15/05/2007, 00.00
GIAPPONE - CINA
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Tokyo accusa: lo smog cinese è arrivato sulle nostre città

Spinto da venti occidentali, l'ozono delle inquinate zone costiere cinesi arriva sopra al Giappone, causando livelli di inquinamento che non c’erano da anni. Studiosi confermano il fenomeno con le loro simulazioni. Esperti: occorrono regole internazionali.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il Giappone accusa la Cina di inquinare le sue città. Il 9 maggio forti venti occidentali hanno portato lo smog della Cina a coprire oltre 20 prefetture giapponesi. Secondo i ricercatori dell’università di Kyushu, una densa nuvola di ozono ha coperto un’ampia zona da Kyushu alla regione di Kanto, causando irritazione ad occhi, naso, gola, mal di testa e persino difficoltà a respirare. Tokyo  è preoccupata per l’inquinamento cinese che sempre più spesso attraverso il mare e parla di regole internazionali che lo proibiscano.

Negli anni ’70 ampie parti del Giappone sono state spesso coperte dallo smog, creato dall’azione del sole sui gas di scarico di autoveicoli e fabbriche che generano l’ozono e altre sostanze simili. Il fenomeno è poi diminuito, anche per le misure antinquinamento adottate. Ma da qualche tempo lo smog è di nuovo frequente sulla settentrionale Kyushu e sul Mar del Giappone presso Honshu. Esperti nipponici accusano la Cina. Il gruppo guidato dal professor Itsushi Uno ha calcolato le emissioni di gas di vari Paesi asiatici basandosi sui dati dell’energia consumata e sul numero degli autoveicoli. Dalla loro simulazione risulta che il 6 maggio c’era una densa quantità di ozono sulla regione costiera cinese, mentre c’era scarso inquinamento sul Giappone. Ma tra il 7 e il 9 maggio i venti occidentali hanno spostato la massa di smog sul Giappone. Il 9 maggio sull’arcipelago giapponese ha ristagnato un’area di alta pressione, tenendo ferma l’aria inquinata sotto un caldo sole.

Nelle giornate più calde si è avuto smog in varie parti del Paese. A Niigata ha raggiunto le soglie di allarme per la prima volta dal 1972.

Toshimara Ohara, capo della Regional Atmospheric Modeling Section, dice che “occorre ridurre le emissioni [inquinanti] del Giappone”, ma “è anche necessario creare regole internazionali per regolare l’inquinamento transfrontaliero”.

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