Il premier indiano visiterà New York e Washington dal 21 al 24 giugno. Un viaggio che gli stessi funzionari americani hanno definito "storico". In realtà Delhi coltiva da tempo questo rapporto, che non ha solo una funzione anti-cinese e che è favorito anche dalla diaspora indiana negli Usa. Ne parla ad AsiaNews l'esperta Farwa Aamer, direttrice delle attività per l'Asia meridionale all’Asia Society Policy Institute.
L'inaugurazione della nuova sede voluta da Modi per voltare pagina rispetto all'era coloniale ha aperto un contenzioso con i Paesi vicini per una mappa dell'impero di Ashoka in cui vengono rappresentati entro i confini anche territori di Nepal, Pakistan, Bangladesh, Afghanistan, Myanmar, Sri Lanka e Maldive. La difesa di Delhi: "È storia, non politica". Ma in Nepal è polemica sulle mire espansionistiche dei nazionalisti indù.
La denuncia di un'eurodeputata portoghese per fatti che sarebbero avvenuti nelle scorse settimane nel distretto di Bastar. Nell'area è forte la presenza dei naxaliti, la guerriglia maoista che si oppone al governo di Delhi. Dal 2017 l’esercito ha lanciato l'operazione Samadahn-Prahar per sradicare l'insurrezione che frena le attività estrattive. Ma negli ultimi tre anni parecchi giovani rimasti senza lavoro si sono uniti ai miliziani, in un ciclo senza fine di violenza.
Come sull'Ucraina, anche in Oceania Delhi cerca di mantenere un delicato equlibrio tra Washington e Pechino. Il primo ministro della Papua Nuova Guinea, James Marape, l'ha definita il "leader del Sud del mondo". Dalla sua parte, l'India può vendere tecnologia a basso costo e sfruttare la presenza della diaspora, ma l'impegno militare (per ora) è lasciato all'Occidente.
Da tempo è polemica sull'uso di Bollywood a fini propagandistici. Gli ultranazionalisti indù continuano a promuovere la teoria cospirazionista del "love jihad" contro la minoranza musulmana. Anche la Corte suprema è intervenuta, ordinando ai produttori di specificare che la storia raccontata nella pellicola "è fittizia". Nel frattempo, però, le violenze scoppiate a inizio mese hanno portato nel Maharashtra all'arresto di almeno 100 persone.
Le cifre nello Stato settentrionale sono allarmanti, con oltre il 15% della popolazione dipendente da qualche sostanza. Dopo l'alcol e il tabacco, è elevato il consumo di eroina grazie alla vicinanza al Pakistan e all'Afghanistan. Molti cominciano a intossicarsi in giovane età a causa di sottocupazione e condizioni di lavoro alienanti. Non c'è fiducia negli ufficiali di polizia, visti come conniventi dei grandi trafficanti.
La medaglia di bronzo per l'India nel pugilato alle Olimpiadi di Londra 2012 ha chiesto al governo di New Delhi di risolvere la situazione. Da due giorni si registrano violenze di ampia portata tra i Meitei, la maggiornaza indù e i Kuki, gruppi tribali cristiani. Finora si contano 13 morti e 9mila sfollati, ma Internet è stato sospeso e i numeri potrebbero essere più grandi.
L'Operazione Kaver avviata nei giorni scorsi da New Delhi ha come obiettivo quello di riportare a casa migliaia di concittadini bloccati a Khartoum dopo lo scoppio del conflitto. Molti fanno parte di una tribù che si sposta per vendere all'estero erbe medicinali. Ma negli ultimi anni sono anche cresciuti gli investimenti nel continente, legato all'India da commerci millenari e dal passato coloniale.
Circa il 95% degli iPhone viene tuttora prodotto nella fabbrica di Zhengzhou, in Cina. Dal 2016 c'è stata un'accelerazione verso lo spostamento, anche se la burocrazia e il ritardo tecnologico indiani continuano a giocare un ruolo importante. Ma secondo molti analisti l'India di oggi assomiglia alla Cina di vent'anni fa.
