27/10/2009, 00.00
COREA
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Seoul, aiuti umanitari alla Corea del Nord, i primi dopo anni

Inviati 10 mila tonnellate di grano, 20 tonnellate di latte in polvere e medicine. Attesa per la risposta del governo nord-coreano. Ogni anno il Paese è vittima di crisi alimentari e necessita di un milione di tonnellate di cibo dall’estero.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Seoul ha offerto una piccola quota di aiuti alimentari alla Corea del Nord, i primi in due anni dall’elezione del presidente sud-coreano Lee Myung-bak, che negli stessi anni ha continuato a minacciare un'escalation nucleare. Le derrate consistono in 10 mila tonnellate di grano, insieme ad aiuti umanitari e generi di prima necessità per bambini, madri e persone in difficoltà.
 
Il materiale offerto da Seoul è ben lontano dal soddisfare i bisogni del Nord, vittima di carestie cicliche. Funzionari sud-coreani – in attesa di una risposta di accettazione dalla controparte nord-coreana – tengono a precisare che il carico, annunciato ieri, non cambia la politica di Seoul verso Pyongyang: un sostegno di ampia scala, resta sempre condizionato all’interruzione del programma nucleare.
 
“Non vi sono state ancora particolari risposte dal Nord” spiega Lee Jong-joo, portavoce del Ministero sud-coreano dell’unificazione. “Ma la Croce rossa – aggiunge la donna – crede che il Nord accetterà [gli aiuti] e procede con la preparazione”. L’ammontare di questa prima tornata di aiuti diretti consiste in 10 mila tonnellate di grano, del valore di 33 milioni di dollari Usa, ai quali si aggiungono 20 tonnellate di latte in polvere e alcuni medicinali. Dal ministero aggiungono che sarà necessario almeno un mese per la consegna di tutto il materiale.
 
I predecessori di Lee Myung-bak, nell’ultima decade, fornivano ogni anno circa 300 mila tonnellate di fertilizzanti e 500 mila tonnellate di riso al Nord. Dal punto di vista politico hanno ottenuto solo piccoli miglioramenti nei rapporti fra Nord e Sud, ma non lo stop alle attività nucleari. La fornitura di aiuti di vasta scala è stata interrotta con l’ascesa alla presidenza del conservatore Lee, che ha più volte ribadito l’intenzione di sostenere l’impoverita economia nord-coreana, solo in cambio dell’interruzione del programma nucleare.   
 
Ogni anno la Corea del Nord abbisogna di almeno un milione di tonnellate di cibo, che non è in grado di produrre all’interno del Paese. Politica militarista, grossolani programmi agricoli e disastri naturali contribuscono al fallimento. Per questo Pyongyang fa affidamento sugli aiuti esteri per riuscire a sfamare i suoi 24 milioni di abitanti. Il carico allestito da Seoul ieri rappresenta un ulteriore segnale del clima di distensione fra le due Coree, dopo mesi di scontri verbali ed esperimenti militari del Nord che hanno fatto temere persino una guerra.
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