26/06/2013, 00.00
COREA DEL SUD – CINA
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Seoul e Pechino “pronte a unirsi” per frenare Pyongyang

La presidente sudcoreana parte domani per la Cina, dove incontrerà Xi Jinping. Gli analisti ottimisti: “Possono trovare una soluzione congiunta per bloccare le minacce della Corea del Nord”. In agenda anche i rapporti economici bilaterali: lo scorso anno la bilancia commerciale ha superato i 53 miliardi di dollari.

Seoul (AsiaNews) - Rapporti con la Corea del Nord, bilancia commerciale e "pace" nell'Asia orientale: sono i temi al centro dell'agenda preparata per l'incontro bilaterale fra il presidente cinese Xi Jinping e la sua controparte coreana, Park Geun-hye. La visita inizia domani a Pechino e andrà avanti per 3 giorni, nel corso dei quali la delegazione della Corea del Sud visiterà anche Xi'an e Shanghai. Insieme alla leader di Seoul ci sarà un folto gruppo di investitori, pronti a firmare nuovi contratti con la Cina.

Al primo punto dei colloqui c'è la necessità di trovare una soluzione comune al problema posto dalla Corea del Nord, sempre meno incline a dare ascolto a Pechino per quanto riguarda la sua politica estera. Con la morte del "caro leader" Kim Jong-il e l'ascesa al potere del figlio Jong-un, il governo di Pyongyang sembra infatti sempre più fuori controllo. Alle minacce di propaganda, i militari del Nord hanno aggiunto nuovi test nucleari e missilistici chiarendo che "sono in grado di colpire anche gli Stati Uniti".

La Park ha dichiarato ai ministri del suo governo che un'iniziativa di pace con Pyongyang "dipende in larga parte da quanta cooperazione si potrà ottenere da Pechino". La Cina è l'ultima alleata del regime del Nord, ma i rapporti fra i due Stati stanno peggiorando: Pechino è arrivata a votare a favore delle ultime risoluzioni varate dall'Onu contro il suo alleato, colpevole di aver condotto nel febbraio 2013 un test atomico non autorizzato.

Secondo gli analisti coreani, la tempistica è perfetta per giungere a una soluzione: "Xi ha incontrato Obama ed entrambi i leader si sono dichiarati d'accordo sulla necessità di frenare le ambizioni nucleari dei Kim. E quando è stata la Park a incontrare il presidente americano il risultato è stato lo stesso. È logico pensare che Seoul e Pechino siano sulla stessa lunghezza d'onda".

Occhi puntati anche sull'economia, tema caldo per entrambe le nazioni. Dopo aver normalizzato i rapporti diplomatici nel 1992 - dopo le tensioni provocate dalla Guerra di Corea - la Cina ha scalato la classifica dei maggiori partner commerciali di Seoul e al momento è al primo posto delle nazioni che fanno affari con il Sud, dopo aver scalzato gli Stati Uniti. La bilancia commerciale bilaterale ha superato lo scorso anno i 53 miliardi di dollari americani.

Secondo Jin Canrong, docente di Studi internazionali all'università Renmin di Pechino, Seoul potrebbe divenire un "ponte" fra la Cina e gli Stati Uniti: "La Corea del Sud deve essere amica di entrambi. Per farlo deve agire come nazione 'di contatto'. D'altra parte gli strateghi sudcoreani sono molto intelligenti: con Washington puntano sui valori comuni, come la democrazia; con Pechino parlano invece delle radici culturali comuni, come il confucianesimo".

 

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