Il capitolo sulla dinastia musulmana che governò su gran parte dell’Asia meridionale tra il XVI e il XIX secolo è stato rimosso dopo che erano stati modificati anche alcuni episodi intorno all'assassinio del Mahatma Gandhi. Scomparse anche le rivolte in Gujarat del 2002. Secondo gli esperti le modifiche per l’anno 2023-24 sono le più radicali messe in atto finora.
Sono le Suore della Carità di Nazareth, una congregazione missionaria sorta negli Stati Uniti che oggi opera anche nello Stato nord-orientale indiano del Meghalaya. Nel distretto dei Monti Khasi Occidentali, parte della diocesi di Nongstoin, ci sono solo tre sacerdoti, costretti a tenere celebrazioni "itineranti" da un villaggio all'altro.
Sembra un paradosso in un Paese dove il 47% della popolazione ha meno di 25 anni. Nelle aree rurali abita però il 70% degli anziani. Secondo le previsioni del governo il numero di cittadini senior passerà dai 138 milioni nel 2021 a 194 milioni in 10 anni. Molti continuano a lavorare nel settore agricolo o a dipendere dai figli, ma a volte di loro si prende cura anche la polizia.
In fuga da quasi una settimana, il predicatore sikh guida un gruppo separatista nello Stato indiano del Punjab. L'indipendentismo Khalistani risale all'epoca della partizione tra India e Pakistan. Una storia di scontri con il governo centrale. Il ruolo della diaspora.
Dal 19 marzo il premier giapponese Kishida sarà a Delhi per continuare sulla strada già battuta dal suo predecessore Shinzo Abe. Eppure i due giganti asiatici hanno culture per certi aspetti quasi opposte. Il missionario del Pime, originario dell'Andhra Pradesh, ma in Giappone dal 2015, spiega come ha dovuto adattarsi a un popolo rigoroso verso la comunità, ma flessibile sul piano religioso.
Ha ottenuto la nomination per miglior lungometraggio documentario. Il lavoro del regista Shaunak Sen è però molto più di una rappresentazione dei problemi ambientali di New Delhi. La pellicola racconta la storia di due fratelli musulmani che nello scantinato di casa salvano i nibbi neri, rapaci che convivono con l'uomo. Ma per Nadeem e Saud a essere tossiche sono le discriminazioni e la propaganda del governo.
Un rapporto pubblicato dalla Cross Dependency Initiative raccomanda maggiori investimenti in termini di adattamento e resilienza climatica. Oltre che dall'India, le prime 50 posizioni sono occupate perlopiù da regioni cinesi e Usa. Le iniziative di contrasto agli eventi estremi più di successo arrivano dal basso.
A differenza dell'Occidente, Delhi non può permettersi un collasso di Mosca perché significherebbe lasciare carta bianca a Pechino nella regione. È quanto sostiene l'analista Rahul Roy-Chaudhury dell'International Institute for Strategic Studies, che ad AsiaNews ha spiegato: "Se si parla poco del ruolo dell'India in questa guerra è perché è ciò che lei stessa vuole": Obiettivo del premier Modi? Riunire i più importanti leader mondiali allo stesso tavolo.
A inizio settimana il ministro del Lavoro ha presentato il dato in Parlamento, specificando che le morti sono state registrate tra il 2019 e il 2021. Diversi studi avevano già rilevato un forte disagio psicologico tra i migranti interni causato dalla perdita di lavoro durante il lockdown. Secondo alcune stime i livelli di povertà sono ancora più alti di quelli pre-pandemia.
Non è ancora chiaro cosa succederà una volta che i mercati finanziari si saranno stabilizzati, dopo le rivelazioni del rapporto di Hindenburg Research. L'India potrebbe seguire la strada della Corea del Sud dove i principali volani economici sono conglomerati di imprese a conduzione familiare. Il rischio di andare incontro a una maggiore erosione dello Stato di diritto. A molti indiani interessa se le promesse di nuove infrastrutture saranno mantenute.
