Caduta nel vuoto l'offerta di mediazione lanciata da Xi Jinping da Astana, la Cina guarda con grande preoccupazione l'ipotesi di un intervento diretto degli Stati Uniti in Iran. La crisi sta mostrando anche la fragilità degli organismi multilaterali promossi da Pechino come la Sco e i Brics. La mobilitazione per far uscire da Teheran i cittadini cinesi.
La cerimonia si è svolta oggi nella provincia del Fujian, mentre Leone XIV - nella sua prima scelta riguardante la Chiesa in Cina - nominava formalmente mons. Lin Yuntuan accanto all'ordinario mons. Cai Bingrui (l'ultimo vescovo cinese nominato da Francesco a gennaio). Soddisfazione della Santa Sede per un "passo rilevante" che conferma il "cammino di comunione" alla base dell'Accordo con Pechino. Il precedente di Mindong e la speranza in un esito migliore.
Colloquio telefonico fra il neo-presidente sud-coreano e il leader cinese, durato circa 30 minuti. Pechino ha insistito sulla importanza del “multilateralismo” nel quadro dello scontro economico aperto dai dazi di Trump. Seoul chiede a Xi un “ruolo costruttivo” nel processo di “denuclearizzazione” della penisola coreana.
Mentre la telefonata tra Trump e Xi Jinping attira l'attenzione del mondo nel mezzo della guerra dei dazi, Pechino va avanti con il suo progetto della grande area di libero scambio sulla sua isola più meridionale. E per attirare gli investimenti stranieri avvia in questa zona anche un progetto pilota di un accesso diretto alla rete internet globale (riservato a utenti autorizzati e controllato comunque dallo Stato).
Le restrizioni sui visti annunciate dalla Casa Bianca toccano in particolare gli studenti cinesi, che negli Stati Uniti oggi sono ben 277mila. Ma il loro numero era già diminuito negli ultimi anni, con la crescita delle alternative negli atenei asiatici, in particolare in Giappone, Corea del Sud e Singapore. Mentre le università cinesi scalano le classifiche nelle discipline tecnologiche ma scontano i limiti nella libertà di pensiero nelle discipline umanistiche.
Alla vigilia del 4 giugno, la data del 36° anniversario, le autorità di Hong Kong hanno blindato anche quest'anno Victoria Park dove fino al 2019 si teneva la veglia per le vittime del massacro di Pechino. Intanto il CHRD diffonde un elenco di 32 personalità tuttora agli arresti per non essersi rassegnate al silenzio su quei fatti; sei nella Cina continentale sono protagonisti diretti di quei giorni.
Una trentina di Paesi hanno firmato nella metropoli "normalizzata" dalla Cina un documento che istituisce l'IOMed, un nuovo organismo internazionale voluto dalla Cina per le mediazioni dei conflitti. Simbolo di un multilateralismo su misura di Pechino, che ignora le sentenze delle Corti Onu a suo sfavore. Torna alla mente il monito dal carcere dell'avvocatessa Chow Hang-tung, sugli effetti ben oltre Hong Kong dello svuotamento di parole come diritti, democrazia e pace.
Nella corsa con Washington al primato in questo settore cruciale Pechino ha messo in campo anche nuove linee guida nel sistema educativo che prevedono materie in grado di portare gli studenti a saper progettare algoritmi entro le scuole superiori. Più che sviluppando i sistemi tecnologici più sofisticati la Cina punta a vincere la partita facendo crescere un'interà sociatà che sappia sfruttare al meglio le potenzialità di questi strumenti.
Nel primo Regina Caeli dalla finestra del Palazzo Apostolico papa Prevost ha ricordato la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina celebrata ieri e i dieci anni dalla pubblicazione dell'enciclica Laudato Sì, richiamando l'appello di papa Francesco "ascoltare il duplice grido della terra e dei poveri”. Questo pomeriggio a San Giovanni in Laterano l'insediamento sulla cattedra del vescovo di Roma.
Oggi si celebra la Giornata di preghiera per i cristiani in Cina, voluta da Benedetto XVI nella festa della Madonna di Sheshan. Un'occasione per celebrare la comunione con la Chiesa in Cina ma anche per ricordarne le sofferenze. Ad AsiaNews la testimonianza di un sacerdote "sotterraneo" che spiega quali difficoltà concrete comporta l'adesione all'Associazione Patriottica che con sempre più durezza Pechino sta cercando di imporre all'ombra dell'Accordo con la Santa Sede del 2018.
