Tra le poche novità della lista dei partecipanti alla seconda sessione del Sinodo - diffusa oggi dal Vaticano - il nome di mons. Vincenzo Zhan Silu, uno dei vescovi a cui fu tolta la scomunica nel 2018. In rappresentanza dei vescovi della Cina continentale, affiancherà il vescovo Giuseppe Yang Yongqiang, che già ha partecipato lo scorso anno. La sua diocesi nel Fujian è quella delle sofferte dimissioni del vescovo "sotterraneo" mons. Guo Xijin.
Viskhan Soltamatov avrebbe ideato l’assalto alla chiesa dei francescani e rifornito le armi ai membri del gruppo. L’arresto è avvenuto durante una operazione congiunta nel fine settimana. Nel processo fino a 42 persone alla sbarra, di queste almeno 31 sono già sottoposti a custodia cautelare. Cristiani turchi la minoranza più perseguitata nel Paese.
Nel mirino Teresa Kok, del Partito di Azione democratica parte della coalizione di governo e con sei legislature alle spalle. Il documento risulta sin troppo oneroso per le piccole imprese. Durante l’interrogatorio ha sottolineato di non aver “mancato di rispetto all’islam”.
La Chiesa locale ha celebrato i 75 anni dal primo pellegrinaggio al luogo di culto mariano e l’inaugurazione della grotta della Vergine. Almeno sei fedeli sono morti in incidenti stradali, la polizia ha sventato un assalto di un gruppo fondamentalista islamico. La richiesta di maggiore sicurezza sulle strade e la necessità di strutture e servizi igienici.
Mons. Martinelli sottolinea ad AsiaNews il legame che rende “differenti e complementari” la dichiarazione sottoscritta ieri a Giacarta e il testo sulla fratellanza umana del 2019. In un mondo segnato dalla guerra “il pericolo è abituarsi alla disumanizzazione”. Essenziali “simboli forti” come il Tunnel dell’Amicizia o la Casa Abramitica. Dal Papa anche il richiamo a guardare in profondità" nel dialogo interreligioso, tornando "alla questione di Dio come questione umana fondamentale".
Fra i fermati il pastore Li Yingqiang e altri tre fedeli. Le autorità hanno disposto la detenzione amministrativa di 14 giorni per i “disturbatori”, ma con tutta probabilità il provvedimento sarà convertito in “penale” senza rilascio. Nel Guangzhou prelevata una 30enne cristiana per aver sviluppato una applicazione dedicata alla musica religiosa.
Lo scrive il giornalista di inchiesta Uzay Bulut in un approfondimento pubblicato sul Gatestone Institute. Una narrazione degli eventi che “stravolge la storia”, negando anche che armeni, assiri e greci siano popolazioni autoctone. E i bambini diventano adulti “ripetendo a memoria le bugie insegnate loro nelle scuole”.
A vigilare sull’applicazione delle norme il ministero della Morale. Nell’ultimo anno oltre 13mila persone fermate, la metà delle quali trattenute per 24 ore. Previste regole specifiche anche per i media, come il divieto di mostrare immagini di esseri viventi. Le sanzioni includono consigli, avvertimenti di punizione divina, minacce verbali, confisca di proprietà, detenzione.
Al centro delle critiche del rapporto degli esperti delle Nazioni Unite il processo a carico di un centinaio di membri della minoranza cristiana. Il procedimento non avrebbe rispettato gli standard ed evidenziato accuse sommarie, torture e maltrattamenti. Nel mirino anche le fasi del processo e il ruolo del media. Nessun commento dal governo.
Il ricorso all’Alta corte per ottenere i documenti relativi al “Lotto 6” in cui sorge da 120 anni il Convento Canossiano di Banda Hilir. Nell’area si trovano anche una scuola primaria e secondaria che accolgono centinaia di studenti. L’atto che certificava il titolo è andato perduto durante la Seconda guerra mondiale, con l’invasione dei giapponesi.
