12/11/2008, 00.00
CINA
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Rallenta il mercato interno della Cina

Assieme all’abbassamento della borsa (-70% rispetto allo scorso anno) è un segnale della difficoltà in cui versa l’economia del gigante cinese. Anche il pacchetto di “stimolo” deciso da Wen Jiabao, alla fine non costituisce che un piccolo aiuto.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le vendite ad dettaglio in Cina stanno rallentando, dando un’ulteriore prova che l’economia è in recessione anche in uno dei protagonisti del commercio mondiale.

Le cifre sembrano minime rispetto all’anno scorso: quelle fornite dalle agenzie statali dicono che le vendite al dettaglio sono cresciute solo del 22%, rispetto al 23,2% dell’anno scorso. Ma esse sono preoccupanti perché nei primi tre trimestri di quest’anno esse sono scese oltre il 18%: la vendita di giochi e passatempi è diminuita fino ad ora del 18% e quella degli elettrodomestici del 19,6%. Secondo analisti, queste cifre sono solo un segno: le statistiche del governo mettono insieme gli acquisti in massa delle ditte e degli uffici di governo. “Le vendite al dettagli fra i privati – ha detto  Xing Ziqiang, economista della China International Capital Corp  a Reuters – sono al ribasso già da molto tempo”.

La borsa cinese è scesa del 70% rispetto all’anno scorso e il mercato edilizio, una volta ruggente, oggi è in crisi. Il 9 novembre scorso il governo di Pechino ha deciso un pacchetto di salvataggio dell’economia, con l’iniezione di quasi 600 miliardi di dollari sul mercato. Il premier Wen Jiabao l’ha definito “il contributo più grande per attenuare la crisi finanziaria”. Ma esperti temono che tutto il volume di denaro servirà a finanziare investimenti e non i salari e il consumo.

Negli ultimi 5 anni, la spesa delle famiglie cinesi è stata al di sotto del 40% del Prodotto interno lordo e l’anno scorso è arrivato al 35,3%, che è un valore molto basso per una economia così grande come quella cinese. Le famiglie risparmiano almeno il 30% dei loro introiti dovendo preoccuparsi di affrontare spese sanitarie ed educative, non assicurate dallo Stato.

Altri analisti fanno notare che il pacchetto “di stimolo” varato da Pechino alla fine non rappresenta quasi nulla. Esso infatti dovrebbe essere speso in 5 anni, rappresenta soltanto l’1% del Prodotto interno lordo: uno “stimolo” che la maggior parte dei Paesi considera quasi parte del normale budget di una nazione.

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