02/04/2006, 00.00
iraq - vaticano
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Patriarca caldeo: grazie al papa per condividere "sofferenze e angosce" dell'Iraq

Emmanuel Delly, patriarca caldeo, dice grazie a Benedetto XVI per il sostegno ai due giorni di preghiera e digiuno per la pace e la sicurezza in Iraq. All'appello partecipano anche i musulmani del paese, dove ogni giorno vengono uccise centinaia di persone.

Baghdad (AsiaNews) – Sua Beatitudine Emmanuel III Delly dice anzitutto grazie al papa Benedetto XVI per aver aderito ai due giorni di preghiera e digiuno per la pace e la sicurezza dell'Iraq. E subito dopo sottolinea che il gesto da lui proposto e condiviso e diffuso anche dalle comunità sciite e sunnite nel Paese che stanno diffondendo l'evento attraverso i media, in Iraq e nel mondo arabo. In un'intervista ad AsiaNews, il patriarca caldeo fa notare che alla fine dei due giorni di digiuno egli celebrerà una messa in cattedrale, dove saranno presenti anche personalità musulmane che "vogliono pregare con noi".

"Non abbiamo altra via per arrivare alla pace nella famiglia irakena", ha ancora detto il patriarca. Negli ultimi mesi, dopo il varo positivo della costituzione e le elezioni parlamentari, dopo il rientro del boicottaggio sunnita, una serie di uccisioni e attentati terroristi di stampo religioso fra sunniti e sciiti, rende difficile la formazione del governo irakeno. "Quanti morti, quanti assassini ogni giorno!", ha detto il Patriarca Delly "non si può continuare così". Secondo dati ufficiali, nel mese di marzo sono stati uccisi 900 irakeni. A causa dell'insicurezza, soprattutto nella capitale e nelle zone miste, circa 35 mila persone sono migrate in altre parti del Paese. Ecco di seguito l'intervista integrale che il patriarca Delly ha rilasciato ad AsiaNews.

Beatitudine, qual è il senso di queste due giornate di preghiera e digiuno?

Non abbiamo altra via per arrivare alla pace nella famiglia irakena, se non la preghiera e il digiuno. Tutte le altre vie sono chiuse per interessi particolari. Vogliamo rivolgerci al Signore perché Lui ci dia la pace e la sicurezza. Quanti morti, quanti assassini ogni giorno! Ogni giorno centinaia di persone vengono uccise. Non si può continuare così. Allora mi sono rivolto al Signore e ho designato questi due giorni, il 3 e il 4 aprile per pregare e digiunare per l'Iraq ma anche per tutto il mondo. Io ringrazio di cuore il Santo Padre che ha voluto condividere le nostre sofferenze e le nostre angosce.

Questo suo gesto è condiviso anche dalle comunità musulmane e sciite?

Il gesto l'abbiamo proposto noi, ma è piaciuta anche a tutti i nostri fratelli e sorelle dell'Iraq, cristiani e musulmani. In tutte le trasmissioni televisive e nei giornali, in Iraq e fuori dell'Iraq, stanno diffondendo questo messaggio.

Ha ricevuto qualche segno particolare di apprezzamento da parte dei musulmani?

Tutti i musulmani lo hanno accolto e lo stanno diffondendo. Dopodomani, quando concluderò questi due giorni di preghiera e digiuno con una messa in cattedrale, ad essa interverranno i cristiani, ma vi assisteranno anche personalità musulmane. Anche i musulmani vogliono pregare con noi.

Qual è il bisogno più urgente per l'Iraq?

Il bisogno più urgente per tutti gli irakeni, cristiani e musulmani, è la sicurezza. Tutte le nazioni ci aiutano offrendo tanti aiuti alimentari ed altro, ma abbiamo bisogno della pace e della sicurezza.  Ormai, tutte le volte che usciamo di casa non sappiamo se ritorneremo vivi o morti.

Cosa possiamo fare noi occidentali?

Fate tutto il possibile per assicurarci la sicurezza e lavorate per la pace nel mondo. Continuate a pregare: oggi abbiamo bisogno noi; domani potrebbe avere bisogno un altro paese. L'umanità è una sola famiglia.

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