Lo denuncia un nuovo rapporto della Commissione di inchiesta che denuncia una repressione di natura etnica e religiosa. Nella Repubblica islamica la persecuzione per motivi di genere si incrocia con quella per motivi etnici e religiosi”. Anche i bambini vittime di “violenze particolarmente gravi”. Dietro l’hijab una vera e propria “apartheid di genere”
Ai primi di agosto del 2014 la grande fuga dei cristiani da Mosul e dalla piana di Ninive per l’avanzata dello Stato islamico. Una tragedia ancora impressa nella memoria e solo il 60% è tornato nelle proprie terre. Il primate caldeo invita a uscire da una logica di “paura e disperazione” lavorando per “fermare i conflitti” che insanguinano la regione.
Nello Shanxi il presidente del tribunale mantiene in prigione senza processo tre leader protestanti, con una decisione “illegittima”. Ma vi è chi, partendo proprio dalla legge e dal diritto, spiega come la pratica del culto sia conforme all’ordinamento. Lo studio, in punta di diritto, dell’esperta Feng Xuewei che ha trattato l’ingresso di Pechino nel Wto.
Nel mirino due luoghi di culto a Malang. La polizia nega legami con l’imminente viaggio apostolico di Francesco nell’Asia-Pacifico. Fermate tre persone, fra cui un elemento noto con il nome di “Hok” e con sospetta affiliazione al gruppo estremista Daulah Islamiyah. Confiscati elementi chimici usati per fabbricare la bomba “Madre di Satana”.
In Madhya Pradesh un malinteso durante un'attività didattica strumentalizzato dai gruppi dell'Hindutva per colpire le attività educative delle Sorelle di Santa Elisabetta. Il vescovo mons. Athikalam: "Violenza vergognosa contro donne che da cinquant'anni servono la comunità, lavorando per la crescita della nazione".
Da quasi due mesi un sacerdote, un vescovo protestante e alcuni presidi sono in carcere con l'accusa di aver alzato in maniera esorbitante le rette scolastiche. Ma l'incremento percentuale è calcolato sull'anno Covid, quando erano state ridotte per ordine delle autorità locali. Il vescovo mons. Arasu ad AsiaNews: "Non abbiamo fatto nulla di male, andremo avanti fino alla Corte suprema per chiedere giustizia".
La Commissione per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo (Ccide) ha promosso un “Sabeel” per la comunità musulmana Dawoodi Bohra. Fra gli eventi un “cammino” nell’area della cattedrale e la distribuzione di bevande fresche per rompere il digiuno. La carovana interreligiosa annuale del Rwadari Tehreek Pakistan ha raggiunto Karabla Gamay Shah.
Ieri il primo ministro ha ricevuto una delegazione guidata dal presidente della Conferenza episcopale (Cbci). Nella lettera, oltre alle congratulazioni di rito per il nuovo mandato, tutte le preoccupazioni per i cristiani dagli attacchi nel Manipur alla questione quote. Fra i temi anche la visita di papa Francesco in India.
Secondo l’accusa la setta, dichiarata deviante dalle autorità religiose islamiche nel 2019, opera clandestinamente in tutto il Paese. Crede nell’esistenza di un nuovo profeta, recita una shahādah alternativa e cerca di fondere islam, ebraismo e cristianesimo in un’unica fede. Durante gli arresti sono stati sequestrati anche notebook, un computer portatile e telefoni cellulari.
È quanto emerge da un rapporto della Freedom of Belief Initiative. A seguire vi sono ebrei, aleviti, yazidi e atei. Gli attacchi a cimiteri, luoghi di culto, case o scuole legati a comunità religiose tra gli incidenti più frequenti. Escalation di violenze anti-ebraiche dalla guerra di Israele a Gaza.
Un provvedimento che era richiesto da tempo dalle Chiese del Paese per combattere il fenomeno dei matrimoni precoci, spesso legati a rapimenti. La Conferenza episcopale: "Ora ulteriori provvedimenti per criminalizzare le conversioni religiose forzate".
