La catechesi di Leone XIV dedicata allo sguardo sugli altri trasmesso dalla "spiritualità pasquale": l’umanità “si compie al meglio quando siamo e viviamo insieme”. L'invito a rimeditare il saluto di San Francesco: "Fratelli tutti". L'omaggio alla nuova beata nel Kerala, madre Eliswa Vakayil: "Ispirazione per chi opera per dignità della donna". Ai polacchi che ricordano la fine della Grande Guerra: niente è meglio della pace.
All'udienza generale l'invito di Leone XIV a pregare per i "conflitti armati" con uno sguardo in particolare al Myanmar: "Esorto la comunità internazionale a offrire la necessaria assistenza umanitaria". Ieri sera a Castel Gandolfo su Gaza: "Si passi alla fase 2, garantendo i diritti di tutti i popoli". La catechesi giubilare dell'udienza generale di oggi dedicata all'attualità dell'annuncio pasquale: "Per il cristiano ogni giorno è Pasqua".
Udienza generale dedicata all'anniversario della Dichiarazione del Vaticano II sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane: "Chiamati a rifondare quella speranza nel nostro mondo devastato dalla guerra". A capi e rappresentanti delle religioni pesenti sul sagrato di San Pietro: "Agiamo insieme. Il mondo ha bisogno della nostra unità". Ieri sera all'evento in Aula Paolo VI il ricordo dei "martiri del dialogo".
Leone XIV, all'udienza generale, nella catechesi giubilare, ha meditato sul Vangelo dei discepoli di Emmaus: "Il gesto del pane spezzato riapre gli occhi del cuore". Al termine, l'invito a rinnovare "la nostra attiva cooperazione alla missione della Chiesa". Il ricordo di san Giovanni Paolo II nella sua festa liturgica: "47 anni fa esortava il mondo ad aprirsi a Cristo".
All'udienza in piazza San Pietro il pontefice ha continuato il ciclo giubilare di catechesi con l'ultimo segmento sulla Resurrezione e "le sfide del mondo attuale". "Vorremmo essere felici, eppure è molto difficile riuscire a esserlo", ha detto. Gesù Risorto è "la fonte che soddisfa la nostra arsura". Egli è "compagno" di viaggio e "punto di arrivo del nostro andare".
Prevost all'udienza generale ha rinnovato l'invito a pregare il Santo Rosario "per la pace nel mondo". Ieri sera alla stampa: "Ridurre l'odio, tornare alla capacità di dialogare". Il viaggio in Turchia è "per guardare avanti"; in Libano per "annunciare messaggio di pace in Medio Oriente". La catechesi sulla Resurrezione: "Nessuna notte è eterna".
Prevost ha continuato all'udienza il ciclo di catechesi giubilari. Ieri sera a Castel Gandolfo il dialogo con la stampa. Sul piano di Trump per Gaza: "Proposta realista. Spero che Hamas accetti". Sulla Global Sumud Flotilla: "Che siano rispettate le persone". Il "vocabolario" Usa sulla guerra mostra "aumento di tensioni": "Lavorare sempre per la pace".
All’udienza, davanti a 35mila fedeli sotto la pioggia, Leone XIV ha invitato a pregare il rosario quotidiano a ottobre per la pace: appuntamento sabato 11 in piazza San Pietro. Agli studenti di lingua araba all'inizio dell'anno scolastico: "Vi invito a nutrirvi di scienza per futuro di pace". Nella catechesi giubilare: "Il Signore scende là dove l’uomo si è nascosto per paura, e lo riporta alla luce".
Leone XIV da San Pietro ricorda lo sfollamento di Gaza City: "Condizioni inaccettabili. Ogni persona ha sempre una dignità inviolabile, si rispetti il diritto umanitario". Messaggio ai leader religiosi radunati in Kazakistan: "Futuro di pace, fraternità e solidarietà, richiede l’impegno di tutti". Ieri l'incontro con Karekin II, Catholicos della Chiesa armena. Nella catechesi giubilare: "Dio lavora nel profondo, nel tempo lento della fiducia".
