15/12/2005, 00.00
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Solidarietà islamica per i cattolici condannati a morte

di Benteng Reges

Leader musulmani chiedono che si cambi la condanna a morte in ergastolo. Protestanti americani lanciano campagna a favore della riapertura del caso.

Poso (AsiaNews) – Un gruppo di importanti esponenti del mondo musulmano indonesiano vogliono che sia risparmiata la vita a 3 cattolici condannati a morte per aver fomentato le violenze esplose nelle Sulawesi nel 2000. Il gruppo si è recato ieri alla prigione di Poso per un colloquio con i 3 cattolici condannati.

I leader - Nawawi S Kilat, Mustar Labolo, Rizal Rauf e Haj Alumuddin -  rappresentano diverse organizzazioni musulmane del Paese tra cui il "Fronte Bianco e Rosso" (dai colori della bandiera nazionale), la "Grande famiglia degli studenti indonesiani" ed il "Movimento per la fratellanza musulmana".

Durante la visita hanno interrogato i 3 detenuti – Fabian Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwu, nelle foto – sulle loro recenti rivelazioni secondo cui dietro le violenze interreligiose di alcuni anni fa nelle Sulawesi centrali vi sono almeno 16 persone, tra cui alcuni funzionari governativi.

Il loro arrivo, sostiene p. Jimmy Tumbelaka, parroco a Santa Lucia di Tentena, è "servito a migliorare molto l'umore dei 3, che si sentono confortati dall'attenzione nei confronti del loro caso".

Nawaki S Kilat dice di "aver ascoltato con molta attenzione le rivelazioni di Tibo e dei suoi 2 amici. Queste persone che essi indicano come responsabili devono essere messe sotto inchiesta, se non altro per chiarire la loro posizione".

Al momento però la priorità è quella di far sospendere la sentenza di morte che verrà eseguita fra poco tempo: "La Corte suprema – aggiunge – ha il potere di cambiare la sentenza di morte in ergastolo e, data la confessione, i 3 cattolici devono essere ritenuti testimoni chiave". "Se vengono giustiziati – ha concluso – perdiamo per sempre la possibilità di capire veramente cosa sia successo qui 5 anni fa".

Subito dopo l'incontro p. Tumbelaka ha annunciato la presentazione di una nuova richiesta di clemenza al presidente indonesiano Susilo: la prima domanda è stata rigettata il 10 novembre scorso. Il sacerdote chiede inoltre di riaprire il caso e prendere in considerazione le testimonianze oculari che scagionano i 3 e che sono state ignorate dalle corti che hanno emesso la sentenza di morte.

La stessa richiesta viene da Campagna Giubileo, un movimento composto da cristiani protestanti, che ha lanciato una raccolta di firme a favore di un gesto di clemenza per i 3 cattolici. "I 3 sono in prigione per un errore giudiziario – spiega l'articolo di presentazione della campagna – e tutte le voci a loro favore sono state ignorate. Chiediamo a tutti coloro che sono preoccupati per questa vicenda di scrivere al presidente Susilo chiedendo la riapertura del caso e la possibilità di ascoltare i testimoni a favore".

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