conversazione con mons. Antonio Li Duan, vescovo di Xian
Quella che segue è la cronaca di una "passione": il racconto, momento per momento, della distruzione della chiesa di una comunità evangelica di Tudusha, fatta da uno dei testimoni. Un altro segno della irrazionalità della politica religiosa del governo di Pechino, che permette ai fedeli di incontrarsi solo in luoghi registrati e controllati. Nel racconto colpisce il fatto che vi siano poliziotti, autisti, passanti apertamente contrari all'operato del governo. E colpisce anche che a denunciare la comunità sotterranea siano "i leader della Chiesa delle tre Autonomie", cioè persone della chiesa protestante ufficiale. Spesso questi "leader" sono membri dell'Associazione Patriottica, membri atei della chiesa, infiltrati dal Partito Comunista per dividere le comunità.
Questo racconto giunge attraverso la pubblicazione di The voice of the Martyrs, (gennaio 2004) pubblicato da ambienti evangelici in Canada, che sono in possesso anche di un video sulla distruzione della chiesa. Il ritardo con cui tale testimonianza è pubblicata è dovuto al fatto che la distruzione delle chiese è ormai divenuto l'ennesimo "segreto di stato" che è proibito divulgare all'estero. Per questo portare fuori della Cina questa testimonianza ha richiesto molto tempo. Intanto nel Zhejiang due protestanti, Liu Fenggang e Xu Yonghai, sono in prigione proprio per aver divulgato notizie sulle chiese distrutte nel Zhejiang. Secondo il Centro di Informazione per i Diritti Umani e la Democrazia di Hong Kong, nel Zhejiang, dal luglio 2003 in poi, sono state distrutte dalla polizia almeno 10 chiese domestiche. Si parla in tutto di 392 fra chiese e templi di altre religioni, distrutte o riutilizzate come "centri di intrattenimento. (La traduzione dall'inglese è a cura di AsiaNews- L'immagine è tratta dal video che registra in diretta la distruzione) - BC