17/03/2014, 00.00
CINA-VATICANO
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La salma di mons. Fan Zhongliang portata in una funeral home e non in chiesa

di Jian Mei
Il governo locale esige funerali di profilo basso perchè il vescovo non era riconosciuto. Messe da requiem dette in privato e in fretta. Giovani cattolici ufficiali e sotterranei domandano la preghiera di tutta la Chiesa nel mondo per i cristiani di Cina. Silenzio di mons. Ma Daqin, vescovo di Shanghai agli arresti domiciliari. Card. Zen: Un vescovo fedele e buono.

Shanghai (AsiaNews) - La morte di mons. Giuseppe Fan Zhongliang, vescovo ordinario di Shanghai, ma non riconosciuto dal governo, crea problemi alla leadership. Una fonte di AsiaNews nella città afferma che la data e il luogo dei funerali non sono stati ancora decisi, ma a causa delle restrizioni in cui vive tutta la comunità cristiana, il funerale sarà molto semplice e di basso profilo, essendo mons. Fan non riconosciuto come vescovo.

I fedeli volevano che la salma venisse posta in una chiesa di Shanghai per la devozione e la preghiera dei fedeli. Invece è stato imposto di esporre la salma in una funeral home. Le autorità locali hanno però permesso ai fedeli di poter visitare la salma solo per due giorni: oggi e domani, dalle 9 del mattino fino alle 17.

Alcuni sacerdoti sono riusciti a rendere omaggio al defunto e a celebrare una messa da requiem in privato e molto velocemente.

Un sacerdote sotterraneo dell'est della Cina descrive mons. Fan come "un coraggioso soldato di Gesù Cristo e un modello per la Chiesa di Cina, specialmente per i sacerdoti che dovrebbero imparare da lui".

Una fonte della Chiesa ufficiale fa notare che la situazione dei cattolici a Shanghai continuerà ad essere complicata per molto tempo, ma alla fine è tempo per le generazioni giovani delle comunità ufficiali e sotterranee di collaborare e di riconciliarsi.

Anche un giovane della Chiesa non ufficiale dice ad AsiaNews che "è tempo che tutti i fedeli si uniscano nel vincolo della Trinità" e chiedano "il ritorno di mons. Taddeo Ma Daqin", vescovo ausiliare di Shanghai, attualmente agli arresti domiciliari. "Chiediamo - aggiunge - la preghiera di tutta la Chiesa nel mondo perché la Chiesa in Cina possa portare pace e gioia nel mondo intero".

Secondo un comunicato della Kung Foundation, mons. Fan ha sofferto di forti febbri per diversi giorni prima di morire. Non appena egli è deceduto, un sacerdote sotterraneo ha celebrato subito una messa nello stesso appartamento del vescovo. Subito dopo, diversi rappresentanti del governo di Shanghai sono arrivati alla casa del prelato e hanno ordinato il trasferimento della salma nella funeral home.

Il comunicato continua dicendo che siccome si prevede che un folto numero di fedeli partecipi ai funerali di mons. Fan, la Chiesa sotterranea ha domandato che la cerimonia sia tenuta nella cattedrale di sant'Ignazio. Ma la richiesta è stata rifiutata dal governo.

Nato nel 1918, mons. Fan è stato battezzato nel 1932 ed è entrato fra i gesuiti nel 1938, all'età di 20 anni. E' stato ordinato sacerdote nel 1951. Nel 1955, insieme al vescovo di Shanghai mons. Ignazio Gong Pinmei e a molti sacerdoti e laici, egli è stato arrestato e condannato per crimini "controrivoluzionari". Nel 1958 è stato condannato a 20 anni di prigionai e di lavori forzati nel Qinghai. E' tornato libero nel 1978.

Nel 1985 l'allora p. Fan è stato ordinato in segreto vescovo coadiutore di Shanghai; nell'89 egli è stato nominato capo della Conferenza dei vescovi clandestini [non riconosciuta dalla Santa Sede], che in poco tempo è stata sgominata dal governo, che ne ha arrestato la maggior parte dei membri.

Nel 2000, alla morte del card. Gong, avvenuta negli Stati Uniti dove egli era esule, mons. Fan gli è succeduto come vescovo ordinario della città. Intanto la Chiesa ufficiale era guidata da mons. Aloysius Jin Luxian che, riconciliato con la Santa Sede, è divenuto vescovo coadiutore di Shanghai. Mons. Jin è morto nell'aprile del 2013.

Unico vescovo di Shanghai è rimasto ora mons. Taddeo Ma Daqin, ordinato nel luglio 2012 con l'approvazione del papa. Ma dal giorno della sua ordinazione, mons. Ma è stato posto in isolamento, per aver rinunciato alla sua posizione nell'Associazione patriottica. In seguito, nel dicembre 2012, le autorità cinesi hanno revocato la sua autorità episcopale. Ma per il Vaticano egli resta tuttora vescovo di Shanghai.

Fino a stamane il miniblog di mons. Ma non aveva alcuna notizia o commento sulla morte di mons. Fan. Lo scorso anno, alla morte di mons. Jin, Ma Daqin aveva commemorato il suo vescovo. Oggi il blog riporta solo un commento del giovane vescovo sull'episodio dell'incontro fra Gesù e il giovane ricco, in cui mons. Ma chiede al Signore di "aiutarci a vivere una vera vita cristiana, a seguire i tuoi comandamenti, ad amarti ed amare la gente".

Il card. Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, originario di Shanghai, ha commentato la morte di mons. Fan sul suo blog, definendo il defunto un servo "fedele" e "buono" del Signore. "Fedele" e "buono" sono anche la traduzione del nome di mons Fan (Zhongliang).

Mons. Fan, continua il card. Zen,"ha completato la sua Via crucis ed è ritornato alla casa del Padre nella pace. Sentiremo la sua mancanza e ricorderemo il suo esempio. Possa egli continuare a curare il suo gregge dal cielo".

Rivolgendosi poi ai fedeli di Shanghai, il card. Zen aggiunge: "Non abbiate paura di fronte alle onde violente. Con la fede in Lui, il Signore ci guiderà alla riva sicura".

 

 

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