Sono 539 le persone nel braccio della morte, ma tra il 2004 e il 2022 eseguite solo otto pene capitali. Nel 2022 la Corte suprema indiana ha chiesto a un collegio costituzionale di elaborare una serie di linee guida affinché i tribunali inferiori possano giudicare correttamente i casi. Le ultime esecuzioni sono state compiute nel 2020.
Nello Stato dell'India settentrionale registrati oltre 48mila casi di lesioni ai polmoni per inalazione prolungata di silice negli ultimi anni. Il governo locale ha creato schemi di compensazione per le famiglie. Restano però moltissime difficoltà, soprattutto legate alla diffusa presenza di miniere illegali.
La popolazione indiana potrebbe aver superato quella cinese. Ci sono però profonde differenze tra aree urbane e rurali, e tra nord e sud del Paese. Le preoccupazioni più grandi riguardano lo stress sulle infrastrutture metropolitane e la creazione di posti di lavoro per i giovani.
Ieri la Food Safety and Standards Authority of India ha presentato i parametri normativi riguardo al cereale amato fin dai tempi degli imperatori moghul. In passato il Pakistan si era opposto al riconoscimento di un'indicazione geografica protetta all'India, che avrebbe ridotto le proprie esportazioni. Con la rimozione delle misure protezionistiche, l'export indiano aumenterà nei prossimi mesi.
L'industria cinematografica indiana, che sforna fino a 1.600 film all'anno, non si è ancora ripresa dalla pandemia. Le produzioni regionali, non in hindi, sono invece sempre più popolari. Le pellicole trascinano con sé anche la popolarità della musica: grazie ai social stanno emergendo nuovi generi e nuovi artisti.
Il Paese registra il maggior numero di aggressioni di questo tipo in tutto il mondo. Nel 60% dei casi le vittime non denunciano perché i tempi della giustizia sono troppo lunghi. Le motivazioni degli autori dei reati evidenziano quanto il problema abbia a che fare con la cultura patriarcale.
I lavoratori specializzati che sono stati licenziati hanno fino a 60 giorni per trovare un'azienda che li sponsorizzi per restare negli Stati Uniti. Però le assunzioni sono bloccate. Per ragioni storiche e culturali l'India produce migliaia di laureati nelle materie STEM ogni anno. Però la garanzia di un'occupazione non è più certa.
Il tasso di occupazione delle carceri indiane è del 130%, con la stragrande maggioaranza dei carcerati in attesa di processo. In aumento la sofferenza mentale: l'anno scorso si sono registrati almeno 150 suicidi. Un'organizzazione gestita dal vescovo Allwyn D'Silva aiuta i prigionieri favorendo la loro riabilitazione.
Nonostante i progressi degli anni scorsi, la malattia non è ancora stata sconfitta. Nelle baraccopoli i genitori sono diffidenti nei confronti delle iniezioni. Oltre ad aumentare il numero di vaccinazioni, il governo deve abbassare in contemporanea i livelli di malnutrizione infantile.
Però la decisione è stata considerata discriminatoria da ampie fette della popolazione, soprattutto dalit. Il tribunale ha deciso che a chi guadagna meno di 800mila rupie all'anno sarà assegnato il 10% dei posti di lavoro e all'università. Il governo ha preso a esempio la politica utilizzata nei confronti delle caste svantaggiate, che però continuano a essere ai margini. Al punto che i dalit indù si sono convertiti in massa al buddhismo.
Quest'anno la stagione delle nozze in India si prospetta più sfarzosa che mai: molte coppie avevano deciso di posticiparle a causa della pandemia. Secondo alcune stime è diventata la quarta industria del Paese. Ma le questioni relative al pagamento della dote provocano ancora la morte di circa 8mila donne all'anno.