05/06/2013, 00.00
EGITTO
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Egitto, un tribunale condanna al carcere 43 operatori di ong straniere

Le pene vanno dai cinque a due anni di prigione. Coinvolti anche 27 cittadini stranieri, di cui 17 statunitensi, processati in contumacia. Essi avrebbero ricevuto finanziamenti illegali. Per gli Usa il verdetto è incompatibile con la transizione democratica del Paese.

Il Cairo (AsiaNews/ Agenzie) - Una corte egiziana condanna  al carcere 43 operatori di agenzie non governative, fra cui 27 stranieri, per aver ricevuto finanziamenti illegali dall'estero. Le pene vanno da un massimo di cinque per 17 cittadini statunitensi, processati in contumacia, a un minimo di un anno. Il verdetto, annunciato ieri sera dal giudice Makram Awad, ha scatenato la dura reazione degli Stati Uniti. John Kerry, Segretario di Stato Usa, ha definito il processo "incompatibile con la transizione democratica dell'Egitto". Gli Stati Uniti sono il principale partner dell'esercito egiziano, che riceve ogni anno da Washington un totale di 1,3 miliardi di dollari. Secondo il diplomatico le condanne sono un grave attacco alla società civile egiziana, che riportano il Paese al periodo del regime di Mubarak.

Il giro di vite delle autorità egiziane contro le ong straniere è iniziato alla fine del 2011 durante le manifestazioni contro il Consiglio superiore dell'esercito (Scaf) guidato dal generale Mohamed Hussein Tantawi. All'epoca il tribunale aveva ordinato la chiusura di diverse organizzazioni accusate che, col pretesto di sostenere la transizione democratica, avrebbero fomentato le rivolte contro il governo dei militari ricevendo illegalmente denaro dall'estero. Il processo continuato sotto il governo dei Fratelli Musulmani ha portato all'espulsione di diverse organizzazioni americane fra cui l'International Republican Institute (Iri), il National Democratic Institute (Ndi) e il Freedom House (Fh).   

 

 

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