Mentre ricorrono i dieci anni dall'arresto di Ilham Tohti, il volto simbolo della repressione dell'identità culturale locale, un rapporto mette nel mirino i pacchetti turistici venduti da 18 aziende turistiche europee nello Xinjang: "Sono luoghi collegati a crimini contro l'umanità".
Nel 1999 Pechino ha reinterpretato la legge vietando che quanti sono nati da genitori di Hong Kong nella Cina continentale possano ricongiungersi con la famiglia. Da allora il missionario del Pime si batte per una questione che coinvolge tuttora 60mila persone. Il diniego va contro quanto propagandato dallo stesso governo cinese.
Le autorità cinesi hanno proibito l’ammissione di nuovi religiosi nel monastero di Khyungbum Lura, che negli anni '50 si era opposto all'Esercito di liberazione popolare. Mentre i residenti locali hanno espresso preoccupazione, la Cina ha reso la propria repressione sempre più capillare, adottando strategie di raccolta di dati sulla popolazione come nello Xinjiang.
Il ministero della Sicurezza di Stato ha un nuovo compito: proteggere l’economia in un quadro di rallentamento della crescita. L’agenzia di intelligence, un tempo misteriosa, sta diventando più attiva sui social. Nel mirino le cosiddette “forze ostili” che vorrebbero ostacolare lo sviluppo, mentre le autorità censurano i commenti negativi e tentano di rafforzare la fiducia degli investitori.
È l’obiettivo sul Pil fissato per il 2024 a conclusione della conferenza economica del Partito comunista cinese. Al centro dei lavori i timori legati al settore immobiliare e gli ostacoli alla ripresa. La propaganda funzionale al tentativo di rilancio dopo le nubi post-Covid. Oltre 8,5 milioni di persone sulla “lista nera” per non aver rimborsato i prestiti bancari, altri 19 milioni senza assistenza medica.
L'atto di accusa scritto dal carcere di Hong Kong dove è reclusa dall'avvocata e attivista pro-democrazia Chow Hang-tung: "È indiscutibile che l'attuale ordine internazionale sia fortemente dominato dall'Occidente e ancora lontano dall'ideale del diritto come valore. Ma il modo per migliorarlo non è dare più voce a dittatori non occidentali, che possono solo far crescere il silenzio di chi non ha voce".
Una pratica usata come strumento di lotta di classe durante la Rivoluzione culturale. Il presidente ha deciso di far rivivere il vecchio modello di governance sociale promosso da Mao 60 anni fa, mobilitando le masse per “risolvere i problemi a livello locale”. In realtà è una via per controllare il malcontento e la crisi economica. Timori di rafforzamento della sorveglianza.
La Cina starebbe pianificando una espansione nell’area mediorientale, nell’ambito della sfida militare globale con gli Stati Uniti per il predominio nel Golfo Persico. Nessun commento fra le alte sfere governative. L’Esercito popolare di liberazione (Pla) sta accelerando i piani di trasformazione in flotta d’alto mare.
La ripresa dei colloqui militari il principale risultato del vertice tra il presidente degli Stati Uniti e quello cinese a San Francisco. Entrambi cercano di evitare il conflitto riprendendo la comunicazione; nessuna dichiarazione congiunta dopo l’incontro durato quattro ore. Nella città californiana lo scontro tra i sostenitori di Xi e i manifestanti per i diritti umani in Cina.
I giovani della metropoli hanno celebrato la ricorrenza, evento raro in Cina. Le maschere occasione di satira e per manifestare il dissenso, senza varcare la “linea rossa”. Polizia e reparti della sicurezza a presidio delle strade, alcuni giovani prelevati e portati via. In rete è boom di video e foto dei travestimenti, rara opportunità per esprimere il malcontento.
Zeng Yuxuan, 23 anni, aveva trascorso sei mesi in carcere per uno schizzo del “Pilastro della vergogna”, statua che omaggia le vittime del massacro. Rimpatriata come persona non gradita a Shenzhen, di lei si sono perse le tracce. Sparita anche la madre. Ultima storia di un lungo elenco di repressione dell’attivismo. Una pagina e una raccolta firme per sensibilizzare sulla sua sorte.
