30/06/2025, 11.18
TAIWAN-CINA
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Taipei: vice-presidente Hsiao pedinata a Praga. 'No a intimidazioni'

La denuncia dell'intelligence ceca contro agenti della Repubblica popolare cinese che nega addebiti e parla di "intervento negli affari interni". Intanto oggi a Taiwan scade il termine entro cui gli immigrati cinesi devono dimostrare di aver rinunciato a registrazione nella Repubblica popolare. In 2.237 non l'hanno ancora fatto, ma autorità promettono che accerteranno volontà prima di revocare benefici per i residenti. 

Taipei (AsiaNews/Agenzie) - La vicepresidente di Taiwan, Hsiao Bi-khim, ha dichiarato che non si lascerà intimidire dalla Cina, dopo che l’intelligence militare ceca ha riferito che diplomatici e agenti dei servizi segreti cinesi l’hanno seguita e avevano pianificato di intimidirla fisicamente durante una sua visita a Praga nel marzo 2024. Praga non intrattiene relazioni diplomatiche ufficiali con Taiwan, ma ha sviluppato rapporti calorosi con l’isola che la Cina considera come parte del proprio territorio, nonostante il rifiuto di Taiwan.

Il sito di notizie della radio pubblica ceca, irozhlas.cz, ha riferito nei giorni scorsi che gli agenti cinesi avevano pianificato di inscenare un incidente automobilistico dimostrativo. Hsiao ha ringraziato i parlamentari di tutto il mondo che hanno espresso solidarietà contro “la violenza e la coercizione”. "Taiwan non sarà isolata con l’intimidazione", ha scritto sul suo profilo X. Il portavoce dell'intelligence militare ceca Jan Pejsek ha dichiarato all’agenzia Reuters che i diplomatici cinesi a Praga hanno adottato comportamenti che violano le norme diplomatiche, compresi “tentativi di documentare i suoi incontri con importanti rappresentanti della scena politica e pubblica ceca". Un portavoce del ministero degli Esteri cinese, commentando la vicenda, ha negato qualsiasi illecito da parte dei diplomatici cinesi e ha affermato che la Repubblica Ceca è intervenuta negli affari interni cinesi consentendo la visita di Hsiao.

La vice-presidente – già rappresentante di Taipei negli Stati Uniti dal 2020 al 2023, finita direttamente nel mirino di Pechino come “secessionista” nel 2022 - ha assunto la carica, insieme al presidente Lai Ching-te, il 20 maggio dello scorso anno. Le relazioni tra la Repubblica Ceca e la Cina si sono raffreddate negli ultimi anni. I cechi hanno accusato la Cina a maggio di essere responsabile di un attacco informatico al ministero degli Esteri. Politici cechi hanno visitato Taiwan e l’ex presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha visitato Praga lo scorso ottobre.

Nel frattempo oggi a Taipei scade il termine fissato ad aprile dall’amministrazione Lai per la dimostrazione da parte degli immigrati dalla Cina continentale di aver rinunciato alla registrazione anagrafica nella Repubblica popolare, pena la perdita dei diritti legati alla residenza sull’isola. Si tratta di una delle misure adottate per difendersi dall’influenza di Pechino, che il presidente di Taipei definisce ormai apertamente “una forza straniera ostile”.

Secondo alcuni dati diffusi oggi dall’Agenzia nazionale per l’immigrazione di Taiwan (Nia) sarebbero oltre 2.237 i cinesi residenti a Taiwan non hanno ancora presentato la prova di aver rinunciato alla registrazione del loro domicilio in Cina. L’Agenzia ha promesso che utilizzerà ogni mezzo possibile per mettersi in contatto con queste persone prima di prendere provvedimenti, inclusi controlli incrociati con i registri dell’assicurazione sanitaria o richiedendo assistenza ai servizi di sicurezza. Circa il 20% sarebbero stati già localizzati e riceveranno di persona i moduli necessari e risolvere la situazione.

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