06/12/2023, 11.47
VATICANO
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Papa: creatività e semplicità, lo stile della missione guidata dallo Spirito Santo

Anche oggi all'udienza generale Francesco ha affidato a un collaboratore la lettura del testo della catechesi. L'annuncio del Vangelo "non è un manuale da applicare ma opera dello Spirito". Nuovo appello alla preghiera per la pace "in particolare in Ucraina, Israele e Palestina. La guerra è sempre una sconfitta, guadagnano solo i fabbricanti di armi".

Città del Vaticano (AsiaNews) – Lo Spirito Santo è il protagonista della missione, perché “la Chiesa non annuncia sé stessa, ma una grazia, un dono”. Il messaggio affidato oggi da papa Francesco ai pellegrini presenti nell’Aula Paolo VI per l’appuntamento dell’udienza del mercoledì.

Anche oggi il pontefice, a causa dell’infiammazione respiratoria che lo affligge ormai da qualche settimana, ha affidato la lettura della sua catechesi a monsignor Filippo Ciampanelli, officiale della Segreteria di Stato. “Ancora fatico. Sto molto meglio, ma mi affatico se parlo troppo”, ha spiegato. Proseguendo il ciclo di riflessioni sull’evangelizzazione papa Francesco si è soffermato su quella che ha definito un’ultima caratteristica essenziale: occorre che l’annuncio avvenga nello Spirito Santo”. Perché “lo Spirito è il protagonista, precede sempre i missionari e fa germogliare i frutti”. La missione - infatti - "non è un manuale da applicare ma opera dello Spirito".

Il primato dello Spirito - ha aggiunto - “non deve però indurci all’indolenza. L’intraprendenza coraggiosa che lo Spirito infonde ci porta a imitarne lo stile, che sempre ha due caratteristiche: la creatività e la semplicità”. “In questa nostra epoca, che non aiuta ad avere uno sguardo religioso sulla vita e in cui l’annuncio è diventato in vari luoghi più difficile, faticoso, apparentemente infruttuoso – ha spiegato - può nascere la tentazione di desistere dal servizio pastorale. Magari ci si rifugia in zone di sicurezza, come la ripetizione abitudinaria di cose che si fanno sempre, oppure nei richiami allettanti di una spiritualità intimista, o ancora in un malinteso senso della centralità della liturgia. Sono tentazioni che si travestono da fedeltà alla tradizione, ma spesso, più che risposte allo Spirito, sono reazioni alle insoddisfazioni personali. Invece - ha ammonito - la creatività pastorale, l’essere audaci nello Spirito, ardenti del suo fuoco missionario, è prova di fedeltà a Lui”.

E poi la semplicità, “perché lo Spirito ci porta alla fonte, al primo annuncio”. Ogni azione missionaria deve portarci a ripetere a ogni persona che incontriamo: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”. ”Lasciamoci avvincere dallo Spirito e invochiamolo ogni giorno - conclude la catechesi di Francesco - sia Lui il principio del nostro essere e del nostro operare; sia all’inizio di ogni attività, incontro, riunione e annuncio. Egli vivifica e ringiovanisce la Chiesa”.

Salutando i gruppi di pellegrini presenti il papa ha poi ricordato a tutti l’ormai imminente solennità dell’Immacolata Concezione: “Maria ‘ha creduto’ all’amore di Dio e ha risposto col suo ‘sì’. Imparate da Lei la piena fiducia verso il Signore per testimoniare ovunque il bene e l’amore evangelico”.

Infine ha ancora una volta invitato a tutti a pregare per quanti soffrono il dramma della guerra, “in particolare le popolazioni dell’Ucraina, di Israele e di Palestina. La guerra sempre è una sconfitta - ha ripetuto ancora -. Nessuno guadagna, tutti perdono. Soltanto guadagnano i fabbricanti delle armi”.

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