05/05/2011, 00.00
PAKISTAN
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Paul Bhatti: contro l’estremismo in Pakistan, “interventi chirurgici” nel lungo periodo

Il consigliere speciale racconta ad AsiaNews le prime settimane di lavoro, nel dicastero del fratello assassinato. “Incontri interreligiosi ed educazione” per promuovere l’idea di convivenza interconfessionale. Il governo nomina un musulmano ministro per le Minoranze religiose. Che dichiara: legami “solidi” con le minoranze, lavorerò per la “sicurezza” di tutti.
Islamabad (AsiaNews) – Attuare “interventi chirurgici mirati” con progetti “di lungo periodo” fra cui il potenziamento dell’educazione, per modificare “le cause che originano il fondamentalismo” e garantire “alle minoranze e all’intera comunità un vero cambiamento”. Paul Bhatti spiega ad AsiaNews i primi progetti attuati dalla nomina a consigliere speciale del Primo Ministro per le Minoranze in Pakistan e i principi ispiratori del suo lavoro. A lui spetta il compito di ideare e attuare politiche a tutela delle minoranze, lavorando a contatto diretto con il premier Yousaf Raza Gilani. La responsabilità amministrativa del dicastero verrà invece ricoperta da Mian Riaz Hussain Pirzada, parlamentare musulmano della PML-Q, succeduto a Shahbaz Bhatti – ministro cattolico assassinato il 2 marzo scorso – come ministro federale per le Minoranze.
 
La nomina di Pirzada è all’interno di un rimpasto di governo, attuato dal Partito popolare pakistano (Ppp) con l’ingresso di esponenti della PML-Q, e chiude la diatriba legata allo status del ministero. Il mutamento istituzionale in chiave federalista in atto in Pakistan non riguarderà quindi il dicastero per le Minoranze, che resterà sotto l’ombrello del governo centrale. Ai primi di aprile AsiaNews aveva anticipato i “giochi politici” che ruotavano attorno alla poltrona (cfr. AsiaNews, 07/04/2011 Islamabad: giochi politici e devolution, dietro le incertezze sul ministero per le Minoranze) e che oggi appaiono definitivamente chiusi. Il 2 maggio scorso, insieme a Mian Riaz Hussain Pirzada, hanno giurato davanti al presidente Zardari 14 neo ministri fra federali e statali provenienti dalla PML-Q.  
 
Nelle prime settimane come consigliere speciale, Paul Bhatti, fratello di Shahbaz, ha promosso “vari incontri sulla base del dialogo interreligioso” coinvolgendo diversi partiti. L’obiettivo è far capire a quanti uccidono in nome dell’islam, che la fede musulmana “non ammette queste iniziative” aggiungendo al contempo “l’importanza del rispetto reciproco e della convivenza” attuato mediante un lavoro comune fatto di incontri, progetti mirati, collaborazione fra fondazioni e realtà diverse. Questo “primo passo” è affiancato dal “potenziamento dell’educazione” perché “la discriminazione è meno accentuata nella classe media e in quanti hanno un migliore livello di istruzione”.
 
Bhatti precisa che il suo compito è “continuare la missione di mio fratello” Shahbaz, assassinato dai fondamentalisti, come il governatore del Punjab Salman Taseer, per l’opposizione alle leggi sulla blasfemia e il sostegno alla cristiana Asia Bibi. “Vogliamo promuovere – afferma il consigliere speciale per il premier, che ha lavorato per anni come medico in Italia – piccoli interventi chirurgici mirati e di lungo periodo, per realizzare un cambiamento radicale”. Egli spiega che non servono manifestazioni di piazza o modifiche alla “legge nera”, ma bisogna concentrarsi “sulle cause che originano il fondamentalismo”. “La legge può anche rimanere – chiarisce – ma se le persone sono oneste e pacifiche, essa non potrà diventare fonte di abusi”. 
 
Come consigliere speciale avrà piena autonomia rispetto al ministro federale per le Minoranze Mian Riaz Hussain Pirzada, che ricopre un ruolo amministrativo e gestionale. Fonti di AsiaNews, esperte di politica pakistana, affermano che il Paese “attraversa una crisi maggiore della nomina di un dicastero”, perché oggi è “l’intero sistema politico a essere oggetto di minacce”. Egli spiega che non si è ancora superato il sistema dell’elettorato “separato sulla base della religione” e l’enfatizzazione dell’aspetto confessionale negli affari dello Stato “finisce inevitabilmente per fomentare l’estremismo religioso”. Per questo la nomina di un musulmano a ministro per le Minoranze non deve essere fonte di polemiche, se dimostra “flessibilità e attenzione” in merito alle problematiche dei non musulmani.
 
Mian Riaz Hussain Pirzada è nato nel 1948 ed è originario della provincia del Punjab. Laureato in giurisprudenza, egli è al secondo mandato parlamentare. Sposato e padre di sette figli, di cui sei femmine, egli è esperto di diritti umani, ambiente e terrorismo. Raggiunto da AsiaNews, il parlamentare della PML-Q spiega di vantare “legami solidi con le minoranze e i cristiani”, di cui ha seguito anche le vicende più traumatiche “come l’assalto a Gojra” nell’agosto del 2009, quando una folla di estremisti ha colpito un villaggio uccidendo sette persone. Egli assicura di collaborare con Paul Bhatti e intende promuovere “modifiche” alle leggi sulla blasfemia, “ma sarà il mio partito a dettare la linea in materia”. Tuttavia, l’obiettivo del lavoro è “garantire sicurezza alle minoranze, compresa quella cristiana”.(DS)
 
(Ha collaborato Jibran Khan)
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