07/06/2012, 00.00
SIRIA
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Vicario apostolico di Aleppo: no alla morte dei bambini sfruttata per fini politici e strategici

Mons. Giuseppe Nazzaro condanna il massacro di Qubair e Mazzarzaf (Hama) costato la vita a 78 persone, fra cui donne e bambini. L'Onu ha il dovere morale di verificare il contesto, individuare gli autori e le ragioni della strage. Sanzioni economiche e guerriglieri estremisti islamici iniziano a fare più morti che i soldati del regime.

Aleppo (AsiaNews) - La morte di 78 persone a Qubair e Maarzaf (provincia di Hama) denunciata dagli attivisti anti-Assad e rilanciata dai media di tutto il mondo riaccende le pressioni di Paesi occidentali e Stati arabi per un rapido cambio di regime. Come avvenuto a Houla lo scorso 26 maggio fra i morti vi sarebbero anche donne e bambini. Tuttavia, nessun organo indipendente ha verificato l'autenticità dei filmati, le dinamiche delle uccisioni e l'identità degli autori.  Mons. Giuseppe Nazzaro, vicario apostolico di Aleppo, sottolinea ad AsiaNews che "quando muore un bambino il mondo intero grida, ma troppo spesso si sfrutta questa carta per fini politici e strategici. Purtroppo l'innocente ucciso fa sempre notizia. L'Onu prima di condannare ha il dovere morale di verificare il contesto, individuare gli autori di questi crimini e chiedersi chi o cosa si nasconde dietro queste stragi".

Il prelato nota che a Houla l'esercito ha sparato in modo deliberato contro dei bambini radunati all'interno di una scuola. "Tale fatto - afferma - è un crimine, ma chi ha permesso che questi innocenti venissero uccisi? Dove erano gli adulti, che subito dopo si sono affrettati a filmare ed esporre i corpi rilanciando i video su internet?".  Secondo il vescovo gli effetti causati dal massacro di Houla sono stati devastanti per il popolo siriano. Esso subisce le azioni degli estremisti islamici penetrati nel Paese, non ha voce sui media ed è sempre più isolato.  "L'Onu e i Paesi occidentali - afferma - non si rendono conto che con le loro sanzioni e con il loro appoggio ai ribelli fanno più vittime di quante ne faccia il regime".

Mons. Nazzaro spiega che è in atto una vera campagna per distruggere la Siria: "L'accanimento contro il regime di Bashar al-Assad fomenta la spirale di violenza e impedisce alla popolazione e al governo la possibilità di un'apertura graduale alla democrazia e alle riforme.  Come accaduto in Iraq e in Libia, i diritti umani vengono sfruttati per fini economici e di potere, non sempre per il bene della popolazione. Coloro che desiderano distruggere Assad - Qatar e Arabia Saudita e gli altri Stati del Golfo - governano i propri Paesi con pugno di ferro senza alcun rispetto per i diritti umani e libertà religiosa. Perché a tutt'oggi nessuno ha mai condannato le violenze contro gli sciiti in Bahrain o gli arresti e le condanne inflitte ai migranti di fede cristiana in Arabia Saudita e Kuwait?".  (S.C.) 

 

 

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