Con la crisi demografica sempre più accentuata le autorità locali moltiplicano sussidi e persino messaggi sms a tappeto per promuovere nozze e progetti di famiglia tra i giovani. Ma i risultati restano scarsi: nei primi tre mesi del 2025 le nozze sono diminuite di un ulteriore 8%. E piuttosto che alle app e ai siti di incontri promossi dal governo i giovani single cinesi per cercare l'anima gemella preferiscono affidarsi alle video-chat.
Il futuristico scalo internazionale di Daxing inaugurato nel 2019 continua a crescere come la "nuova porta di ingresso in Cina". Ma centinaia di famiglie costrette a lasciare i loro villaggi per fare posto alle infrastrutture si sono ritrovate con case più piccole di quelle che erano state loro promesse. E ora si stanno mobilitando per ottenere indennizzi sulla base dei valori di mercato delle proprietà perdute.
Al cardinale di Hong Kong Stephen Chow, il papa ha raccontato di "aver visitato la Cina e conosciuto la sua realtà e cultura". Un fatto inedito per un pontefice, legato al lungo mandato di priore generale di un ordine che per volontà di Leone XIII (il ponteficie di cui ha ripreso il nome) ha avuto propri missionari e vescovi nell'Hunan fino all'espulsione decretata da Mao. E che dopo gli anni Ottanta ha ricostruito legami e presenze nella diocesi di Changsha attraverso la provincia delle Filippine.
Come gestirà il nuovo papa il rapporto tra Pechino e il Vaticano? I fedeli della Cina continentale sperano che i vescovi da nominare e approvare secondo l'accordo possano veramente amare i fedeli, conoscere il loro gregge. Che siano abili nella cura pastorale e abbiano il sostegno dei fedeli. Solo in questo modo il vescovo potrà guidare i fedeli ad amare il Paese e la Chiesa.
Il 17 maggio ricorre l'anniversario del rapimento da parte delle autorità cinesi del bambino designato come reincarnazione della seconda autorità tibetana. Una storia che l'imminente novantesimo compleanno del Dalai Lama ricollega alle preoccupazioni sulle interferenze nella successione. Intanto in esilio è nata Tibet Radio, per riempire il vuoto lasciato dalla chipusura dei programmi in lingua tibetana di Radio Free Asia e Voice of America.
Dietro la prima tregua tra Washington e Pechino nella guerra commerciale anche le preoccupazioni cinesi per la situazione nelle aziende tessili che lavorano in subappalto per i grandi marchi. Il China Labour Bullettin ha censito in aprile proteste e chiusure. Le autorità locali cercano di limitare i danni con mediazioni informali sperando nella ripresa. Le dichiarazioni sull'"uscita responsabile" dei marchi occidentali contraddette dai fatti.
Una fonte di AsiaNews racconta dalla Cina continentale l'elezione di un pontefice nato proprio in quel Paese che per la propaganda di Stato è l'antagonista di fronte al quale ostentare sempre la superiorità di Pechino. Ma lo sguardo aperto dei cattolici cinesi verso Leone XIV testimonia, ancora una volta, che credere è libertà. E che un cinese non diventa cattolico se prima non ha accettato, interiorizzato e quindi si è liberato della “tensione internazionale” che questo comporta
In occasione del conclave il sito cattolico cinese ha ricostruito la genesi storica dell'espressione "jiaohuang", utilizzata per indicare il pontefice. A introdurla fu il grande missionario Giulio Aleni, nel suo trattato di geografia "Registro delle terre straniere" del 1623. Recentemente, però, la comunità cattolica sta proponendo anche il termine "jiaozong", più in linea con il ruolo spirituale del successore di Pietro.
Il governo locale chiede all'Assemblea legislativa (che controlla) di approvare un'ulteriore norma che affiderebbe alla Cina continentale la giurisdizione dei "casi complessi" che coinvolgono Paesi stranieri. Una misura che sembra su misura del caso di Jimmy Lai. Citata come motivazione la "situazione geopolitica". Proprio il no all'estradizione era stata nel 2019 il primo passo delle proteste pro-democrazia.
