23/06/2009, 00.00
CINA
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Per evitare la censura cinese, il sito Google si censura da solo

Le autorità contestano che il servizio di “suggerimenti” del sito “consiglia” siti pornografici. Il provider sospende il servizio. Ma il vero problema rimane la pretesa di Pechino che dal 1° luglio tutti i nuovi computer installino un programma che controlla ogni sito cui si accede e proibisce quelli invisi al governo.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il sito internet Google ha sospeso in Cina il suo servizio di “Suggerimento” (“Google Suggest”), dopo che il governo lo ha criticato perché indicava collegamenti con siti pornografici. Pechino aumenta i controlli su internet, in attesa del 1° luglio, quanto ogni computer dovrà avere un programma di autocontrollo.

Google Suggest” è una funzione automatica per aiutare le ricerche via internet. Quando l’utente completa una parola su cui svolge la ricerca, il sistema fa comparire sul video e “suggerisce” gli altri termini che con maggiore frequenza si accompagnano alla prima parola.

Marissa Mayer, vicepresidente dell’unità di ricerca di Google, ha spiegato da Taipei che il servizio è stato sospeso dal 19 giugno dopo che le autorità lo hanno accusato di suggerire siti pornografici. La ditta Usa Google nel 2008 ha coperto in Cina il 27,8% del settore delle ricerche internet pagate.

Ma analisti collegano la vicenda con l’annuncio, fatto dalle autorità sempre il 19 giugno, che tutti i nuovi computer costruiti e venduti nel Paese dal 1° luglio dovranno avere installato il programma chiamato “Green Dam” (“Diga verde”), che consente il controllo dei siti internet cui il computer accede e lo impedisce per determinati siti o contenuti. Pechino dice che serve a impedire l’accesso a siti volgari e pornografici. Ma secondo studiosi, il programma è idoneo a impedire l’accesso anche a siti censurati per ragioni politiche, come il gruppo Falun Gong che è perseguitato in Cina. Inoltre il programma consente un controllo sui siti visionati.

Per questo varie compagnie costruttrici di internet e ambienti politici Usa hanno invitato Pechino a discutere l’innovazione prima che entri in vigore, per evitare che la lotta alla pornografia si traduca in violazione della libertà di espressione.

Il noto architetto Ai Weiwei, progettista dello stadio olimpico Nido d’Uccello, ma oggi critico verso il governo, ha invitato gli utenti web a fare uno “sciopero” per il giorno d’entrata in vigore del Green Dam.

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