Da San Pietro, davanti a 35mila fedeli sotto la pioggia, Prevost ha riflettuto sul grido di Cristo in croce: "Non disperazione, ma sincerità, verità portata al limite". Esso, quando non è trattenuto, è "speranza che non si rassegna". Sostituisce le parole: "soglia di nuova luce" anche nell'ora estrema.
Dall'udienza in San Pietro la catechesi sugli ultimi istanti della vita terrena di Gesù. La sua sete è quella dell'umanità: "desiderio profondo" di amore. Salvezza è "nell’arte di domandare senza vergogna e di offrire senza calcolo". La preghiera per il popolo del Sudan piegato dalla guerra, dalla carestia e ora anche da una frana devastante che ha provocato moltissimi morti.
All'udienza generale nuovo appello per la liberazione degli ostaggi isrealiani, un cessate il fuoco permanente e l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Sostegno alla dichiarazione di ieri dei patriarchi latino e greco-ortodosso di Gerusalemme. Ordine di evacuazione alla chiesa ortodossa di San Porfirio. Nella catechesi ai fedeli, commentando l'atteggiamento di Gesù all'inizio della sua Passione: "Anche nell’ora più buia, si può restare liberi di amare fino in fondo”.
Prevost stamane dall'Aula Paolo VI ha chiesto di pregare per una pace "disarmata e disarmante", "per l’Ucraina e il Medio Oriente". Per il 22 agosto, Beata Vergine Maria Regina, l'invito a una giornata "in digiuno e in preghiera" per la Terra "ferita da guerre". La catechesi dedicata al perdono: "Ogni tradimento è occasione di salvezza".
Stamane Prevost ha continuato il ciclo giubilare delle udienze sul tema "Gesù Cristo nostra speranza". Il commento all'episodio evangelico del tradimento di Giuda: "Gesù non denuncia per umiliare. Dice la verità perché vuole salvare". Incontro spostato in Aula Paolo VI per le temperature estreme di Roma. Nel pomeriggio il trasferimento del papa a Castel Gandolfo.
A conclusione dell’udienza del mercoledì il pontefice ha ricordato “l’ottantesimo anniversario del bombardamento atomico”. Al “mondo contemporaneo” segnato da “tensioni e sanguinosi conflitti” l’invito a usare gli strumenti di “giustizia, dialogo, fraternità”. Nella catechesi ha sottolineato come l’amore non è frutto del caso, ma di una scelta consapevole. E l’Eucaristia non si celebra “soltanto sull’altare, ma anche nella quotidianità”.
All'udienza generale la condanna di Leone XIV della strage terroristica che domenica ha ucciso 40 persone in una chiesa della Repubblica democratica del Congo. Il cinquantesimo anniversario degli accordi che riaprirono la cooperazione tra Est e Ovest rilanciando il tema dei diritti umani, lezione da "custodire oggi". Nella catechesi dedicata al brano evangelico della guarigione del sordomuto, lo sguardo sull'incomunicabilità e le chiusure in sé stessi come reazione alla "bulimia da social media".
Leone XIV stamane da San Pietro ha invitato a curare le "lacerazioni provocate da sanguinose azioni" in "Iran, Israele e Palestina", scegliendo "la via del dialogo, della diplomazia e della pace”. Nella catechesi giubilare: "Atto di fede in Gesù avvicina la grazia". Ai giovani: "L'estate sia occasione di esperienze sociali e religiose"
Leone XIV, al termine dell'udienza in San Pietro ha ricordato le "grida dai luoghi di guerra", in Ucraina, Iran, Israele e Gaza. Citando la Gaudium et spes: l'uso di "armi scientifiche di ogni genere" può condurre a "barbarie" più grandi dei tempi passati. Appello ai responsabili con le parole di Pio XII: "Nulla è perduto con la pace".
Prevost ha incontrato circa 40mila fedeli in piazza San Pietro. Continuando le catechesi giubilari sul tema "Gesù Cristo nostra speranza" ha commentato l'episodio della guarigione del cieco Bartimeo a Gerico: "Mai abbandonare la speranza anche quando ci sentiamo perduti”. La preghiera per le vttime del massacro nella scuola di Graz, Austria. Stamane l'incontro con Guterres, Segretario generale dell'Onu.
