21/08/2022, 09.51
VATICANO
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Papa: Preoccupazione e dolore per la situazione in Nicaragua

Francesco all'Angelus: si possano trovare nuove basi per una convivenza rispettosa e pacifica. "Con l'immagine della porta stretta Gesù ci dice che per entrare nella salvezza, bisogna passare attraverso di Lui, accogliere Lui e la sua Parola"

Città del Vaticano (AsiaNews) -

“Seguo da vicino, con preoccupazione e dolore, la situazione creatasi in Nicaragua che coinvolge persone e istituzioni”. Così ha affermato papa Francesco al termine dell’Angelus di mezzogiorno, che ha guidato oggi, come di consueto, affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano. Ai fedeli e pellegrini riuniti in piazza san Pietro in Vaticano ha detto: “Vorrei esprimere la mia convinzione e il mio auspicio che per mezzo di un dialogo aperto e sincero si possano ancora trovare le basi per una convivenza rispettosa e pacifica. Chiediamo al Signore per intercessione della Purissima che ispiri dai cuori di tutti tale concreta volontà”. Il pontefice ha fatto riferimento alla sempre più dura repressione contro la Chiesa Cattolica in Nicaragua, sfociata nel raid notturno di venerdì scorso, quando la polizia nicaraguense ha fatto irruzione nel vescovado di Matagalpa, prelevando con la forza nove persone, compreso il vescovo Rolando Álvarez. Il vescovo si trova ora agli arresti domiciliari nella sua residenza nella capitale nicaraguense, mentre gli altri otto rimangono ancora trattenuti in caserma. “Perseveriamo e nella vicinanza al caro popolo ucraino che sta vivendo una immane crudeltà”, ha aggiunto papa Francesco, ricordando ancora una volta la guerra in Ucraina.

Prima dell’Angelus il pontefice ha commentato il brano del Vangelo di Luca della liturgia di questa domenica, nel quale il Signore esorta a «entrare per la porta stretta». “La porta stretta è un’immagine che potrebbe spaventarci, come se la salvezza fosse destinata solo a pochi eletti o ai perfetti - ha detto Francesco -. Ma ciò contraddice quanto Gesù ha insegnato in molte occasioni”. Infatti, “la porta è stretta, ma è aperta a tutti!”, ha continuato il papa. Per capire meglio l’immagine della porta stretta, Francesco ha spiegato che ai tempi di Gesù, la sera, le porte della città venivano chiuse e ne restava aperta una sola, più piccola e più stretta, dalla quale si poteva passare per rientrare a casa. Quando Gesù dice: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato», “vuole dire che per entrare nella vita di Dio, nella salvezza, bisogna passare attraverso di Lui, accogliere Lui e la sua Parola”, ha affermato il santo padre.

Come per entrare in città bisognava “misurarsi” con l’unica porta stretta rimasta aperta, così quella del cristiano è una vita “a misura di Cristo”, fondata e modellata su di Lui, sul Vangelo. Si tratta, dunque, di una porta stretta non perché sia destinata a pochi, ma perché “essere di Gesù significa seguirlo, impegnare la vita nell’amore, nel servizio e nel dono di sé come ha fatto Lui, che è passato per la porta stretta della croce”. La chiave è dunque entrare nel progetto di Dio, superando presunzione, superbia, orgoglio, pigrizia per attraversare il rischio dell’amore, anche quando comporta la croce.

Il santo padre ha invitato a pensare poi a quei gesti quotidiani di amore che portiamo avanti con fatica: “Ai genitori che si dedicano ai figli facendo sacrifici e rinunciando al tempo per sé stessi; a coloro che si occupano degli altri e non solo dei propri interessi; a chi si spende al servizio degli anziani, dei più poveri e dei più fragili; a chi va avanti a lavorare con impegno, sopportando disagi e magari incomprensioni; a chi soffre a motivo della fede, ma continua a pregare e ad amare; a quanti, anziché seguire i propri istinti, rispondono al male con il bene, trovano la forza di perdonare e il coraggio di ricominciare”. Tutti coloro che avranno speso la propria vita nell’amore, infatti, “saranno riconosciuti dal Padre molto più di quelli che si credono già salvati e, in realtà, nella vita sono «operatori di ingiustizia» (Lc 13,27)”.

“Noi da che parte vogliamo stare? - ha chiesto infine il papa -. Preferiamo la strada facile del pensare solo a noi stessi o la porta stretta del Vangelo, che mette in crisi i nostri egoismi ma ci rende capaci di accogliere la vera vita che viene da Dio? La Madonna, che ha seguito Gesù fino alla croce, ci aiuti a misurare la nostra vita su di Lui, per entrare nella vita piena ed eterna”.
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