22/12/2004, 00.00
INDIA
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Scontro a Goa fra chiesa e governo per un documentario sulla liberazione

di Nirmala Carvalho

La chiesa chiede il ritiro dalle scuole del film giudicandolo falso e "settario"; il governo, legato al fondamentalismo indù, ne promuove la diffusione.

Mumbai (AsiaNews) – Il documentario diffuso dal provveditorato agli studi di Goa per educare i giovani alla "lotta per la libertà" sta suscitando vive polemiche. Il filmato, intitolato "La lotta di Goa per la libertà", comincia con le immagini dell'occupazione di Goa nel 16° secolo ad opera dei portoghesi. Nel documentario vengono mostrate diverse scene di "conversioni forzate", perpetrate dai colonizzatori ai danni dei locali e narra diversi episodi che testimoniano le atrocità commesse dai vecchi governanti.

Il film, realizzato su indicazione del governo nel 2002, è stato diffuso nelle scuole dello stato, e doveva essere proiettato obbligatoriamente in concomitanza con il 43esimo anniversario della liberazione di Goa, che cade il 19 dicembre.

La Chiesa cattolica locale si è schierata contro la decisione del governo, in mano a Janata Party, e non vuole diffondere il documentario, giudicato poco credibile.

Intervistato da AsiaNews, p. Tony Salema, segretario del settore educazione dell'arcidiocesi, afferma che il documentario "causerà divisioni fra gli studenti". Egli ricorda che "nel paese vi sono 120 istituti cattolici, molte scuole elementari e 5 università" e si chiede perché dovrebbero far vedere agli studenti un documentario falso che incita all'odio e alla violenza.

Per il governo locale,  legato al fondamentalismo indù, il film rappresenta la "liberazione politica" di Goa, ma secondo p. Tony, il film è pura propaganda per un "Movimento di Liberazione contro le Conversioni".

P. Salema contesta il periodo scelto per diffondere il filmato, in concomitanza con i festeggiamenti per "le esposizioni delle reliquie di S. Francesco Saverio"; egli si chiede se l'intenzione del governo sia quella di "aizzare sentimenti di odio nella popolazione".

"Se l'intento del provveditorato è quello di istruire gli studenti – domanda il prete – perché si è scelto la lingua Hindi al posto della lingua locale Konkani?". Egli polemizza sui metodi con i quali è stata scelta la commissione di censura che doveva valutare il film: essa infatti non aveva "nemmeno un rappresentante della Chiesa Cattolica al suo interno" ed è stato escluso anche il "centro storico di ricerca S. Francesco Saverio, riconosciuto dall'università locale".

Il primo ministro di Goa, Manohar Parrikar, afferma che "il documentario non crea problemi e dovrebbe essere trasmesso nelle scuole". Il partito Congress, all'opposizione, definisce il film "razzista" e ne chiede l'immediato ritiro perché mette "in cattiva luce i cattolici e dà una visione parziale della lotta per l'indipendenza".

P. Salema ribadisce che il film non verrà trasmesso nelle scuole cattoliche di Goa; l'arcidiocesi ha chiesto al provveditorato agli studi di sospenderne la diffusione negli altri istituti.

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