09/10/2017, 12.03
INDIA
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Vescovi cattolici condannano il rogo di divinità indù nel Mizoram: è fondamentalismo

di Theodore Mascarenhas*

Giovani cristiani protestanti hanno appiccato il fuoco contro immagini delle divinità e la bandiera indiana. Mons. Mascarenhas: “Siamo scioccati per il fatto che qualcuno possa mostrare mancanza di rispetto nei confronti di un’altra religione in nome di Cristo”. “La religione è un mezzo per costruire ponti”.

New Delhi (AsiaNews) – È con grande tristezza e dolore che apprendiamo dagli organi di stampa nazionale dello spiacevole incidente in cui membri di una setta che si definisce cristiana hanno dato alle fiamme immagini di divinità indù e la nostra bandiera nazionale indiana nel distretto di Lunglie, nel Mizoram. Siamo in contatto con mons. Stephen Rotluanga, vescovo della diocesi di Aizawl, che è turbato dagli avvenimenti.

La Conferenza episcopale dell’India (Cbci) condanna con forza e senza mezzi termini questo atto deplorevole. Vogliamo affermare in maniera chiara che siamo contro ogni tipo di fondamentalismo, da qualunque parte esso provenga. Ogni tentativo di provocare divisione e seminare odio è contro i principi del cristianesimo e contro l’umanità. La Chiesa cattolica, insieme ad altre Chiese cristiane, si è sempre battuta per l’unità nazionale, per la pace e l’armonia tra i popoli.

Come è noto, la comunità cristiana è una comunità di pace amorevole, conosciuta per il suo amore per l’India. [Per questo] condanniamo nel più forte modo possibile il rogo della nostra bandiera.

Coloro che hanno commesso simili azioni non possono e non devono professarsi cristiani perché il nostro Signore Gesù Cristo ci ha insegnato di “dare a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio”. Noi, in quanto cristiani, amiamo e adoriamo Dio. Allo stesso modo, amiamo e serviamo il nostro Paese e la sua popolazione in maniera altruistica.

Siamo scioccati per il fatto che qualcuno possa mostrare mancanza di rispetto nei confronti di un’altra religione in nome di Cristo. Ricordiamo a questi giovani malaccorti il passo della Bibbia in cui Gesù voleva visitare un villaggio della Samaria, ma gli abitanti di quel villaggio non vollero riceverlo. A quel punto due suoi discepoli gli chiesero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?”. E il Vangelo continua: “Ma Gesù si voltò e li rimproverò. Ed essi andarono in un altro villaggio”.

Seguendo gli insegnamenti del Nostro Signore Gesù Cristo, la Chiesa cattolica, insieme alle altre Chiese cristiane, rifiuta l’intolleranza e professa il proprio profondo rispetto per tutte le religioni. Condividiamo il dolore dei nostri fratelli indù, che sono feriti e turbati da questo malaugurato e inaccettabile incidente. La Chiesa cattolica ribadisce che la religione è un mezzo per costruire ponti ed edificare la vita delle persone. Non può e non deve essere mai usata per diffondere l’odio contro altri esseri umani.

Esortiamo i criminali ad abbandonare la cattiva strada e preghiamo affinchè essi possano vedere la luce.

Dio benedica l’India.

*segretario generale della Conferenza episcopale indiana (Cbci)

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