Con la politica “zero-Covid”, senza codice sanitario è impossibile viaggiare o accedere a luoghi pubblici. Correntisti di quattro banche dell’Henan hanno presentato reclami dopo aver scoperto di non poter prelevare il proprio denaro. In molti sono in quarantena dopo che il loro codice Qr è diventato rosso. I test antigenici dimostrano però la loro negatività al virus.
Il Victoria Park sarà ancora vuoto: le autorità vogliono cancellare la memoria dei caduti del 4 giugno 1989 per mano della leadership cinese. Gli organizzatori della tradizionale commemorazione sono in carcere. Anche dalla Chiesa cattolica timori per la legge sulla sicurezza.
La Cina rischia di fallire gli obiettivi di crescita fissati dal governo. Situazione economica attuale peggiore di quella del 2020, a inizio pandemia. Li chiamato a risolvere i problemi economici creati dalle politiche di Xi. Da qui al Congresso del Partito comunista in autunno sarà lotta politica tra le fazioni dei due leader.
Con i Rajapaksa al potere, finanziati da Pechino progetti infrastrutturali spesso inutili e troppo costosi. Il porto e l’aeroporto nel distretto di Hambantota sono gli esempi più eclatanti. La Cina ha il 10% del debito estero di Colombo, come il Giappone, ma a tassi d’interesse molto più alti.
Le autorità inaspriscono le misure di chiusura in diverse parti del Paese, come richiesto dal leader supremo Xi Jinping. Censurati i commenti online che mettono in discussione i lockdown. Anche le imprese Usa presenti in Cina criticano la politica “zero-Covid” di Pechino.
La fazione di cui fa parte il premier Li Keqiang ha perso quattro milioni di iscritti in 10 anni. 20° Congresso del Partito comunista: il presidente cinese vuole un alleato come nuovo primo ministro. Solo peggioramento della pandemia e crisi economica potrebbero ostacolare Xi, portando alla guida del governo Hu Chunhua, esponente della Gioventù.
Il design del testo tascabile ricorda quello distribuito durante l'era di Mao. È parte della propaganda prima del 20° Congresso del Partito comunista cinese, che con ogni probabilità garantirà a Xi il suo terzo mandato. Le autorità censurano il dibattito online sulla storia del Pcc.
Crescita economica al 4,8% nel primo trimestre; disoccupazione al 6% in marzo, la più alta dal 2018. In preparazione del 20° Congresso del Partito comunista, non cambia la linea del presidente cinese. I lockdown scatenano le proteste dei cittadini. Le aziende lottano per sopravvivere.
Li Qiang, segretario locale del Pcc e alleato di Xi Jinping, sotto attacco per la gestione dell’emergenza Covid-19: era il favorito per succedere al premier Li Keqiang. Rischio sommosse se la crisi sanitaria si estenderà portando gravi riflessi economici. Con Xi indebolito, spazio alle fazioni che lo contrastano.
Spinti dalla politiche “redistributive” del leader cinese, come dal giro di vite contro i giganti hi-tech, immobiliari e dell’insegnamento privato. In Cina vi sono 626 miliardari: potenzialmente un contropotere agli occhi del regime. Nelle aree rurali cinesi il reddito pro-capite è meno della metà di quello nelle città.
Consegnati jet da combattimento e una fregata, in attesa del possibile arrivo di 8 sottomarini. In 10 anni la Cina ha venduto ai pakistani armamenti per quasi 6 miliardi di dollari. Pechino sfrutta la guerra in Ucraina, e la distrazione Usa, per avanzare in Asia meridionale. Rimangono le tensioni di confine con Delhi.
Poco meno di 5mila morti in tre mesi, soprattutto anziani. Criticato da popolazione, imprese ed esperti, il governo cittadino prepara nuove regole sanitarie. La leader locale Carrie Lam attaccata anche da esponenti del suo campo (pro-Pechino). Le autorità centrali temono la situazione possa creare instabilità politica e sociale.
Bilancio della difesa crescerà del 7,1% quest’anno, superiore alla crescita prevista del Pil (5,5%). L’annuncio arriva dal premier Li Keqiang alla riunione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo.
Con in mente un possibile attacco di Pechino, Su Tseng-chang ha voluto rimarcare come la resistenza degli ucraini stia mettendo in difficoltà l’avanzata dei russi. Taipei cerca però di rassicurare la popolazione, dicendo che le due situazioni sono diverse. Dubbi sulla reale volontà dei taiwanesi di combattere i cinesi.
I cinesi chiedono “moderazione” alle parti e una soluzione diplomatica, ignorando che la situazione è già fuori controllo. Accuse agli Stati Uniti di aver fomentato la crisi. La preoccupazione degli imprenditori in Cina. Possibile blocco dell’export di microchip taiwanesi alla Russia. Giappone pronto a nuove sanzioni.
Il video che la riprende ha scatenato l'indignazione online nel Paese. Neanche le Olimpiadi invernali riescono a distrarre l'attenzione del pubblico. Gli annunci incoerenti delle autorità non sono convincenti. Due attivisti arrestati. Vicenda censurata sul web.
Zhu Yi è finita nel mirino dell’opinione pubblica nazionale dopo due cadute. Secondo i critici è stata scelta solo per l'influenza del padre, un rinomato scienziato esperto di intelligenza artificiale. Acclamata invece la sciatrice Eileen Gu, anche lei nata negli Stati Uniti, vincitrice di un oro: le medaglie contano.
Fra cinque anni l’Esercito popolare di liberazione festeggia 100 anni. Influente accademico Jin Canrong: Pechino può prendere l’isola in una settimana, e gli Usa non lo possono evitare. Il Pentagono prepara risposta con alta mobilità di truppe e mezzi nella regione. Monito del docente nazionalista al Giappone.
In via ufficiale Pechino appoggia le richieste di sicurezza russe. Per la propria economia, la Cina vuole però stabilità in Europa. Kiev è un partner cinese della Belt and Road Initiative. Un conflitto russo-ucraino metterebbe alla prova la partnership strategica tra il gigante asiatico e il Cremlino.
Entra in vigore accordo per ridurre i prezzi dei combustibili liberando parte delle rispettive riserve strategiche di petrolio. Pechino prima acquirente del gas naturale liquido statunitense. Compagnie Usa vanno dove fanno guadagni, una logica che piace alle imprese cinesi. Biden bloccato dal Congresso per maggiori aperture a Xi Jinping.
L’isola è il più grande produttore mondiale dei preziosi componenti usati per le principali tecnologie civili e militari. Cina e Usa entrambi dipendenti dalla produzione taiwanese. Un’invasione cinese metterebbe a rischio la filiera tecnologica globale. Esperti: la “polizza” chip non esclude lo scoppio di un conflitto.