Hunan Television, popolare canale tv, trasmette in prima serata uno spettacolo in cui il varietà si fonde con l’ideologia del Partito comunista. Scopo del programma è quello di dimostrare che il marxismo è compatibile con la cultura tradizionale cinese. Un nuovo ultimo sforzo della leadership per rinsaldare l’ideologia fra i giovani; ma sul web si fa strada anche lo scherno per l'iniziativa.
Le autorità dell'isola, considerata da Pechino una "provincia ribelle", hanno messo sotto osservazione quattro società coinvolte nella costruzione dell'impianto di microchip a Shenzhen. Ma il governo di Taipei sta anche pianificando la pubblicazione di un elenco di tecnologie chiave che saranno vietate all'esportazione per la propria sicurezza nazionale.
L'avvocato Lu Siwei - fermato a luglio a Vientiane mentre cercava di fuggire dalla Repubblica popolare - si trova in un centro di detenzione del Sichuan nonostante i moniti dei funzionari del Consiglio dei diritti umani dell'Onu. Lo stesso dove Pechino il 10 ottobre cerca la rielezione per un nuovo triennio.
Un programmatore informatico di Chengde si è visto confiscare dalla polizia tre anni di stipendio per aver utilizzato una VPN. Il dispositivo permette di aggirare il blocco su siti web stranieri imposto dalle autorità cinesi. La vicenda è vista con preoccupazione da professionisti e imprese che in Cina operano nei servizi internet e nel commercio estero. Intanto all'estero Pechino è attivissima nel difendere la propria narrazione sugli stessi social network "vietati" in patria.
Anche se alcune competizioni sono già iniziate, la cerimonia di apertura si terrà fra due giorni (senza fuochi d'artificio per l'attenzione all'ambiente). Accanto alle discipline olimpiche si disputeranno anche gli eSport, mentre non mancano le discipline legate ad antiche pratiche asiatiche, come le regate tradizionali o il kabbadi indiano. L'allenatore della squadra di calcio dell'India ha consultato un astrologo per decidere i giocatori da portare con sé. Pechino si riapre alla regione dopo il covid nella speranza di fare incetta di medaglie.
Dal 2013 ci sono stati tanti cambiamenti, spiega ad AsiaNews Hongyi Lai, docente dell'Università di Nottingham di origini cinesi. La "nuova via della seta" si è ampliata a nuovi settori e, anche se a ritmi molto lenti, sta continuando l'attuazione di diversi progetti infrastrutturali. Ma le difficoltà economiche che sta vivendo la Cina al momento non finiranno presto.
I loro genitori si spostano dalle aree rurali a quelle urbane della Cina alla ricerca di lavoro, ma oggi un'alta percentuale di minori si concentra anche nelle città e affronta una serie di disagi che vanno dalla mancanza di sostegno emotivo alle difficoltà ad accedere ai servizi pubblici. Nonostante qualche miglioramento, le condizioni di vita a cui sono sottoposti impediscono un adeguato sviluppo.
In “via sperimentale” la provincia orientale cinese sta assegnando dei punteggi al personale di tutte le religioni per “migliorare la loro consapevolezza ideologica”. Intanto in diverse province vietate a buddhisti e taoisti le “superstizioni” del Mese degli spiriti.
Al vertice di Johannesburg Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti invitati ufficialmente ad aderire come Paesi membri dal 1 gennaio 2024. “Disposti a esplorare le opportunità” sull’uso di monete locali in alternativa al dollaro. Oltre la “photo opportunity” resta il nodo della distanza tra Pechino e New Delhi.
I vertici del Paese al tradizionale vertice estivo nella cittadina costiera di Beidahe. Una serie di insoliti cambiamenti fra i vertici dell’esercito rilancia le voci di epurazioni. Il presidente resta defilato e non ha ancora visitato le zone colpite dalle alluvioni, che hanno lambito anche Pechino. Fra le sfide la situazione economica e le relazioni diplomatiche.