Nei tre giorni di permanenza a Mosca del presidente cinese si è tornato a parlare del gasdotto "Forza della Siberia-2", vitale per l'economia russa. Pechino sostiene gfià la crescita della produzione militare locale fornendo le componenti micro-elettroniche bloccate dalle sanzioni occidentali. La presenza dei soldati cinesi nella sfilata davanti al mausoleo di Lenin legata anche a ragioni di poltiica interna cinese.
Come per la morte di papa Francesco gli organismi ecclesiali controllati dal Partito comunista cinese pubblicamente non possono andare oltre i rapporti diplomatici, a differenza della gioia delle loro comunità per il nuovo pastore. Il nodo dei due vescovi già eletti nelle scorse settimane, primo test per Prevost sull’Accordo. Il presidente Lai da Taiwan: insieme per promuovere pace e giustizia.
Nell’era dei dazi per Pechino è vitale stimolare la domanda interna. Ma i consumi crescono lentamente e a trainarli non sono più le megalopoli, ma le piccole città, dove aumentano i salari e la fiducia nell’economia. E sono cambiamenti che potrebbero portare anche a mutamenti sociali.
Gesuita, 65 anni, guida la comunità cattolica della grande metropoli da più di tre anni mettendo al primo posto la sfida dell'unità e dell'educazione dei giovani in un contesto sociale difficile dopo i fatti del 2019. Conosce bene le diocesi della Repubblica popolare cinese nelle quali ha già compiuto tre viaggi ufficiali a Pechino, nel Guandong e a Shanghai.
Fonti di AsiaNews raccontano che i sacerdoti locali sono stati convocati ieri per ratificare la scelta di p. Wu Jianlin, vicario generale. Un'altra elezione è stata convocata nella diocesi di Xinxiang, nell'Henan, dove è presente un vescovo sotterraneo più volte arrestato. Nella sede vacante Pechino rimarca l'autonomia della Chiesa in Cina, preparando un primo test sull'Accordo per il successore di Francesco.
Da una fonte di AsiaNews il racconto di come stanno vivendo i cattolici cinesi la morte di Francesco. Tante frasi e immagini del papa condivise sui social locali: "Nel dolore del lutto ha prevalso la gioia di annunciare l’amore. Un’esplosione spontanea, poco prudente, ma che ha ricordato che la morte e la paura non sono l’ultima parola". "Un'anziana mi ha detto: vorrei andare in Vaticano, lui voleva venire in Cina: abbiamo condiviso lo stesso sogno impossibile"
Il presidente in visita all'arcivescovado si è inchinato tre volte davanti all'immagine. La delegazione in Vaticano sarà guidata dal cattolico Chen Chien-jen, già vice-presidente. Intanto dopo tre giorni a Pechino l'Associazione patriottica ha pubblicato una breve notizia sulla morte del papa invitando alla preghiera.
Rispondendo alla domanda di un giornalista il portavoce del ministero degli Esteri ha lodato "i contatti costruttivi e gli scambi utili" tra la Cina e la Santa Sede. Ma in nome della "sinicizzazione" il riferimento è al rapporto tra gli Stati non alla comunità cattolica locale. Il nodo della presenza dei vescovi cinesi ai funerali di Francesco.
Nel giorno della morte di Francesco vasta eco della notizia e l'invito alla preghiera del sito cattolico Xinde. Finora nessuna parola dal presidente Xi Jinping, dal governo e dall'Associazione patriottica. La diocesi di Hong Kong ricorda il viaggio in Mongolia e l'attenzione del pontefice alle relazioni tra il Vaticano e la Cina.
Si sono svolti oggi i funerali del missionario del Pime pioniere del dialogo con la Chiesa in Cina dopo la persecuzione di Mao. Dall'ultimo suo libro il racconto di uno dei suoi primi viaggi nella capitale cinese e l'accoglienza in una casa dove vivevano alcuni anziani che erano stati costretti a lasciare la vita religiosa: "Avevano capito che ero un sacerdote, mi chiesero di benedire delle immagini sacre: li salutai commosso".
L'incidente è avvenuto il 23 marzo nella diocesi di Lüliang, ma le autorità hanno cercato di tenerlo nascosto. L'intervento delle forze speciali ha richiamato altri cattolici dal vicino villaggio di Xinli, dove vive una storica comunità cattolica. Negli scontri anche un agente è rimasto ferito. Arrestati il parroco e alcuni fedeli. La comunità costretta all'"autocritica", ma il problema vero sono le regole sempre più rigide sulle religioni.