17/09/2004, 00.00
russia
Invia ad un amico

Teologo ortodosso: la strage dei bambini di Beslan al grido di "Allah è grande"

Kuraev: "L'islam ha la responsabilità di non farsi usare dai terroristi"

Mosca (AsiaNews) - Beslan è stato un crimine "religioso", un "omicidio rituale", compiuto al grido di "Allah Akbar" ("Allah è grande"). Lo afferma il teologo ortodosso Andrei Kuraev, docente all'Accademia teologica ortodossa di Mosca..

In un articolo dal titolo "Quale percezione dell'islam dopo Beslan?", comparso il 15 settembre sul quotidiano moscovita 'Izvestia', Kuraev scrive: "Ciò che è successo a Beslan non è solo un crimine. È un crimine religioso, un omicidio rituale. Si è trattato dell'assassinio di bambini accompagnato da una preghiera. I terroristi lo hanno compiuto in nome della loro fede, hanno ucciso la gente al grido di 'Allah è grande', sacrificando bimbi innocenti alla loro idea religiosa".

Kuraev, prosegue: "Non sono stati semplici banditi e ladri trasformatisi in assassini, ma persone di un'altra religione che hanno ucciso cristiani in nome del loro credo religioso". Il teologo ricorda un episodio di Beslan: tra i bambini presi in ostaggio nella scuola il 13enne Sasha aveva una piccola croce appesa al collo. Quando uno dei militanti l'ha visto, gli ha puntato la pistola contro gridando: "Prega!". Sasha ha urlato: "Cristo è risorto!" ed è scappato da una finestra.

Il patriarca Alessio II, nel messaggio di condoglianze inviato al presidente Putin, aveva affermato che a Beslan "il terrorismo ha mostrato il suo volto diabolico". Per Kuraev è il terrorismo ad essere "satanico", non l'islam in toto. Per questo egli definisce "satanici" i terroristi di Beslan. "Quando parlo di satanismo in riferimento ai terroristi, non definisco l'islam una religione satanica" spiega il teologo. "I terroristi di Beslan hanno ucciso anche molti fedeli islamici, ma li hanno considerati musulmani 'malvagi'".

Secondo il teologo russo, le sorti del mondo del XXI secolo sono nelle mani dei teologi islamici. Il mullah Omar [ leader spirituale legato a Osama Bin Laden- ndr] e altri fondamentalisti islamici hanno appoggiato l'attentato dell'11 settembre a New York, ma altre autorità musulmane lo hanno condannato. "L'uso di donne come shakhids ('martiri') in Russia è stato raccomandato dagli ulema wahabiti dell'Arabia Saudita, ma i leader musulmani russi hanno più volte affermato che il terrorismo in nome dell'islam è contrario alla religione musulmana" scrive l'esponente ortodosso.

Kuraev propone al governo russo di creare le condizioni perché nei media nazionali intervengano sostenitori di un'interpretazione pacifica dell'islam e vengano limitati i discorsi dei musulmani violenti.

"Il mondo islamico è responsabile del terrorismo musulmano, anche se esso rifiuta di vedere questa responsabilità. La colpa maggiore del mondo islamico consiste nel fatto che esso permette ad altri di usarlo" afferma Kuraev. Ma per il teologo vi sono anche responsabilità occidentali: Kuraev è convinto che vi sia un piano terroristico elaborato in Occidente che odia musulmani e cristiani, che vuole costruire un "nuovo ordine globale": "Cercano di confonderci e di metterci gli uni contro gli altri" denuncia il teologo.

Per l'esponente ortodosso la Russia è già diventato il fronte che "protegge l'Europa dall'aggressione del mondo islamico". Negli anni '90, la Russia aveva scelto la cultura edonista invece della fede cristiana. Secondo il teologo,  la guerra al terrorismo può spingere la Russia a riscoprire la religione. (AF)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Le Madri di Beslan "credono" alle promesse di Putin
03/09/2005
Patriarcato di Mosca giustifica l'uccisione del terrorista Basayev
11/07/2006
Per ricordare Beslan, una chiesa comprendente le rovine della scuola
13/05/2005
La Russia si unisce nelle sue chiese in ricordo di Beslan
13/10/2004
La chiesa sul luogo della strage di Beslan ha ora la sua croce
04/10/2014


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”