13/05/2013, 00.00
ARABIA SAUDITA – EUROPA
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Sars, un nuovo virus torna a fare paura

La Sars si evolve e si sposta in Medio Oriente, 18 vittime su 30 contagi in un anno, paura anche in Europa. L’Organizzazione mondiale della sanità: “È una nuova forma di virus e le nostre lacune nella sua conoscenza richiedono tempo per essere colmate”.

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Il coronavirus appartenente allo stesso ceppo della Sars ha causato 16 morti in Arabia Saudita dalla fine di agosto. Il Ministro della sanità, Abdullah al-Rabia, in occasione di una conferenza a Riyadh, ha dichiarato che "almeno 24 persone sono state contagiate nel Paese dalla scorsa estate e 16 di queste sono morte". Lo stesso Rabia ha poi aggiunto che tre nuovi casi sospetti sono stati registrati nel regno e che gli esiti delle analisi saranno comunicati con la 'massima trasparenza'.

Nell'arco dell'ultimo anno, episodi analoghi si sono registrati in Giordania, Qatar, Gran Bretagna, Francia e Germania; tutti i pazienti hanno riscontrato gravi problemi respiratori. Il Ministro della salute francese, Marisol Touraine, ha dichiarato domenica 12 maggio che l'uomo di 65 anni contagiato in seguito a una vacanza a Dubai è al momento ricoverato in quarantena nell'ospedale di Lille. Con lui il suo compagno di stanza che aveva manifestato sintomi analoghi.

L'Organizzazione mondiale della sanità, pur non consigliando misure restrittive ai viaggi internazionali, ha riconosciuto, tramite un portavoce, che "il motivo di maggior preoccupazione riguarda la capacità del virus di trasmettersi tra gli uomini". Casi registrati in Giordania e Gran Bretagna hanno infatti accresciuto il timore che questa forma di coronavirus sia in grado di trasmettersi da uomo a uomo senza il tramite di un portatore animale. Molti pazienti non hanno mai avuto contatti diretti con animali nel periodo precedente al contagio.

Le analisi effettuate sulle vittime hanno evidenziato un legame di parentela tra l'attuale coronavirus e la Sars che nel 2003 causò circa 800 decessi soprattutto in Asia. Sebbene da settembre si siano registrati solo 30 contagi, il tasso di letalità superiore al 50% e il suo intensificarsi nell'arco degli scorsi mesi ha aumentato la preoccupazione tra le organizzazioni internazionali e le autorità dei Paesi colpiti.

 

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