12/07/2010, 00.00
PAKISTAN - CINA
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Una ferrovia da Kashgar a Gwadar: Pechino si affaccerà sul Golfo Persico

La Cina potrebbe così eliminare la sua principale paura: un blocco navale che le impedisca gli approvvigionamenti di petrolio da Africa e Medio Oriente. Ma ci sono problemi tecnici, costi immensi e l’opposizione dell’India.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Una ferrovia per collegare Kashgar nel cinese Xinjiang al porto pakistano di Gwadar sull’Oceano Indiano, dando a Pechino una via diretta di accesso al Golfo Persico per far passare merci e petrolio proveniente da Africa e Paesi Arabi e rendendo il Pakistan crocevia del commercio alternativo alla circumnavigazione dell’India. L’ambizioso progetto è stato a lungo discusso il 7 luglio dal presidente pakistano Asif Ali Zardari con il presidente Hu Jintao, mentre era in visita ufficiale a Pechino.

Il progetto, in discussione da anni, presenta vantaggi per entrambe le parti. Pechino avrebbe accesso diretto al Mar Arabico: ora l’80% del petrolio importato da Pechino passa per l’Oceano Indiano e lo Stretto di Malacca infestato dai pirati. Inoltre la Cina teme che in un eventuale conflitto, ai nemici sarebbe facile bloccarle i rifornimenti di petrolio.

Il Pakistan trae beneficio economico: il porto di Gwadar, inaugurato nel 2008, è stato costruito con capitale e diretto intervento della Cina. Un primo ostacolo è tecnico perché la ferrovia che deve arrampicarsi su monti alti oltre 5mila metri. La Cina dice che ha accumulato esperienza con la linea che è arrivata sino in Tibet.

Ma il professore Wang Menshu, esperto presso l’università Jaotong di Pechino, osserva che occorre una perfetta conoscenza del territorio, che la Cina aveva del Tibet,  ma che sarà lungo e difficile avere in Pakistan, senza la quale “non è possibile garantire la qualità dell’opera”. Inoltre questo costituisce anche un fattore di indeterminatezza per il costo, che Wang stima non inferiore a “200 milioni di yuan (circa 20 milioni di euro) per chilometro”. Una somma eccessiva anche per Pechino.

In più, la crescente collaborazione Cina-Pakistan è osservata con sospetto dall’India, tradizionale avversario di Islamabad e da sempre rivale con Pechino. Anche perché la ferrovia dovrebbe passare attraverso il Kashmir pakistano, regione che New Delhi rivendica, per cui teme che la creazione della linea possa coinvolgere la Cina a fianco del Pakistan nel negare le sue richieste. Autorevoli quotidiani indiani hanno presentato il progetto come “una seria minaccia” per la sicurezza dell’India.

Ma in Cina molti ambienti appaiono determinati a realizzare il progetto a qualsiasi costo. In prima linea è la marina. L’ammiraglio Yin Zhuo osserva che Pechino dipende troppo dal trasporto marittimo per il petrolio. “Dobbiamo – dice – o creare una marina molto più potente, o trovare canali alternativi di trasporto”.

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