Con la disoccupazione giovanile balzata ufficialmente al 21,3% cresce il movimento contro le pressioni sociali. Secondo un documento dell’amministrazione di Guangzhou il 10% dei giovani condividerebbe i “quattro no” di questa forma di protesta nichilista. Ma dalle autorità di Pechino solo inviti ad “adattarsi” e slogan sul rafforzamento dell’economia privata privi di aperture concrete.
Gli enormi debiti di città e province ostacolano la ripresa, riducendo per Pechino le possibilità di stimolo dell'economia. Il caso emblematico del Guizhou che ha un tasso di indebitamento del 61,8% dopo enormi investimenti in strutture turistiche rimaste vuote. L'Ufficio finanziario municipale di Wuhan ha pubblicato un annuncio sul giornale per chiedere alle agenzie governative di saldare i debiti arretrati col fisco.
L'accordo per 4,1 miliardi di dollari raggiunto la settimana scorsa a Parigi non comprende i crediti delle banche private, di cui pure lo Stato detiene la maggioranza del capitale. Secondo Chatham House dal 2000 al 2020 l'indebitamento dei Paesi africani è quintuplicato e per il 12% è nelle mani di istituzioni cinesi. Intanto lo Sri Lanka chiede ai creditori una riduzione del 30%, strada sempre rifiutata da Pechino.
L'annuncio del vice-presidente William Lai in corsa per la successione di Tsai ing-wen. Dal secondo semestre del prossimo anno accademico il governo finanzierà parte della retta per fermare il calo degli iscritti negli atenei. L'opposizione parla di manovra elettoralistica, ma la crisi nelle immatricolazioni influisce anche sulla qualità dell'offerta.
Henley Private Wealth Migration Report 2023 rivela l’esodo dei tycoon cinesi. Il dragone è la prima nazione al mondo per flusso in uscita. Dopo il boom economico fra il 2000 e il 2017 oggi pesano le nubi sul settore dell’high-tech per le scelte di Xi Jinping. Singapore la destinazione privilegiata in Oriente. Il tema della libertà e dei diritti come motore di sviluppo.
A poco più di sei mesi dal voto resta incerta la corsa alle presidenziali. In testa il leader democratico William Lai. L’ex sindaco di Taipei Ko Wen-je contende la seconda piazza al rappresentante del Kuomintang. In gioco il futuro dell’isola, fra timori di guerra con la Cina e la “sudditanza” verso gli Stati Uniti. Il peso del voto giovanile e le sue rivendicazioni inespresse.
Niente veglia a Victoria Park e nemmeno Messe di suffragio per le vittime della repressione di Pechino 34 anni fa. Le autorità minacciano il pugno di ferro contro “atti che mettano in pericolo la sicurezza nazionale”. Insieme alla libertà politica a Hong Kong è stata abrogata anche la speranza e l'allegria della gente. L'incontro in carcere con Lee Cheuk-yan, che per anni è stato l'anima delle commemorazioni: anche dietro le sbarre resta un uomo libero e forte.
Anche tra i 67 riconosciuti ufficialmente dalle autorità di Pechino una decina sono sottoposti a stretta sorveglianza, 13 i "sotterranei" tenuti sotto custodia o ristretti nel loro ministero. Ma nel clima confuso di oggi ci sono anche una quindicina di sacerdoti cinesi che si sono autoproclamati vescovi, sfidando sia le autorità civili sia le autorità ecclesiastiche.
Una battuta sul motto militare di Xi Jinping ha portato sotto inchiesta Li Haoshi. Potrebbe finire in carcere, anche se non è stato ancora formalizzato il capo di accusa. Sospesi gli spettacoli della società di produzione, che ha ricevuto una multa da oltre un milione di euro. Si rafforzano le maglie della censura, nei giorni in cui cade l’anniversario della Rivoluzione Culturale.