Avvolta nel mistero la sorte di 11 cristiani, fra cui sei protestanti (Degar) e cinque cattolici della comunità di Ha Mon. In passato erano stati condannati, alla scadenza della pena “non si hanno più notizie” e “sembrano scomparsi”. Alla base della sentenza “attività o appartenenza religiosa”. Preoccupazione per queste repressioni che permangono a dispetto delle aperture verso la Chiesa locale e la Santa Sede.
Diffuso oggi il rapporto annuale di Bangladesh Hindu Buddhist Christian Unity Parishad sulla persecuzione delle minoranze etnico-religiose nel Paese. 1045 i casi di violenza nell'ultimo anno, che hanno causato 45 morti. "Lo spazio per la libera pratica religiosa è stato completamente ristretto", denuncia l'avvocato Rana Dasgupta.
Il vicario dell’Arabia meridionale ha officiato l’inaugurazione dei lavori di costruzione di un nuovo centro pastorale a Ghala. Mons. Martinelli: “Per bambini, giovani e adulti per crescere nella fede”. L’opera diplomatica del sultanato in un Medio oriente dilaniato dai conflitti. Restano ancora passi da compiere in tema di diritti e parità di genere.
Da Trieste dove ha portato la sua testimonianza alla Settimana sociale dei cattolici italiani il fratello di Shahbaz Bhatti - il ministro delle Minoranze ucciso nel 2011 - commenta il verdetto che in questi giorni nella comunità cristiana del Pakistan ha riaperto ancora una volta la ferita delle leggi antiblasfemia: "Il governo dica chiaramente che nessuno può insegnare a una persona a uccidere o morire in nome della religione”.
Una comunità evangelica che pregava in una casa privata malmenata e sottoposta a fermi dopo che gli estremisti indù li avevano accusati di "conversioni forzate". Nel distretto di Jabalpur un'indagine sui prezzi dei libri gonfiati da un editore manda in carcere solo i dirigenti delle più rinomate scuole cristiane, tra cui un vescovo protestante e un sacerdote cattolico.
Il Wuc ha promosso manifestazioni per rendere omaggio alle vittime della più violenta repressione attuata da Pechino contro la minoranza musulmana. Attivista denuncia “politiche” che “risultano in “crimini contro l’umanità e genocidio”. Nessun musulmano dallo Xinjiang ha potuto partecipare all’Hajj. Campi di “sinicizzazione” e “rieducazione” durante la festa di Eid.
Verdetto surreale sul grave assalto dell'agosto 2023 al quartiere cristiano in Punjab. Un giudice di un piccolo tribunale ha emesso un verdetto capitale contro Ahsan Masih, un giovane che (come migliaia di persone) aveva condiviso sui social network un testo, sostenendo che avrebbe "istigato" le violenze. A piede libero le 135 persone fermate dopo i roghi. P. Khalid Rashid Asi: "Sentenza emessa sotto le pressione degli estremisti, ma alla fine la verità vincerà".
Una fonte di AsiaNews racconta la vita dei cattolici. Un milione di persone, soprattutto migranti economici, celebrano “in privato” la fede. Il legame con la Chiesa universale e la speranza di potersi un giorno riunire e pregare in una chiesa. Internet ha rafforzato i rapporti fra comunità e favorito la partecipazione alle funzioni. Una “lunga storia” di presenza “discreta” nella regione.
È quanto ha sottolineato l’ausiliare del Vicariato apostolico dell’Anatolia nella messa celebrata per la festa del 29 giugno. L’abbraccio fra fratelli cattolici e ortodossi offre “l’opportunità di sperimentare la gioia dell’incontro”. La città ancora in grave difficoltà, sembra “colpita da grandi bombardamenti”. E l’appello finale: servono religiosi e fidei donum per aiutarci a tener vivo il cristianesimo in Turchia.