23/10/2008, 00.00
RUSSIA - IRAN - QATAR
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Una “troika” per coordinare l’esportazione del gas

I tre Paesi con maggiori riserve di gas si sono incontrati per verificare la possibilità di scelte comuni per la vendita del gas. Si vuole controllare il mercato come l’Opec fa per il petrolio e tenere alti i prezzi.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – I rappresentanti di Russia, Iran e Qatar, rispettivamente primo, secondo e terzo per riserve mondiali di gas, si sono incontrati il 21 ottobre a Teheran per discutere di cooperazione e della possibilità di costituire un cartello dei Paesi esportatori di gas, analogo all’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec).

Gholamhussein Nozari, ministro iraniano per il Petrolio, spiega che i 3 Paesi, che “insieme hanno circa il 60% del gas mondiale”, “sono interessati in modo serio e determinato a formare un’organizzazione dei Paesi esportatori”.

Ma non è agevole costituire un simile accordo “in quanto – dice l’esperto di energia Charles Esser a Radio Free Europe – per il gas, a differenza del petrolio, non esiste un mercato mondiale dove è venduto, a parte il gas naturale liquefatto che è una parte minima del mercato. Anche perché portare il gas ai consumatori è molto differente che portar loro il  petrolio”. “Occorrono gasdotti appositi”, che in genere sono realizzati con contratti a lungo termine, anche di 25 anni. Aggiunge che questi tre Paesi hanno interessi diversi tra loro ed è dubbio che gli altri produttori vogliano creare un simile cartello.

Per questo la Russia, che da tempo cerca di costituire questo cartello per concordare prezzi unitari, potrebbe ripiegare sulla costituzione di “una troika del gas”, come a Teheran ha detto Aleksei Miller, capo della Gazprom. “La grande troika del gas è d’accordo a incontrarsi 3 o 4 volte l’anno per discutere circa lo sviluppo del mercato del gas” e un gruppo di specialisti tecnici si riunirà a Doha la prossima settimana.

Ma Esser ritiene che questo non sia il vero interesse della Russia, interessata a mantenere una posizione egemonica più che a consentire ad altri Paesi di vendere più gas. Stima più probabile “la creazione di una sorta di coordinamento, per restringere la competizione” e "mantenere alti i prezzi ”.

Possibilità contrastata dai Paesi consumatori, già preoccupati per i forti aumenti del gas del 2007 e 2008 e dopo che l’Opec ha più volte rifiutato le richieste di aumentare la produzione di greggio. L’Europa consuma oltre 300 miliardi di metri cubi di gas annui e il gigante statale russo Gazprom di recente ha previsto che il prezzo potrà arrivare a 500 dollari per mille metri cubi entro il 2009.

Intanto il 18 novembre la Russia ospita un forum dei Paesi esportatori, cui sono invitati, oltre Iran e Qatar, anche Algeria, Indonesia, Libia, Malaysia, Nigeria, Emirati Arabi, Egitto, Trinidad e Tobago e Venezuela.

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