01/02/2008, 00.00
VIETNAM - VATICANO
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Per "rispetto del Papa" il governo ridà ai cattolici l’ex nunziatura di Hanoi

La notizia ancora ufficiosa giunge all’indomani di una lettera del card. Bertone all’arcivescovo della capitale e di un nuovo incontro dello stesso mons. Ngo con le autorità. La preghiera “di protesta” andava avanti da prima di Natale.
Hanoi (AsiaNews) – Sembra sia giunta una soluzione positiva per la richiesta dei cattolici di Hanoi di ottenere la restituzione dell’edificio che un tempo ospitava la delegazione apostolica. Fonti ecclesiali vietnamite di AsiaNews affermano che le autorità “per mostrare buona volontà e rispetto verso il Papa” hanno deciso di concedere ai cattolici l’uso del complesso. Ciò farà sospendere le manifestazioni in corso da oltre un mese. Secondo le stesse fonti, l’intera vicenda dovrebbe concludersi “a giorni”, forse addirittura prima del capodanno lunare, il Tet, ossia entro il 6 febbraio.
 
Se confermata ufficialmente, la conclusione della vicenda giunge all’indomani di una lettera del cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, all’arcivescovo di Hanoi e di un ulteriore incontro dello stesso mons. Ngo Kuang Kiet con esponenti delle autorità comuniste.
 
Nella lettera del card. Bertone si affermava che Benedetto XVI sta seguendo quanto accade in Vietnam e che il Vaticano sarebbe intervenuto sul governo per trovare una soluzione alla controversia che oppone l’arcivescovato alle autorità comunali sulla questione dei diritti di proprietà e di usufrutto del complesso della ex delegazione apostolica. Nel messaggio, che ha la data del 30 gennaio, il porporato esprime “ammirazione” per i cattolici di Hanoi che stanno pacificamente manifestando, ma anche il timore che la protesta possa degenerare ed invita quindi a tornare alla “normalità”.
 
“Come può immaginare – scrive il card. Bertone all'arcivescovo di Hanoi  - la Segreteria di Stato segue con grande attenzione e sollecitudine gli avvenimenti di questi ultimi giorni ad Hanoi”. “Sono pieno di ammirazione – si legge ancora nel documento, in francese – davanti ai sentimenti di fervente devozione e profondo attaccamento alla Chiesa ed alla Santa Sede mostrati da migliaia di fedeli che, giorno dopo giorno, si riuniscono pacificamente per pregare di fronte a questo edificio, divenuto un simbolo, per chiedere ai responsabili civili di farsi carico delle necessità della comunità cattolica. D’altro canto, il fatto che queste manifestazioni continuano non può non suscitare qualche preoccupazione, perché, come spesso accade in simili casi, esiste il concreto pericolo che la situazione sfugga di mano e possa degenerare in dimostrazioni di violenza verbale o anche fisica. Ecco perché, a nome del Santo Padre, che è costantemente informato dell’evoluzione della situazione, le chiedo di intervenire perché siano evitati gesti che potrebbero turbare l’ordine pubblico e si torni alla normalità. Sarà così possibile, in un clima più sereno, riprendere il dialogo con le autorità, per trovare una soluzione appropriata a questo delicato problema. Posso assicurarle, che la Santa Sede, da parte sua, come ha sempre fatto, non mancherà di farsi interprete col vostro governo delle legittime aspirazioni dei cattolici vietnamiti”.
 
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