Pakistan: oggi il rientro di Nawaz Sharif che vuole correre alle elezioni
Le altre notizie del giorno: liberate con la mediazione del Qatar due donne con cittadinanza tra gli oltre 200 ostaggi di Gaza. Autorità cinesi vietano un libro sull'ultimo imperatore della dinastia Ming per paragoni sul web con Xi Jinping. Kuwait promette alle Filippine di risolvere lo scontro sui migranti. A Erevan la protesta dei profughi del Nagorno Karabakh.
PAKISTAN
Il tre volte primo ministro pakistano Nawaz Sharif è atteso oggi in Pakistan dopo quattro anni di esilio autoimposto a Londra per rilanciare la campagna del suo partito a tre mesi delle elezioni generali. IL 73enne Sharif era partito per Londra nel 2019 per ricevere cure mediche mentre scontava una pena detentiva di 14 anni per corruzione. Le sue condanne sono ancora in vigore, ma giovedì un tribunale ha vietato alle autorità di arrestarlo fino a una udienza in tribunale. Secondo il suo partito mira a diventare di nuovo primo ministro. Il ritorno di Nawaz Sharif avviene mentre il suo principale rivale Imran Khan resta in carcere ma rimane molto popolare in Pakistan.
PALESTINA-ISRAELE
Hamas ha rilasciato ieri sera due ostaggi - Judith Raanan e sua figlia adolescente Natalie - rapiti dal Kibbutz Nahal Oz durante l'assalto del 7 ottobre. Si tratta del primo rilascio sugli oltre 200 ostaggi detenuti a Gaza. Le due donne, che hanno la cittadinanza statunitense, sono state consegnate alla Croce Rossa, che li ha poi consegnati a Israele. Hamas ha presentato il gesto come “unilaterale”, ma il Qatar ha parlato espressamente di un proprio ruolo in un negoziato con gli Stati Uniti. Secondo alcune fonti potrebbe avvenire in giornata l’attesa apertura del valico di Rafah per il passaggio dei primi aiuti umanitari e l’evacuazione degli stranieri.
CINA
Le autorità cinesi hanno vietato un libro sull'ultimo imperatore della dinastia Ming, Chongzhen, dopo che sul web alcuni commenti online avevano affermato che la sua analisi potrebbe applicarsi anche all'attuale leader del Partito comunista cinese Xi Jinping. "Chongzhen: l'imperatore laborioso che abbatté una dinastia" dell'esperto della tarda dinastia Ming Chen Wutong è recentemente scomparso dalle librerie online, compreso il sito web della Xinhua Books, gestita dallo stato, con molteplici ricerche del libro che non hanno prodotto risultati sulle principali piattaforme.
FILIPPINE-KUWAIT
In un incontro avvenuto a margine di un vertice in corso a Riyadh, in Arabia Saudita, il principe ereditario del Kuwait, Sheikh Mishal Al-Ahmad Al-Jaber Al-sabah, ha espresso al presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. l’intenzione di risolvere le questioni che hanno messo a dura prova le relazioni tra i due Paesi. Il principe ereditario si sarebbe anche scusato con Marcos. In febbraio, il brutale caso della colf Jullebee Ranara aveva spinto il governo filippino a bloccare l’esame delle richieste dei lavoratori domestici filippini alla prima esperienza in Kuwait. Con una mossa apparentemente di ritorsione, il Kuwait ha poi sospeso il rilascio di nuovi visti per i filippini a partire da maggio, provocando il rimpatrio di almeno 815 lavoratori filippini.
VIETNAM
La polizia del Vietnam ha arrestato sei persone accusate di aver violato le norme minerarie, tra cui il presidente di una società in prima linea nella creazione di un'industria delle terre rare che potrebbe sfidare il dominio cinese nel settore. Il governo del Vietnam sta pianificando di mettere all'asta nuove concessioni minerarie per le terre rare entro la fine dell'anno, e tra gli arrestati figurano i funzionari di almeno una società, la Vietnam Rare Earth JSC (VTRE), che avrebbe dovuto presentare un'offerta.
RUSSIA-ASIA CENTRALE
Il capo del Comitato investigativo della Russia, Aleksandr Bastrykin, ha proposto di revocare il passaporto russo concesso ai migranti soprattutto dell’Asia centrale che rifiutino di partecipare come combattenti nella guerra in Ucraina. Come affermano gli attivisti umanitari, il passaporto viene offerto ai migranti con ben altre promesse di impiego e compensi
ARMENIA-AZERBAIGIAN
Un gruppo di profughi del Nagorno Karabakh ha fatto irruzione a Erevan negli uffici della rappresentanza della repubblica dell'Artsakh, soppressa e occupata dall’Azerbaigian, chiedendo di incontrare il presidente Samvel Šakhramanyan, che è uscito incontro alla folla e ha promesso di organizzare un incontro aperto a tutti la settimana prossima, ammonendo che “la nostra patria è l’Armenia, e dobbiamo cercare di non metterla in pericolo in questa fase delicata”.
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20/05/2024 08:58
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