31/01/2014, 00.00
VIETNAM

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Per il Tet cattolici vietnamiti promuovono iniziative di solidarietà per poveri e bambini

di Nguyen Hung
La Chiesa celebra le tre giornate di festa per l’inizio dell’anno del Cavallo con messe e momenti di preghiera. La Caritas vicina ai sieropositivi; due sacerdoti di Ho Chi Minh City promuovono iniziative per bambini. Cattolico di Saigon: la fede è rimedio ai “disastri provocati dall’ateismo nel nord”.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) - La Chiesa cattolica vietnamita celebra i tre giorni di festeggiamenti per l'inizio dell'anno del Cavallo con messe e momenti di preghiera; i fedeli uniscono iniziative di solidarietà rivolte ai poveri, agli emarginati e ai bambini, perché il Capodanno lunare (Tet) non sia solo "occasione per una festa legata alla tradizione", ma si trasformi al contempo in un momento carico di "umanità" e di attenzione agli altri. Le intenzioni di preghiera riguardano sia gli antenati (un culto presente e radicato nella società), sia la prossima raccolta nei campi, e ancora l'ambiente, il lavoro e una maggiore collaborazione fra i cittadini. Fra le molte iniziative, quella proposta dal mons Joseph Nguyễn Văn Yến - vice-presidente della Commissione per la Pastorale e l'azione sociale della Caritas vietnamita - che insieme a sacerdoti, suore e fedeli ha visitato e poveri e disabili della parrocchia di Vinh Phú, nella diocesi di Bùi Chu (provincia di Nam Định, nel nord del Paese) offrendo loro alcuni doni. 

In questo periodo invernale la parte settentrionale del Vietnam è caratterizzata da freddo intenso e maltempo; a soffrire di più sono i poveri che non hanno cibo, riparo, coperte o alloggi. In questi giorni di festa, numerose parrocchie hanno promosso visite in orfanotrofi, nei villaggi dispersi nelle aree remote, nei centri di accoglienza nelle città per portare aiuto e solidarietà ai più sfortunati. 

Nei giorni scorsi la Caritas di Saigon ha incontrato e offerto piccoli doni a centinaia di persone affette da Hiv/Aids e ricoverate nell'ospedale di Nhân Ái, nella provincia meridionale di Bình Phước. Nella struttura sono attive alcune suore, che collaborano con medici, infermieri e personale sanitario nella cura dei malati. Tra le molte iniziative in corso da tempo, una è curata da due sacerdoti di Ho Chi Minh City e coinvolge i bambini: in occasione del Tet, viene chiesto loro di mettere da parte piccoli risparmi, per contribuire a progetti di solidarietà per i più piccoli del centro di Thị Nghè, che accoglie orfani e disabili.

In occasione delle feste del nuovo anno è tradizione che i lavoratori migranti tornino nelle zone di origine, per trascorrere le vacanze con la famiglia; in particolare gli operai del nord e del centro del Paese, che hanno scelto Ho Chi Minh City perché offre maggiori possibili di lavoro. Tuttavia, una parte di loro non può rientrare perché non dispone di soldi sufficienti per affrontare le spese del viaggio. La Commissione episcopale per la cura pastorale dei migranti dell'arcidiocesi di Saigon ha avviato progetti specifici, offrendo accoglienza e conforto alle migliaia di migranti che restano nella metropoli del sud per il Tet. 

Un cattolico di Saigon, dietro anonimato, racconta: "Grazie alla fede, vogliamo diffondere pace, libertà e contribuire allo sviluppo della nazione. E per rimediare - aggiunge - i disastri provocati dall'ateismo nel nord del Paese".  

Oggi in Vietnam, a fronte di una popolazione di circa 87 milioni di persone, i buddisti sono il 48%; i cattolici poco più del 7%, seguiti dai sincretisti al 5,6%; infine, vi è un 20% circa che si dichiara ateo. Pur essendo una minoranza  (significativa), la comunità cristiana è molto attiva in particolare nei settori dell'educazione, sanità e nel sociale. Di contro, la libertà religiosa è in costante diminuzione: l'introduzione del Decreto 92 ha imposto, di fatto, maggiori controlli e restrizioni alla pratica del culto, che è sempre più vincolata ai dettami e alle direttive del governo e del Partito unico comunista.

 

 

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