11/06/2014, 00.00
CINA - VATICANO
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Arrestato l'amministratore apostolico di Yujiang. La Cina vuole "estirpare" la Chiesa sotterranea

di Bernardo Cervellera
Il sacerdote, p. Giovanni Peng Weizhao, è scomparso nelle mani della polizia il 30 maggio e le autorità non dicono dove egli sia. Molti amministratori apostolici e candidati sotterranei all'episcopato subiscono arresti e torture per bloccare la loro elezione e facilitare candidati "patriottici".

Roma (AsiaNews) - E' di questi giorni la notizia dell'arresto, avvenuto il 30 maggio scorso, dell'amministratore apostolico di Yujiang, p. Giovanni Peng Weizhao. Commentando la notizia, una personalità ecclesiale in Cina ha detto con amarezza. "Stanno cercando di eliminare tutti i candidati all'episcopato nella Chiesa sotterranea. Vogliono estirpare la Chiesa sotterranea, eliminando i loro capi più giovani".

Secondo Ucanews, il sacerdote è stato prelevato da poliziotti e da membri dell'Ufficio affari religiosi lo scorso 30 maggio a Fuzhou. Da allora fedeli e sacerdoti suoi amici non sanno dove sia finito.  I membri dell'Ufficio affari religiosi, che pure hanno presieduto all'arresto, affermano di non sapere nulla e che la sua detenzione era voluta dagli uffici provinciali (e non locali).

P. Peng è sui quarantanni ed è amministratore apostolico di Yujiang dal 2012. Va detto che Yujiang è una diocesi sotterranea, dove fino a poco tempo fa era vescovo l'anziano mons. Tommaso Zeng Jingmu, che ha passato oltre 23 anni in prigione per la sua fede e la sua obbedienza al pontefice.

Nella ristrutturazione delle diocesi fatte dal governo cinese, Yujiang è una delle cinque diocesi del Jiangxi rifluite in una sola, quella di Nanchang, il cui vescovo ufficiale è Giovanni Li Suguang. Nei confronti della Santa Sede, Li Suguang si trova in una situazione ambigua: in passato ha partecipato a ordinazioni illecite e sembra più disposto a ubbidire alle indicazioni dell'Associazione patriottica. Non così invece il p. Peng, educato nella Chiesa sotterranea.

I cattolici del Jiangxi, almeno 100mila, sono più orientati a seguire p. Peng che il vescovo Li. E' probabile che la ragione dell'intervento dell'Uar sia proprio questa: "consigliare" l'amministratore apostolico a farsi da parte, per lasciare tutta la libertà e il potere al vescovo patriottico, o a qualcuno più obbediente al Partito.

Quella di prevenire possibili elezioni di sacerdoti sotterranei è una politica che l'Associazione patriottica e l'Ufficio affari religiosi stanno praticando da anni, arrestando diversi amministratori diocesani o minacciandoli con torture.

Nel 2012, in occasione dell'ordinazione episcopale illecita (senza il permesso del papa) di Yue Fushen, è stato arrestato l'amministratore apostolico (sotterraneo) della diocesi di Harbin.

Negli anni precedenti, sono stati arrestati altri sacerdoti, possibili candidati all'episcopato.

In agosto 2011, è stato arrestato un gruppo di sacerdoti e laici della comunità sotterranea di Tianshui (Gansu). Fra essi vi era l'amministratore della diocesi sotterranea, p. Giovanni Battista Wang Ruohan

Ai primi di aprile 2011 è stato arrestato p. Chen Hailong, sacerdote sotterraneo della diocesi di Xuanhua (Hebei), poi liberato quattro mesi dopo. Nei 4 mesi di detenzione egli ha subito violenze e lavaggio del cervello per spingerlo ad aderire all'Associazione patriottica e rifiutare il rapporto col papa (v. 05/08/2011 Liberato p. Chen Hailong, sequestrato quattro mesi per rinnegare il papa).

Ai primi di agosto 2011, è stato arrestato p. Wang Chengli, sacerdote sotterraneo di 48 anni, amministratore della diocesi di Heze (Canzhou, Shandong).  Ha subito pressioni per rinnegare il legame col papa ed è stato lasciato per giorni senza mangiare e bere (v. 06/08/2011 Shandong: arrestati quattro sacerdoti. Appello alla Santa Sede).

Eliminando i possibili candidati all'episcopato provenienti dalla Chiesa sotterranea, si lascia più spazio a candidati timidi e sottomessi, apparentemente "patriottici", ma in realtà "opportunisti" (come da definizione di Benedetto XVI). Il tutto a modello dei capi della Chiesa cinese ufficiale, guidata dal presidente del Collegio dei vescovi mons. Giuseppe Ma Yinglin, un vescovo scomunicato, e da mons. Johan Fan Xinyao, capo dell'Associazione patriottica, il cui scopo - una Chiesa autonoma dal papa- è "inconciliabili con la dottrina cattolica" (v. Lettera di Benedetto XVI ai cattolici della Cina). 

 

 

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