09/10/2023, 10.51
GIAPPONE-TAIWAN
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Parlamentari giapponesi a Taipei: alleanza tecnologica e politica

di Angeline Tan

Una delegazione di 43 esponenti del Parlamento di Tokyo a Taiwan per la Giornata nazionale che si celebra il 10 ottobre. Sono sull’isola in visita ufficiale e parteciperanno alle celebrazioni per rafforzare le relazioni diplomatiche e tecnologiche in chiave anti-Pechino. Il nodo del mercato dei semiconduttori.

Taipei (AsiaNews) - Una delegazione bipartisan di oltre 40 parlamentari giapponesi in visita a Taiwan parteciperà domani, martedì 10 ottobre alle celebrazioni della Giornata Nazionale dell’isola, in memoria dello scoppio della rivolta di Wuchang che nel 1911 innescò la rivoluzione Xinhai che pose fine al dominio della dinastia imperiale e portò alla Repubblica di Cina. Il governo repubblicano fuggì a Taiwan nel 1949 dopo aver perso la guerra civile con i comunisti di Mao Zedong, che fondò la Repubblica popolare cinese. Ancora oggi Taiwan è conosciuta formalmente come la Repubblica Cinese.

Il viaggio dei parlamentari nipponici guidati da Keiji Furuya arriva nel contesto degli sforzi bilaterali per rafforzare i legami tra i due Paesi, così come significativo è il ricevimento che li ha ospitati, indetto dal ministro degli Esteri taiwanese Joseph Wu. Koichi Hagiuda, capo politico del Partito Liberal Democratico al governo, così come Seishiro Eto, ex vicepresidente della Camera dei Rappresentanti, hanno entrambi preso parte all’incontro.

Durante il loro soggiorno di quattro giorni a Taiwan, la delegazione giapponese ha incontrato anche la presidente taiwanese Tsai Ing-wen, il presidente dello Yuan legislativo - ovvero il parlamento monocamerale di Taiwan - You Si-kun e il presidente dell'Associazione per le relazioni Taiwan-Giappone Su Jia-chyuan.

La visita rappresenta anche - indirettamente - il tentativo di mostrare al regime comunista di Pechino che Taiwan e il Giappone sono alleati, dato che la Cina rivendica Taiwan come proprio territorio, da unire con la forza se necessario. Allo stesso modo, la crescente assertività militare di Pechino nella regione intorno allo Stretto di Taiwan, così come nelle acque contese del Mar Cinese Meridionale, hanno innervosito Tokyo. Dopotutto, qualsiasi conflitto tra la Cina continentale e Taiwan potrebbe mettere a repentaglio le vicine rotte marittime che forniscono al Giappone la maggior parte del petrolio di cui necessita.

Queste preoccupazioni hanno probabilmente spinto Tokyo a rafforzare anche i legami militari con Taiwan, compresa la creazione di contatti diretti tra gli eserciti che potrebbero aiutare il Giappone nei piani di difesa di emergenza. Un rapporto, intitolato “Le relazioni USA-Taiwan in una nuova era”, pubblicato dal Council on Foreign Relations (CFR) affermava che il sostegno del Giappone a Taiwan sarebbe stato cruciale per gli Stati Uniti per salvaguardare l’isola nel caso in cui la Cina invadesse il territorio.

Inoltre, circa 54.000 soldati statunitensi e il quartier generale di alcune unità chiave degli Stati Uniti come la 7a flotta della Marina e la 31a unità di spedizione dei Marines, hanno sede in Giappone, nell’isola di Okinawa: “Per gli Stati Uniti sarebbe quasi impossibile rispondere prontamente ed efficacemente all’aggressione cinese contro Taiwan senza poter fare appello alle forze statunitensi e alle sue strutture in Giappone”, continua il rapporto del CFR.

Oltre a creare deterrenti militari e politici nei confronti della Cina, il Giappone ha un altro interesse nel rafforzare le relazioni con Taiwan: l’isola autonoma ha sostituito il Giappone nel dominio dell’industria globale dei chip, producendo attualmente circa il 60% dei semiconduttori mondiali e oltre il 90% di quelli più avanzati. La maggior parte è prodotta da un’unica azienda, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Corporation (TSMC) che domina il 90% del mercato globale dei chip più avanzati realizzati su ordinazione. Lo scorso anno i produttori giapponesi di materiali semiconduttori detenevano una quota combinata del mercato globale dei chip solo del 9%, rispetto al loro dominio del 50% alla fine degli anni ’80. Per rilanciarsi in questo mercato l’Istituto nazionale giapponese di scienza e tecnologia industriale avanzata sta collaborando con le aziende di semiconduttori nazionali e la TSMC di Taiwan per costruire una linea di chip da 2 nanometri. Un’alleanza dai chiari connotati tecnologici - in campo militare ma anche civile.

È probabile che il Giappone continuerà a rafforzare le relazioni con Taiwan anche nel prossimo futuro, soprattutto in campo politico ed economico attraverso impegni bilaterali, anche se il Giappone non ha alcuna rappresentanza diplomatica formale a Taiwan. Il modo per aggirare questo problema sono le relazioni bilaterali intrattenute mediante l’Associazione per lo scambio Giappone-Taiwan a Taipei, che comprende principalmente funzionari del ministero degli Esteri e del commercio riassegnati.

Tuttavia la Cina rimane un partner di grande importanza strategica per il Giappone, poiché entrambi i Paesi sono economicamente interdipendenti sia dal punto di vista socio-culturale csia da quello economico. E Tokyo cammina sulle uova con Pechino anche perché la Cina funge da equilibratore dell’area, soprattutto come “freno” alle mire dei missili nucleare della Corea del Nord.

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