28/10/2006, 00.00
CINA
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Pechino, Hu Jintao allarmato dalle rivolte studentesche nello Jiangxi

Il presidente cinese ha convocato ieri il ministro della Sicurezza pubblica per una riunione di emergenza, dopo i 4 giorni di scontri fra gli universitari e la polizia paramilitare. Le violenza si sono fermate, ma la polizia sorveglia il campus.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente cinese Hu Jintao "è stato sconvolto" dalle rivolte studentesche avvenute la scorsa settimana nello Jiangxi "tanto che ieri ha convocato il ministro della Sicurezza pubblica per un incontro d'emergenza". Lo ha rivelato una fonte di Pechino, anonima per motivi di sicurezza.

La fonte spiega che "il ministro Zhou Yongkang è stato chiamato dal presidente Hu per fornire i resoconti degli scontri fra gli universitari e la polizia della provincia. Il governo teme le rivolte studentesche sin dal 1989, quando il movimento anti-corruzione e pro-democrazia degli studenti di tutta la Cina è stato soffocato nel sangue a piazza Tiananmen".

La polizia della provincia meridionale si è scontrata dal 21 ottobre per quattro giorni di fila con oltre 10mila studenti che protestavano per il mancato riconoscimento del loro diploma di studi da parte del governo: gli scontri si sono conclusi con 20 feriti, 5 arrestati e diverse macchine ed edifici danneggiati.

Le proteste sono esplose il 21 ottobre scorso a Nanchang, nella provincia dello Jiangxi, dopo che il gruppo di studenti ha saputo da un funzionario governativo che il loro titolo di studio, conseguito presso due Istituti privati, poteva non essere riconosciuto dalle autorità accademiche cinesi.

Poco dopo le prime proteste, sono arrivati sul posto gli agenti della polizia paramilitare che hanno ricevuto l'ordine di "contenere" gli studenti. Molti di loro appartengono ad etnie cinesi in minoranza, come i 2mila uighuri che sono stati allontanati con la forza.

Ora la situazione sembra essere tornata alla normalità. Una studentessa di uno dei due Istituti spiega che "le autorità si sono scusate per quanto è avvenuto, ma ora i soldati controllano molto da vicino il campus e gli studenti".

Proteste di questo tipo si verificano sempre più spesso in Cina. Data la difficoltà degli esami di accesso alle università governative, infatti, molti giovani si rivolgono a costosi istituti privati che – in teoria – sono riconosciuti dallo Stato. Nella pratica, Pechino ha interrotto il riconoscimento dei titoli così ottenuti, rendendo inutile lo studio e la spesa affrontati dagli studenti.

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