11/05/2013, 00.00
EGITTO
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Ancora arresti per blasfemia in Egitto, in carcere una giovane insegnante cristiana

Demyana Emad, 23 anni, maestra elementare di Luxor è accusata di aver insultato il profeta Maometto davanti ai suoi. La donna si dichiara innocente. Nei giorni scorsi un gruppo di estremisti islamici ha fatto irruzione nella scuola incitando gli alunni a testimoniare contro la donna.

Luxor (AsiaNews) - Ancora arresti per presunti insulti contro l'islam nell'Egitto dominato dai Fratelli Musulmani. Il procuratore generale del governatorato di Luxor ha ordinato l'arresto di una insegnante copta cristiana, per presunti insulti contro l'islam. La donna è ora nel locale carcere e resterà in cella fino alla conclusione delle indagini.

Fino al suo arresto, Demyana Emad, 23 anni, insegnava studi sociali alla Sheikj Sultan scuola elementare a sud di Luxor. Il caso è esploso in aprile, in seguito alla denuncia del responsabile dell'associazione dei genitori. Secondo l'uomo, l'insegnante avrebbe insultato davanti ai ragazzi la figura del profeta Maometto. La Emad ha finora respinto tutte le accuse e ha chiesto ulteriori prove. Nei giorni scorsi diversi estremisti islamici sono entrati nella scuola incitando gli studenti, alcuni poco più che bambini, a testimoniare contro la loro maestra.

Con la salita al potere dei Fratelli Musulmani, si sono moltiplicati i casi di arresti per insulti contro l'islam e blasfemia, ai danni soprattutto della minoranza cristiana copta. Il caso più grave è avvenuto in ottobre a Bani Suef (Alto Egitto) con l'arresto dei due bambini copti Nabil Nagy Rzik, 10 anni, e Mina Nady Farag, 9 anni. Secondo le autorità islamiche locali,  i due avrebbero urinato su alcune pagine del Corano.  Nonostante l'opposizione dei genitori e del sacerdote locale, che hanno fatto notare l'analfabetismo dei bambini, l'imam del villaggio ha fatto pressioni per la loro detenzione.

Un altro caso è avvenuto nel settembre 2012 a Sohag. Bishoy Kamel, insegnante di religione copta, è stato condannato a sei anni per la pubblicazione su Facebook di vignette blasfeme e insulti contro il presidente Mohammed Morsi. Egli si è sempre dichiarato innocente e vittima di una macchinazione. Il 13 settembre 2012 la polizia ha arrestato Saber Albert, un giovane copto di 28 anni  per aver diffuso su internet il film anti-islam che ha causato manifestazioni in tutto il mondo. Saber è fuggito dall'Egitto lo scorso 25 gennaio, dopo quasi tre anni passati in carcere. 

 

 

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