08/11/2014, 00.00
VATICANO
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Il Papa agli adulti scout: fare strada in famiglia, nel creato, nella città

Ai rappresentanti del Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), papa Francesco ha chiesto di potenziare l'esperienza della strada, ma anche la "dimensione ecclesiale" dell'esperienza scout. Famiglie fondate sul sacramento; rispetto del creato come "discepoli di Cristo"; impegno nella città essendo "fedeli a Cristo e fedeli all'uomo".

Città del Vaticano (AsiaNews) - L'invito a "fare strada" in famiglia, come "comunità di vita e d'amore" e come primo ambito educativo; nel creato, "per la tutela e la difesa della natura e dell'ambiente", imparando a "eliminare gli sprechi"; nella città,  vivendo come "lievito che fermenta la pasta" e  proponendo "con gioia i valori evangelici": è quanto papa Francesco ha proposto al Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), radunati nell'aula Paolo VI in occasione del 60mo anniversario della loro fondazione. Fra i membri del Masci vi è anche il direttore della Sala stampa vaticana, p. Federico Lombardi, che prima del discorso del pontefice ha invitato tutta l'assemblea a riaffermare il giuramento e la promessa scout. Nel suo discorso davanti a oltre 10mila persone, indossando il foulard azzurro, simbolo degli scout, papa Francesco ha fatto molto riferimento al tema della "strada", un termine molto utilizzato nella "terminologia tipica dello scoutismo", come pure alla "dimensione ecclesiale" del movimento. Con un neologismo, egli ha chiesto di camminare nella strada, ma di essere "camminanti, non erranti e non quieti".

Egli ha richiamato i genitori cristiani a vivere la loro missione educativa fondandosi sul "sacramento del matrimonio", valorizzando il dialogo, il confronto e l'apertura  verso "altri ambienti formativi, come la scuola, la parrocchia, le associazioni".

Ricordando poi la vita "a stretto contatto con la natura" vissuta dagli scout, Francesco ha ribadito che "il nostro tempo non può disattendere la questione ecologica, che è vitale per la sopravvivenza dell'uomo, né ridurla a questione meramente politica". Occorre invece vivere questa dimensione come "discepoli di Cristo". "Nella natura inanimata, nelle piante e negli animali - ha aggiunto - riconosciamo l'impronta del Creatore, e nei nostri simili la sua stessa immagine". Per questo, oltre al rispetto per la natura, occorre  anche "l'impegno a contribuire concretamente per eliminare gli sprechi di una società che tende sempre più a scartare beni ancora utilizzabili e che si possono donare a quanti sono nel bisogno".

Nel "fare strada nella città", il pontefice ha chiesto ai convenuti di "proporre con gioia i valori evangelici". "In una società complessa e multiculturale, voi potete testimoniare con semplicità e umiltà l'amore di Gesù per ogni persona, sperimentando anche nuove vie di evangelizzazione, fedeli a Cristo e fedeli all'uomo, che nella città vive spesso situazioni faticose, e a volte rischia di smarrirsi, di perdere la capacità di vedere l'orizzonte, di sentire la presenza di Dio. Allora la vera bussola da offrire a questi fratelli e sorelle è un cuore vicino, un cuore "orientato", cioè con il senso di Dio".

E dopo aver detto che la formazione scoutistica, "è un buon allenamento", ha ricordato san Paolo (1 Cor 9,24-27), che parla degli atleti "che si allenano alla corsa attraverso una disciplina severa per una ricompensa effimera". "il cristiano invece - ha aggiunto - si allena per essere un buon discepolo missionario del Signore Gesù, ascoltando assiduamente la sua Parola, avendo sempre fiducia in Lui, che non delude mai, soffermandosi con Lui nella preghiera, cercando di essere pietra viva nella comunità ecclesiale".

Prima di salutare alcuni malati e disabili presenti nella sala, il papa ha voluto recitare un'Ave Maria con tutta l'assemblea: "Che la Madonna vi custodisca", ha detto alla fine.

 

 

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