02/01/2004, 00.00
egitto - islam
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Tantawi (Al Azhar) d'accordo coi francesi sulla proibizione del velo

di Samir Khalil Samir, sj

Il Cairo (AsiaNews) - Il ministro francese degli Interni, Nicolas Sarkozy, ha concluso le sue vacanze in Egitto con una visita ad al-Azhar, la più famosa università religiosa del mondo islamico sunnita. Il 29 e il 30 dicembre ha avuto vari incontri con il Sceikh Muhammad Sayyid Tantawi, la massima autorità dell'islam sunnita. Dopo tutti questi incontri, il 30 dicembre, il dott. Tantawi ha espresso la sua opinione sulla proibizione del velo islamico nelle scuole francesi.

La dichiarazione, molto sfumata, è stata fatta in pubblico, alla presenza del ministro Sarkozy e del Gran Mufti d'Egitto Ali Gomaa . La proponiamo ai lettori di AsiaNews con una traduzione dall'arabo:

"Il velo è un obbligo divino per la donna musulmana. Se essa non lo applica, Dio la giudicherà per questa mancanza. Nessun musulmano, che sia governante o governato, ha il diritto di contravvenire a quest'obbligo.

"Ma quest'obbligo è valido se la donna musulmana vive in uno Stato musulmano. Ma se essa si trova in uno Stato non-musulmano (come la Francia per esempio) e che i loro responsabili vogliono adottare delle leggi che si oppongono al velo, è il loro diritto, è il loro diritto, è il loro diritto ! Ripeto : è il loro diritto, e non posso oppormi a loro.

"Quando la donna musulmana si conforma alle leggi di uno Stato non musulmano, essa è, dal punto di vista della shari'ah islamica, nella condizione di chi è obbligato (fî hukm al-mudtarr), e non porta dunque il peso (wizr) di questa situazione ".

Lo Sceikh Tantawi ha giustificato la sua opinione col versetto 173 del capitolo 2, detto della Vacca (al-Baqarah), che è un testo tardivo e dunque non abrogato da altri testi :            "In verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah. E chi vi sarà costretto, senza desiderio o intenzione, non farà peccato. Allah è perdonatore, misericordioso".

La donna musulmana costretta dalla legge umana non può dunque temere il castigo divino. E ha aggiunto : "Non permetterei a un non-musulmano d'intervenire negli affari dei musulmani ; allo stesso modo non mi permetterei di intervenire negli affari dei non-musulmani ".

La posizione dello Sceikh Tantawi non è nuova. Nel ricevere il 14 aprile 1998 Jean-Pierre Chevènement, allora ministro francese degli Interni, aveva già detto : "Se lo Stato francese giudica che il velo nelle scuole è contrario alla sua tradizione, i musulmani devono conformarsi a questa regola". Adesso ha aggiunto : "Un buon musulmano non puo' essere criticato per aver applicato le leggi del Paese dove vive".

La posizione di Tantawi ha suscitato reazioni negative anche da parte del gran mufti d'Egitto, Dottor Ali Gomaa, che ha sconsigliato alla Francia di adottare tale legge contro il velo. Più chiaramente, il Dottor Abd al-Sabûr Shâhîn, segretario del Consiglio Superiore degli Affari Islamici, ha detto alla stampa : « L'opinione delle Rettore dell'Azhar non esprime l'opinione dell'Azhar ma solo di lui". Il precedente Gran Mufti d'Egitto, Dottor Nasr Farîd Wâsel, ha dichiarato che le donne musulmane di Francia "hanno il diritto di portare il velo ovunque vogliano".

In passato la visione piuttosto liberale del Dr Tantawi  ha generato numerosi scontri tra il Rettore dell'Università al-Azhar ed altri sceikh della stessa università. Tantawi, nominato rettore nel 1996 dal presidente Hosni Moubarak, è succeduto al dott. Gad al-Haqq Ali Gad al-Haqq, molto conservatore. Si teme che questa ultima presa di posizione del Rettore crei una nuova crisi all'interno di al-Azhar.

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