Voli in ritardo: per la prima volta compagnia aerea offre rimborso ai passeggeri
Shanghai (AsiaNews/SCMP) La Shenzen Airlines è la prima compagnia aerea della Cina ad aver stabilito rimborsi per i voli in ritardo, in seguito all'aumento di lamentele da parte dei passeggeri per un servizio scarso e inefficiente. Il vettrore regionale, del quale possiede alcune quote l'Air China, lunedì scorso ha annunciato di aver stabilito dei parametri di rimborso per cause che vanno dalla morte allo smarrimento del bagaglio.
L'iniziativa della Shenzen Airlines arriva nel momento in cui l'Amministrazione dell'aviazione civile di Stato cinese, sta spingendo le principali compagnie aeree e i piccoli vettori a migliorare il servizio. Come afferma un suo rappresentante, infatti, "il numero di passeggeri è aumentato in modo direttamente proporzionale a quello dei reclami. Causa principale sono i ritardi".
Per i voli con più di 8 ore di ritardo la Shenzen rimborserà l'intero prezzo del biglietto, tra le 4 e le 8 ore, invece, solo il 30%. La tariffa da rimborsare varia a secondo del motivo del ritardo: problemi tecnici, sulle tabelle di volo o dovuti a difficoltà con il personale. Ritardi causati da cattive condizioni metereologiche non sono rimborsabili, ha detto un portavoce della compagnia.
In caso di incidenti mortali, la Shenzen Airlines dovrebbe risarcire i familiari delle vittime con somme che variano dai 570 mila a 1,07 milioni di yuan, a seconda delle condizioni del passeggero deceduto.
La notizia delle misure adottate dal vettore per risarcire i suoi clienti ha scatenato reazioni a catena nelle altre compagnie . Vedendo il servizio in televisione mentre aspettavano, martedì scorso, il loro aereo in ritardo, i 111 passeggeri del volo CZ358 (Dalian Guangzhou) della China Southern Airlines, per esempio, hanno subito preteso dall'azienda il rimborso dell'intero biglietto (500 yuan). La compagnia, per evitare che la situazione ai gate d'imbarco si surriscaldasse, vista la determinazione dei clienti, ha pattuito la cifra di 200 yuan per il risarcimento.
Intanto questa settimana, la China Southern Airlines, insieme all'Air China e alla China Eastern hanno dichiarato di essere intenzionate a stabilire un regolamentazione dettagliata per affrontare il problema. La Dragonair di Hong Kong, invece, ha dichiarato che, se necessario, offrirà ai suoi clienti voli alternativi, pernottamenti e pasti, ma in nessun caso un rimborso in denaro. Altri vettori, come la Shanghai Airlines, non hanno fatto sapere se seguiranno l'esempio della Shenzen.
Se nella politica aziendale delle compagnie aeree cinesi il rimborso è un concetto nuovo, in quelle internazionali è una procedura in uso già da tempo. In tema di risarcimenti, infatti, tutte le compagnie si rifanno alle norme internazionali fissate dalla Convenzione di Varsavia, stipulata il 12 ottobre 1929 (a cui è seguito un emendamento il 28 settembre 1955). Per lo smarrimento del bagaglio, ad esempio, la Convenzione fissa la somma del rimborso a 20 dollari per chilogrammo di bagaglio registrato. Nell'Unione Europea, invece, lo standard approvato l'anno scorso per risarcire un passeggero della cancellazione del volo è 600 Euro per tratte superiori ai 3.500 Km, 400 Euro per quelle da 1.500 a 3.500 Km e 250 Euro per tratte più brevi. (MA)
15/01/2005
12/06/2020 12:13