Prabowo iscrive (l'ex suocero) Suharto tra gli eroi nazionali
Nonostante le accuse per la dura repressione dei diritti umani, l'attuale presidente ha consegnato oggi l'onorificenza agli eredi. La narrazione ufficiale ha ricordato il ruolo svolto nella cacciata dei giapponesi nel 1945. Lo stesso titolo assegnato contestualmente anche ad Abdurrahman Wahid (uomo simbolo della democrazia e del pluralismo) e alla memoria della sindacalista Marsinah, uccisa proprio durante gli anni di Suharto.
Jakarta (AsiaNews) – È stata accompagnata dal disappunto di molti indonesiani la scelta del governo di Jakarta di conferire il titolo di eroe nazionale anche a Suharto, il secondo presidente del Paese al potere dal 1967 al 1998 (nonché ex suocero dell’attuale presidente Prabowo Subianto).
Sebbene la nazione riconosca ampiamente i significativi contributi di Suharto, come il raggiungimento dell’autosufficienza nazionale nella produzione di riso (che gli valse un premio della FAO nel 1995) e l’ampliamento dell’accesso all’assistenza sanitaria nelle aree rurali tramite il sistema Puskesmas, l’opinione pubblica considera in larga misura il suo regime autoritario un motivo per escluderlo da tale onore. È spesso associato - direttamente o indirettamente - a violazioni dei diritti umani, corruzione e nepotismo.
Questo però non ha fermato Prabowo che in una cerimonia tenuta oggi - nella Giornata degli eroi nazionali dell’Indonesia - ha ufficialmente conferito il titolo di Pahlawan Nasional (Eroe Nazionale) a Suharto proseguendone il processo di riabilitazione avviato con la sua presidenza. La cerimonia si è svolta al Palazzo presidenziale, dove Prabowo ha simbolicamente consegnato il decreto governativo agli eredi di Soeharto, Siti Hardijanti Rukmana (nota come Mbak Tutut) e Bambang Trihatmodjo. Secondo l’attuale presidente, il riconoscimento di Suharto come eroe nazionale si basa sul suo “ruolo di rilievo svolto sin dalla guerra per l’indipendenza”. La narrazione ufficiale durante la cerimonia ha ricordato che “in qualità di Vice Comandante dell’Agenzia di Sicurezza del Popolo (BKR) a Yogyakarta, guidò lo smantellamento delle truppe giapponesi a Kota Baru nel 1945”.
È interessante notare che – al contrario – non c’è stata alcuna protesta pubblica quando il presidente Prabowo ha conferito il titolo di eroe nazionale anche ad Abdurrahman Wahid, noto come Gus Dur, il quarto presidente del Paese, in onore del suo impegno per l’umanità, la democrazia e il pluralismo in Indonesia.
Un altro nome notevole tra gli insigniti di quest’anno è Marsinah (1969-1993), una giovane attivista sindacale uccisa per aver denunciato le ingiustizie salariali. Marsinah era un’attivista di un sindacato indipendente che lavorava in una fabbrica di orologi di Giava Orientale. Trattava a nome di 500 lavoratori in sciopero dopo che l’azienda non aveva rispettato il salario minimo e l’autonomia sindacale. Il 5 maggio 1993 fu rapita dopo una manifestazione; il suo corpo mutilato fu ritrovato quattro giorni dopo. L’esercito fu ampiamente sospettato di essere coinvolto nella sua scomparsa e morte. Il suo assassinio attirò l’attenzione internazionale sulla brutale repressione dei lavoratori proprio durante la dittatura di Suharto.
Insieme a queste figure tra gli altri personaggi che hanno ricevuto quest’anno il titolo di eroe nazionale figurano Mochtar Kusumaatmadja, ex ministro degli Esteri sempre negli anni di Suharto; Hajjah Rahmah El Yunusiyyah, riconosciuta per i contributi all’educazione islamica: il generale Sarwo Edhie Wibowo, suocero del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, che ebbe un ruolo attivo nella repressione del Partito Comunista Indonesiano; Muhammad Salahuddin, riconosciuto per il lavoro nell’istruzione e nella diplomazia; Syaikhona Muhammad Kholil, onorato per i contributi all’educazione islamica; Tuan Rondahaim Saragih, riconosciuto per il ruolo nella resistenza armata; Zainal Abidin Syah, onorato per i contributi nella diplomazia.





