sensibilità nei confronti della sensibilità religiosa dei cattolici. Sono interessati solo a fare denaro con il sensazionalismo".

Il documento "può essere di qualche interesse per gli storici, ma certo non per i teologi" commenta il cardinale Albert Vanhoye al Catholic World News. Il gesuita, creato cardinale da Benedetto XVI nel corso del suo primo concistoro, ricorda che "sebbene questo documento sia nuovo, molti altri testi simili sono già stati scoperti in passato".

"Il testo del vangelo di Giuda – spiega il porporato - è un prodotto della setta gnostica, nata alla fine del primo secolo d.C. e molto diffusa al termine del secondo". Il fattore notevole "è rappresentato dallo sforzo compiuto nel tentativo di riabilitare la reputazione dell'apostolo che ha tradito Gesù".

Questa riabilitazione "è basata sulla dottrina dualistica dello gnosticismo" che non accetta il concetto dell'incarnazione di Cristo in quanto "il corpo umano è solamente un limite dell'anima". "Il tradimento di Giuda – dice il cardinale – sarebbe quindi semplicemente il modo in cui l'apostolo aiuta Gesù a superare l'ostacolo rappresentato dal suo corpo: queste sono solo pure speculazioni intellettuali e non hanno alcun collegamento alla realtà". "L'eresia gnostica – aggiunge – è stata condannata del tutto da S. Ireneo nel secondo secolo ed i suoi dogmi sono estranei al cattolicesimo".

"La scoperta di un documento antico – conclude – è interessante per motivi storici ma non ha alcun interesse per la vita di tutti i giorni. Alcuni lettori saranno emozionati da questo tipo di documento perché, come il Codice da Vinci, elabora fantasiose teorie che vanno contro la dottrina della Chiesa".

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