25/06/2013, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka, sacerdote tamil: La guerra è finita, ma l’esercito occupa ancora il Nord

di Melani Manel Perera
P. Emmanuel Sebamalei, presidente del Mannar Citizen Committee (Mcc), denuncia gli abusi delle forze armate nel nord del Paese. Di recente l’esercito ha impedito agli amministratori del distretto di Mannar di partecipare a un seminario, in cui si parlava degli espropri terrieri compiuti dai soldati.

Mannar (AsiaNews) - "L'esercito e la Marina occupano in modo arbitrario le terre della Northern Province da anni, senza motivi legali, né seguendo procedure amministrative". È la denuncia lanciata attraverso AsiaNews da p. Emmanuel Sebamalei, presidente del Mannar Citizen Committee (Mcc), secondo il quale le forze armate dello Sri Lanka continuano a spadroneggiare nel nord del Paese - per lo più tamil - anche se la guerra civile è finita ormai da quattro anni.

Dal 1983 al 2009 lo Sri Lanka ha vissuto una sanguinosa guerra civile tra governo e ribelli delle Tigri Tamil (Liberation Tigers of Tamil Eelam, Ltte), un'organizzazione in lotta per creare uno Stato indipendente nelle province nord ed est dell'isola (a maggioranza tamil). Trasformatosi presto in un conflitto etnico, si è risolto con la sconfitta dei ribelli e perdite ingentissime.

"Negli ultimi mesi - spiega il sacerdote, cattolico di etnia tamil - la situazione è diventata ancora più critica e controversa, con i militari che tentano in ogni modo di occupare altre terre, nonostante le denunce di abitanti, alcuni politici, clero e attivisti per i diritti umani". Il distretto di Mannar è uno dei più colpiti.

Per far conoscere la situazione anche all'amministrazione locale e a quante più persone possibili, p. Sebamalei ha deciso di organizzare un seminario, ospitato dal Mcc, con la collaborazione del Center for Human Rights and Development (Chrd) di Colombo (Western Province). Tuttavia, anche in questa occasione l'esercito ha mostrato il suo potere, tentando di sabotare l'evento.

Il seminario si è svolto dal 30 maggio all'1 giugno scorsi a Mannar. Il sacerdote aveva invitato, tra gli altri, anche gli amministratori del distretto e altri funzionari locali. Il primo giorno un ufficiale dell'esercito si è presentato al seminario, ma p. Sebamalei lo ha invitato ad andarsene per permettere il regolare svolgimento delle discussioni. Il militare ha acconsentito senza protestare.

Nei giorni successivi però, nessuno degli amministratori si è presentato. "Ho chiamato il loro ufficio - racconta il sacerdote - e mi è stato detto che l'esercito ha ordinato loro di non partecipare al seminario. Questa ingerenza dell'esercito è illegale e preclude ai cittadini e agli stessi funzionari di governo il diritto a sapere e conoscere cosa accade nel Paese". 

 

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