All'udienza di oggi, davanti a 35mila fedeli in piazza San Pietro, Prevost ha continuato le catechesi giubilari su "Gesù Cristo nostra speranza". La parabola nel Vangelo di Matteo è "un raccconto che nutre la nostra speranza". AI giovani: "Non rimandare, rimboccati le maniche, perché il Signore è generoso e non sarai deluso”.
A San Pietro, nella seconda udienza del mercoledì, Prevost ha ricordato la Striscia: "Sempre più intenso il pianto di mamme e papà". E l'Ucraina: "Fermare la guerra e sostenere ogni iniziativa di dialogo e di pace". La catechesi sulla parabola del buon Samaritano: "È semplicemente una persona". "Davanti all'altro possiamo decidere: prendercene cura o fare finta di niente".
40mila persone hanno accolto Prevost alla sua prima udienza generale in piazza San Pietro. Giro in papamobile accompagnato da entusiasmo e bandiere di Libano, Ucraina e della pace. Leone XIV ha scelto di continuare il ciclo di catechesi su "Gesù nostra speranza" iniziato da Francesco per il Giubileo. Appello per "dignitosi aiuti umanitari" a Gaza. "Siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace".
Nella catechesi odierna, diffusa ancora in forma scritta, Francesco avvia una nuova serie di riflessioni sulle parabole: "Ci provocano". Sul racconto del padre e dei due figli: “Dovunque ci siamo persi, Dio viene a cercarci”. Un amore che accoglie, come nell’abbraccio raffigurato da Rembrandt. Stamane l'incontro di Francesco con il personale del Gemelli; miglioramenti nella salute del pontefice.
Sull'incontro tra Gesù e "l'uomo ricco" la catechesi settimanale affidata anche oggi a un testo scritto diffuso dalla Santa Sede.
Francesco, nella catechesi diffusa durante la degenza a Casa Santa Marta, riflette sull’incontro tra Gesù e Zaccheo (Lc 19,1-5). Dio cerca "coloro che si sentono perduti". La gioia del pubblicano nasce dal sentirsi "guardato, riconosciuto e perdonato". Intanto, la salute del pontefice è "stazionaria", con progressi respiratori e motori.
Dedicata all'incontro di Gesù con la Samaritana la catechesi settimanale diffusa oggi. Copme nelle scors settimane diffuso il testo scritto mentre Francesco prosegue la sua convalescenza a Casa Santa Marta. "Gesù ci aspetta negli incroci della nostra vita dove meno lo aspettiamo".
Dal Policlinico Gemelli diffuso il testo della catechesi settimanale del pontefice che - commentando il brano evangelico di Nicodemo - ha aperto un nuovo capitolo delle sue riflessioni su Gesù Cristo nostra speranza. Pubblicato anche il messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: "Giovani, fate della vostra vita un dono d'amore".
Mentre le sue condizioni di salute al Policlinico Gemelli restano stazionarie anche oggi è stato diffuso il testo che era stato preparato per l'udienza generale del mercoledì, dedicato al brano evangelico della presentazione di Gesù al Tempio e alle figure di Simeone e Anna, "due anziani che hanno saputo riaccendere la speranza".
Stamane, all'udienza generale del mercoledì, il pontefice ha preso la parola al termine nonostante la bronchite di questi giorni. "Che si trovino cammini di pace" in Ucraina, Palestina, Myanmar, Sud Sudan e nei "tanti Paesi che sono in guerra". La catechesi - letta da un officiale - sulla visita dei pastori alla mangiatoia: "Uomini maleodoranti, eppure praticano il mestiere con cui Dio si fa conoscere al popolo".
Francesco, apparso raffreddato in aula Paolo VI, ha rivolto ancora il suo pensiero ai Paesi "che soffrono la guerra" citando anche la Giordania. Ai pellegrini polacchi l'invito a pregare per i consacrati nei Paesi poveri e in conflitto: per molta gente sono "la prova che Dio si ricorda sempre di loro". La catechesi - letta da un officiale della segreteria di Stato - sulla Visitazione: "Il Magnificat: lode di fede, speranza e gioia".