07/01/2021, 11.52
TURCHIA
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Istanbul, studenti in piazza contro la nomina di un rettore filo-Erdogan

Ignorate le minacce di polizia e autorità. In tre giorni si sono tenute già due manifestazioni di protesta, almeno 36 gli arresti fra i giovani. Nel mirino Melih Bulu, neo rettore della celebre Bogazici University. Una sfida al potere di Erdogan, il “Master of Puppets”, sulle note dei Metallica. Timori per una nuova Gezi Park. 

Istanbul (AsiaNews) - Ignorando le minacce della polizia, centinaia di studenti turchi sono scesi in piazza ieri per la seconda volta in tre giorni in segno di protesta contro la nomina di un fedelissimo del presidente Recep Tayyip Erdogan a rettore di un ateneo cittadino. Nel mirino degli universitari vi è Melih Bulu, chiamato ai vertici della famosa Bogazici University, già candidato (poi sconfitto alle urne) per il partito di governo Akp alle elezioni politiche del 2015. 

La protesta degli universitari è una delle rare sfide aperte al potere di Erdogan negli ultimi anni. Dalla notte del tentato colpo di Stato dell’estate 2016, in cui sono morte 250 persone, e che per alcune ore ha fatto vacillare il potere del leader dell'Akp, il governo ha lanciato una vera e propria caccia alle streghe. Si tratta di attacchi mirati contro decine di migliaia fra oppositori, intellettuali, attivisti, personalità in patria e all’estero, militari e giudici, docenti. Persone accumunate da un’unica matrice: l’appartenenza, reale o presunta, alla rete del predicatore islamico Fethullah Gülen, accusato di essere la mente del (fallito) golpe.

La prima protesta pubblica risale al 4 gennaio, quando oltre mille studenti hanno ingaggiato un vero e proprio scontro frontale con la polizia; gli agenti hanno risposto con la forza, arrestando almeno 36 giovani nelle prime ore del giorno successivo. Per scongiurare altre manifestazioni, le Forze dell’ordine hanno sigillato i cancelli dell’università e circondato la zona. Ciò non ha impedito agli studenti di promuovere ieri una nuova dimostrazione di piazza; dopo un appello sui social essa si è svolta  per le vie della città. 

In centinaia hanno marciato lungo il Bosforo, per poi salire a bordo di un traghetto e raggiungere la sponda asiatica di Istanbul, dove vi era un’altra folla di ragazzi ad attenderli. Un migliaio di studenti ha intonato slogan e canti sulle note dei Metallica, la celebre rock-band Usa di cui Melih Bulu aveva dichiarato in precedenza di essere fan. Riprendendo un titolo di un loro album del 1986, gli universitari hanno definito Erdogan “Master of Puppets”, mentre un cartello portava la scritta “Nothing else matters”, una delle più famose hit del gruppo. 

“Camminare uniti in questo giorno di sfida ci fa stare bene”, gridava Zehra Aydemir. “Sono orgoglioso”, gli faceva eco il laureando Cinar Cifter, “che i miei amici possano unirsi e combattere per quello in cui crediamo”. 

Immediata la risposta delle autorità. Devlet Bahceli, alleato di Erdogan e leader del movimento ultranazionalista Mhp afferma che “le proteste vanno schiacciate” prima che divampino incontrollate. Il timore, sostiene Bahceli, è che possano ripetersi rivolte come quelle del 2013 a Gezi Park.

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