29/04/2010, 00.00
THAILANDIA
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Thailandia sull’orlo della guerra civile. Camicie rosse: lotta fino alla morte

Bangkok teatro di nuove violenze fra esercito e manifestanti antigovernativi. Negli scontri di ieri è morto un soldato, ucciso da fuoco amico, almeno 19 i feriti. Fonti locali parlano di Paese “diviso” e “la collera è in aumento da entrambi i fronti”. Dall’inizio delle proteste uccise 27 persone, più di 900 i feriti.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Un soldato ucciso da “fuoco amico” e 19 feriti: è il bilancio degli scontri di ieri a Bangkok fra “camicie rosse” ed esercito thai. I dimostranti antigovernativi raccontano scene “di guerra” e annunciano di essere “pronti a combattere fino alla morte”. I militari difendono l’uso di proiettili veri per disperdere la folla, perché “i soldati e la polizia sono esseri umani e i manifestanti hanno attaccato per primi”.  
 
Continuano le violenze fra “camicie rosse” – vicine all’ex premier in esilio Thaksin Shinawatra e sostenute dal partito di opposizione United Front for Democracy against Dictatorship (UDD) – ed esercito thai. Ieri la capitale è stata teatro di una vera e propria guerriglia urbana, ma il timore è che gli scontri delle ultime settimane – nonostante gli appelli alla calma e alla concordia dei leader religiosi – possano trascinare la Thailandia in una vera e propria guerra civile.
 
Fonti locali riferiscono che la crisi ha aumentato il divario fra le masse contadine delle zone rurali e la media borghesia e la classe dirigente, concentrata nella capitale. Di rado i thailandesi “sono stati così divisi” e “la collera è in aumento in entrambi i fronti”. Nel tentativo di contenere una diffusione a macchia d’olio delle proteste, a partire dalla scorsa notte i funzionari addetti alla sicurezza hanno ordinato alla polizia la chiusura di tutte le vie di accesso alla zona occupata dai manifestanti antigovernativi, nel cuore finanziario della capitale.
 
Intanto si fa sempre più pesante il bilancio di morti e feriti. Dall’inizio delle manifestazioni – a metà marzo – sono morte 27 persone, oltre 900 i feriti. L’ultima vittima è un soldato dell’esercito thailandese, ucciso ieri da “fuoco amico”. Egli si chiamava Pvt Narongrit Sala e apparteneva a un corpo di armata con base a Kanchanaburi. Il militare è stato ucciso accidentalmente da un colpo di fucile alla testa, sparato da un commilitone. Negli scontri sono rimasti feriti altri due soldati e 17 manifestanti.
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