04/10/2025, 14.42
GIAPPONE
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Takaichi, l'erede di Abe che si candida a prima donna premier a Tokyo

L'ex ministro degli Interni nota per le posizioni dure con la Cina e fautrice di una politica di stampo nazionalista ha vinto le primarie del Partito Liberal Democratico e come sua leader si appresta a guidare il governo. Anche se non avendo più la maggioranza in parlamento dovrà cercare nuove alleanze. Il nodo dei rapporti con l'estrema destra di Sanseito.

Milano (AsiaNews/Agenzie) - La prima donna alla guida del Partito Liberal Democratico e, come tale, candidata a diventare presto anche la prima donna alla guida del governo del Giappone. E - soprattutto - l’esponente che riporta ai vertici del partito conservatore l’ala più vicina a Shinzo Abe, il primo ministro più longevo nella storia del Giappone, fautore di una politica di stampo nazionalista, assassinato nel luglio 2022 due anni dopo aver lasciato la guida del governo.

È dunque l’ex ministro degli Interni Sanae Takaichi la vincitrice delle primarie del Partito Liberal Democratico per la successione del dimissionario Shigheru Ishiba, che lo ha guidato per appena un anno incassando una nuova sonora sconfitta nelle ultime elezioni. Takaichi ha prevalso con un margine strettissimo nel ballottaggio che l’ha opposta al giovane riformista Shinjiro Koizumi, il ministro dell’Agricoltura che negli ultimi mesi è riuscito a contener gli effetti della crisi dei prezzi del riso a Tokyo. Alla fine Takaichi ha avuto la meglio con 149 voti contro i 145 raccolti da Koizumi tra i delegati del partito.

Originaria di Nara, dove è nata 64 anni fa, Sanae Takaichi ha espressamente citato Margaret Thatcher come modello nella sua missione di costruire un Giappone “forte e prospero”. Già sconfitta da Shigheru Ishiba nelle precedenti primarie, la sua vittoria rappresenta la rivincita dell’ala più fortemente nazionalista all’interno del partito che ha governato quasi ininterrottamente il Giappone nel dopoguerra.  

Takaichi è nota per le sue critiche nei confronti della Cina e compie regolarmente pellegrinaggi al santuario Yasukuni a Tokyo, che onora i caduti giapponesi in guerra ed è per questo motivo continuo di frizione con Pechino che anche in occasione delle celebrazioni per gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale ha insistito sulla retorica anti-giapponese. Sul piano delle politiche sociali la nuova leader dei conservatori ha posizioni conservatrici: è contraria all’introduzione della possibilità per le coppie sposate di usare cognomi diversi - una riforma popolare tra gli elettori, ma che, secondo lei, minerebbe i valori tradizionali della famiglia. Si oppone ai matrimoni tra persone dello stesso sesso ed è ugualmente contraria all’idea di imperatrici donne regnanti.

In campo economico, l’influenza di Abe è evidente: Takaichi è a favore di una spesa pubblica aggressiva per stimolare l’economia giapponese, la quarta più grande del mondo. Ha anche aperto alla possibilità di rinegoziare in termini più favorevoli a Tokyo l’accordo commerciale e sugli investimenti con gli Stati Uniti, in base al quale Donald Trump ha accettato di ridurre i dazi sulle auto giapponesi e altri beni, in cambio di 550 miliardi di dollari di investimenti giapponesi.

Ma è stata soprattutto il tema sensibile dell’immigrazione il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale, nel chiaro tentativo di riconquistare gli elettori che hanno abbandonato il suo partito per votare Sanseito, la nuova forza di estrema destra uscita fortemente rafforzata dalle elezioni per la Camera Alta del parlamento giapponese del luglio scorso. Takaichi ha invocato restrizioni sull’acquisto di proprietà da parte di stranieri e un inasprimento delle misure contro l’immigrazione illegale.

Con l’esito delle primarie ora si apre la questione della successione di Ishiba alla guida del governo, per la quale Takaichi è la candidata naturale. Anche se il cammino per diventare davvero la prima donna a capo del governo del Giappone non sarà comunque semplice. Dopo le ultime elezioni il Partito Liberal Democratico e il suo partner di coalizione minore, Komeito, non hanno più la maggioranza in entrambe le camere della Dieta. Takaichi dovrà dunque cercare voti in parlamento e potrebbe tentare la via di un appoggio esterno di Sanseito. I tempi comunque sono stretti: il presidente americano Donald Trump è atteso in Asia a fine mese per il vertice dell’Apec, l’organismo di cooperazione economica nel Pacifico, che si tiene a Gyeongju in Corea del Sud, prima del quale – per il 27 ottobre – è già in calendario una tappa in Giappone per un incontro con il nuovo primo ministro di Tokyo.

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