28/03/2006, 00.00
medio oriente
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Un congresso interreligioso afferma il diritto alla libertà di fede

di Jihad Issa

Riuniti al Cairo esponenti di confessioni e chiese cristiane insieme con imam ed esperti. In 9 punti le conclusioni, compresa la richiesta di una presa di posizione del'Onu sul rispetto delle religioni e dei loro simboli.

Il Cairo (AsiaNews) - Il diritto alla libertà religiosa, la richiesta di un intervento dell'Onu che proclami il rispetto per tutte le fedi ed i loro simboli, la difesa della vita umana, sostegno alle iniziative per la pace e per la serenità della vita. Sono le principali conclusioni raggiunte dal congresso che ha visto riuniti al Cairo, nella sede dell'università di Al Azhar, il massimo centro della cultura sunnita, rappresentanti di chiese e comunità cristiane insieme a numerosi imam ed esperti religiosi.

L'incontro, che ha avuto per tema "Il rapporto della religione con i diritti fondamentali dell'uomo ed il legame con gli obblighi di ognuno" è stato presieduto dal grande imam di Al Azhar, Mouhamad Sayyed El Tantawi. Vi hanno preso parte 15 delegazioni di tutte le confessioni religiose del Medio Oriente, dai copti ai maroniti, dai protestanti agli anglicani, dai greco-melkiti, ai siriaci e agli armeni.

Il segretario generale del congresso, il siriano Gerges Saleh, sentito da AsiaNews, ha sottolineato "l'unanimità dei partecipanti ed il loro pieno appoggio a qualsiasi  iniziativa che mira a proteggere la presenza di tutte le comunità religiose nel Medio Oriente, senza discriminazioni e senza pressioni" ed ha confermato le notizie diffuse giorni fa, sulla volontà reciproca dei cristiani e dei musulmani di continuare a combattere tutte le forme di "razzismo religioso ed etnico".

Il comunicato finale, reso pubblico oggi, indica 9 punti:

1 - I partecipanti ribadiscono la loro piena fede della vita umana come "dono di Dio";

2 - affermano il loro pieno appoggio a tutte le iniziative degli individui e delle comunità sul diritto ad una vita degna ed al guadagno lecito;

3 – proclamano il diritto alla pace e ad una vita serena e tranquilla;

4 - sostengono il diritto di ognuno di essere protetto ed educato sui suoi diritti e doveri;

5 - rivolgono un fervido appello ai governi per promuovere una cultura basata sulla fede e sulla moderazione;

6 - ribadiscono il diritto alla liberta religiosa;

7 - chiedono alle Nazioni Unite per proteggere e difendere i diritti delle minoranze etniche e religiose;

8 – proclamano il diritto dei popoli alla resistenza contro l'occupazione militare e ideologica;

9 – domandano all'ONU una dichiarazione che garantisca il diritto dei popoli al pluralismo religioso e che proibisca gli atti di aggressione e di violenza contro i luoghi di culto, le chiese, i monasteri ed i simboli religiosi di tutti.

I partecipanti al congresso del Cairo hanno infine concordato sulla necessita di prendere contatti con i responsabili civili e religiosi nel Medio Oriente, in modo da rendere applicabili questi punti esenziali che possono garantire una presenza degna di ognuno in questa terra benedetta da Dio, terra delle religioni.

 

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