13/02/2014, 00.00
RUSSIA
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"Palestina russa", il progetto con cui Mosca porta la Terra Santa in casa

Il ministero della Cultura, su idea del Patriarcato, pensa allo sviluppo di un cluster turistico-religioso nella zona del monastero di Nuova Gerusalemme a Istra. Kirill: "Dovrà attrarre anche persone non interessate tanto alla vita della Chiesa, ma più a conoscere l'architettura della Palestina russa.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Il ministero della Cultura russo ha annunciato la nascita di un comitato organizzativo che lavorerà allo sviluppo del cluster turistico "Palestina russa", nei pressi del celebre monastero maschile di Nuova Gerusalemme, a Istra, circa 60 km da Mosca. Lo ha reso noto lo stesso dicastero, come riporta Interfax. Nuova Gerusalemme è già uno dei centri più importanti della spiritualità ortodossa. Fu voluto nel XVII secolo dall'allora patriarca Nikon con l'idea di fondare non solo un monastero che fungesse da residenza del primate ortodosso, ma anche da luogo di irradiazione spirituale per il cristianesimo russo. Ordinò di ispirarsi ai luoghi sacri di Gerusalemme e da qui il nome del monastero. La costruzione principale è la cattedrale della Resurrezione, che  si ispira alla Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Chiuso durante il periodo sovietico, pesantemente danneggiato dall'invasione nazista, il governo russo ha finanziato un fondo per il suo restauro a partire dal 2009. Ora il governo e il Patriarcato di Mosca hanno intenzione di sviluppare tutta l'area intorno al complesso monastico in un vero centro del turismo religioso. "Il progetto è volto a creare un'infrastruttura unificata turistica, sociale e di pellegrinaggio", spiega in un comunicato il ministero. La questione è stata discussa in un recente incontro del comitato organizzativo, presieduto dal vice ministro della Cultura, Alla Manilova, e in cui si è dichiarato l'intenzione di inserire gli eventi previsti per lo sviluppo del cluster di Istra nel programma federale per il Turismo 2011-2018.

A proporre che intorno al monastero sorgessero ulteriori infrastrutture che ricordassero la Terra Santa era stata avanzata dal patriarca di Mosca, Kirill, già a novembre. "Sarebbe meraviglioso se il programma dei visitatori comprendesse non solo le visite alle chiese, la partecipazione alle funzioni liturgiche e la visita ai luoghi restaurati - ha detto il Patriarca - ma anche luoghi per le persone che non sono interessate così tanto alla vita della Chiesa, ma più all'architettura e alla conoscenza della Palestina russa". A cavallo tra il XIX e il XX scolo, l'espressione "Palestina russa" si traduceva in concreto in decine di chiese, ostelli, monasteri, scuole e ospedali, costruiti dai russi in Terra Santa sia per i pellegrini, che per gli abitanti arabi. Allora come oggi, il Patriarcato di Mosca per "Terra Santa" intende non solo i territori dell'Autorità nazionale palestinese, ma anche Israele, Siria e Libano.

Nell'idea di Kirill i turisti dovrebbero avere la possibilità di fare "gite a cavallo e in slitta in inverno e visitare monumenti restaurati e legati ad eventi biblici, connessi alla topografia della Terra Santa". Il primate ortodosso è consapevole che il progetto non si realizzerà in poco tempo. "Non può essere fatto velocemente - ha avvertito - gli stupendi prati e boschi della zona non devono essere coperti da nuove costruzioni artificiali e la Palestina russa non può trasformarsi in un kitsch turistico, o in un parco giochi alla Walt Disney". (N.A.) 

 

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