19/06/2016, 12.17
VATICANO
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Papa: Il mondo ha più che mai bisogno di Cristo, della sua salvezza, del suo amore misericordioso

All’Angelus papa Francesco ripropone le domande del vangelo di oggi: “Chi è Gesù per la gente del nostro tempo? Chi è Gesù per ciascuno di noi?”. “Molte persone avvertono un vuoto attorno a sé e dentro di sé; altre vivono nell’inquietudine e nell’insicurezza a causa della precarietà e dei conflitti”. La preghiera dell’Ave Maria per il Sinodo pan-ortodosso a Creta.  La Giornata mondiale Onu per i rifugiati. Occorre “: incontrarli, accoglierli, ascoltarli, per diventare insieme artigiani di pace secondo la volontà di Dio”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Il mondo ha più che mai bisogno di Cristo, della sua salvezza, del suo amore misericordioso. Molte persone avvertono un vuoto attorno a sé e dentro di sé; altre vivono nell’inquietudine e nell’insicurezza a causa della precarietà e dei conflitti”. È uno dei punti centrali della riflessione di papa Francesco prima della odierna recita dell’Angelus con i pellegrini radunati in piazza san Pietro.

“Tutti- ha continuato il pontefice -  abbiamo bisogno di risposte adeguate ai nostri interrogativi concreti. In Cristo, solo in Lui, è possibile trovare la pace vera e il compimento di ogni umana aspirazione. Gesù conosce il cuore dell’uomo come nessun altro. Per questo lo può sanare, donandogli vita e consolazione”.

Il papa stava commentando il vangelo di oggi (12ma domenica durante l’anno, C, Luca 9, 18-24), quando Gesù si rivolge ai discepoli chiedendo prima cosa la gente pensasse di Lui e poi cosa ne pensano gli stessi apostoli, provocando la risposta di Pietro: “Tu sei il Cristo”. “Gesù – ha continuato Francesco - si rende conto che i Dodici, e in particolare Pietro, hanno ricevuto dal Padre il dono della fede; e per questo incomincia a parlare loro apertamente di quello che lo attende a Gerusalemme: «Il Figlio dell’uomo – dice – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (v. 22).

Quelle stesse domande vengono oggi riproposte a ciascuno di noi: ‘Chi è Gesù per la gente del nostro tempo? Chi è Gesù per ciascuno di noi?’ Per me, per te, per te?. Siamo chiamati a fare della risposta di Pietro la nostra risposta, professando con gioia che Gesù è il Figlio di Dio, la Parola eterna del Padre che si è fatta uomo per redimere l’umanità, riversando su di essa l’abbondanza della misericordia divina”.

“Dopo aver concluso il dialogo con gli Apostoli, Gesù si rivolge a tutti dicendo: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua» (v. 23). Non si tratta di una croce ornamentale, o ideologica, ma è la croce del proprio dovere, del sacrificarsi per gli altri con amore, della disponibilità ad essere solidali con i poveri, a impegnarsi per la giustizia e la pace. Nell’assumere questi atteggiamenti, sempre si perde qualcosa. Non dobbiamo mai dimenticare che «chi perderà la propria vita [per Cristo], la salverà» (v. 24). È un perdere per guadagnare. Ricordiamo tutti i nostri fratelli che offrono a Gesù il loro tempo, la loro fatica e perfino la loro vita per non rinnegare la loro fede. Gesù, mediante il suo Santo Spirito, ci dà la forza di andare avanti nel cammino della fede e della testimonianza. E in questo cammino sempre ci è vicina e ci precede la Madonna: lasciamoci prendere per mano da lei, quando attraversiamo i momenti più bui e difficili”.

Dopo la preghiera mariana, il papa ha chiesto di pregare per il Sinodo pan-ortodosso, che si tiene a Creta, a cui, per diversi motivi, non hanno voluto partecipare alcune Chiese. “Oggi – ha detto Francesco -  solennità della Pentecoste secondo il calendario giuliano seguito dalla Chiesa Ortodossa, con la celebrazione della Divina Liturgia ha avuto inizio a Creta il Concilio Panortodosso. Uniamoci alla preghiera dei nostri fratelli ortodossi, invocando lo Spirito Santo perché assista con i suoi doni i Patriarchi, gli Arcivescovi e i Vescovi riuniti in Concilio”. E ha intonato un’Ave Maria, seguito dalle decine di migliaia dei presenti.

Subito dopo egli ha ricordato che domani ricorre la Giornata mondiale del rifugiato promossa dall’Onu, il cui tema quest’anno è “Con i rifugiati. Noi stiamo dalla parte di chi è costretto a fuggire”. “I rifugiati – ha commentato il pontefice - sono persone come tutti, ma alle quali la guerra ha tolto casa, lavoro, parenti, amici. Le loro storie e i loro volti ci chiamano a rinnovare l’impegno per costruire la pace nella giustizia. Per questo vogliamo stare con loro: incontrarli, accoglierli, ascoltarli, per diventare insieme artigiani di pace secondo la volontà di Dio”.

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