25/01/2016, 12.19
MACAO
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Nuovo vescovo di Macao: La fede e i valori cinesi “vivano insieme"

di Victoria Ma

È l’auspicio espresso da mons. Stephen Lee Bun-sang, durante la cerimonia di installazione nella sua nuova diocesi. L’impegno pastorale “partirà dalla famiglia e l’educazione dei giovani, chiave per una società armoniosa”. I rapporti fra Cina e Vaticano “non fanno parte del mio compito, ma li terrò d’occhio. La Chiesa di Macao è e continuerà ad essere un aiuto per i cattolici di Cina”.

Macao (AsiaNews) – Il nuovo vescovo di Macao, mons. Stephen Lee Bun-sang, ha chiesto ai cattolici di essere uniti e vivere la fede cattolica e i valori cinesi per il benessere della società. L’invito è stato rivolto dal presule ai fedeli durante la cerimonia di installazione, avvenuta il 23 gennaio scorso alla cattedrale dedicata alla Natività di Nostra Signora di Macao, nel mezzo delle celebrazioni per il 440mo anniversario dell’erezione della diocesi. La cattedrale era gremita da più di mille fedeli; decine di questi provenivano da Hong Kong e dalla Cina continentale.

La cerimonia è stata concelebrata dal vescovo emerito mons. Jose Lai (ritiratosi per motivi di salute), dal vescovo ausiliare di Hong Kong mons. Ma, da tre delegati papali da Hong Kong e Taipei e più di 50 sacerdoti, locali e dell’ex colonia britannica. Era presente ance il segretario governativo con delega ai trasporti e ai lavori pubblici, Raimundo Arrais do Rosário.

Il 22 gennaio, invece, il capo dell’esecutivo di Macao Fernando Chui Sai-on ha ricevuto i vescovi Lai e Lee nel suo ufficio. Nel corso dell’incontro ha sottolineato il rispetto della libertà religiosa di cui gode l’ex colonia portoghese, diritto stabilito dalla Basic Law locale, e ha auspicato il rinnovo della cooperazione fra il suo governo e la Chiesa cattolica nel campo dell’istruzione, dell’impegno sociale e del lavoro umanitario.

Durante la messa, mons. Lai ha descritto il suo successore come “un pastore santo e istruito, dotato di saggezza”, e ha espresso la speranza che mons. Lee continuerà nelle due missioni della diocesi di Macao: proclamare il Vangelo ed essere ponte per gli scambi culturali fra Oriente e Occidente. Queste due missioni, ha aggiunto il 70enne mons. Lai, “sono state portate avanti per secoli dai missionari e dalla Chiesa locale”.

Il vescovo Lee, 59 anni, ha parlato con i fedeli al termine della celebrazione eucaristica ed ha sottolineato che, essendo “un nuovo arrivato nella diocesi”, non può ancora presentare alcun piano specifico: tuttavia ha espresso la speranza che i cattolici possano unirsi come recita il suo motto episcopale “Ut omnes unum sint”, tratto dal Vangelo di Giovanni (17:21). Ha aggiunto che visiterà tutte le parrocchie per ascoltare ogni voce su come promuovere l’evangelizzazione e gli scambi culturali.

Il mons. Lee ha parlato in cinese, inglese e portoghese: quest’ultima lingua, ha spiegato, “la sto imparando adesso”. Ai giornalisti ha detto che è importante per i cattolici di Macao anche condividere i valori cinesi: “Coltivare se stessi, mantenere in ordine la famiglia, governare lo Stato e pacificare il mondo”, citando i “Dialoghi confuciani”. Fra i suoi impegni principali “la famiglia e il matrimonio, l’istruzione e la formazione dei giovani: sono fondamentali per il benessere della società”.

I rapporti fra Cina e Vaticano, ha aggiunto, “non fanno parte del mio lavoro, anche se terrò d’occhio la questione. La mia nomina da parte di papa Francesco nasce dalle necessità di evangelizzazione e di servizio per la Chiesa di Macao. Le relazioni sino-vaticane non sono alla base della mia scelta come nuovo vescovo”. Per quanto riguarda la Chiesa di Cina “i sistemi di Macao e di Pechino sono differenti”, ma “ci sforzeremo per assistere nelle aree della formazione e in quelle di cui la Chiesa ha bisogno”.

Ai giornalisti che gli chiedevano se la Chiesa locale interverrà sulle questioni sociali secondo la dottrina sociale cattolica, mons. Lee ha risposto di “conoscere poco i problemi di Macao”, ma ha aggiunto che “consulterà i suoi sacerdoti per conoscerli meglio”. In ogni caso ha sottolineato che la Chiesa non dovrebbe limitarsi alla politica: la cosa più importante è “mettere l’amore come punto di partenza”. Ha aggiunto che spera che i residenti di Macao “abbiano un cuore di pace e la volontà di vivere insieme in armonia, per il benessere della società”.

Sulla questione della lingua, mons. Lee ha detto di “non preoccuparsi” dell’ostacolo rappresentato dal portoghese. Al giornale cattolico “O Clarim”, il vescovo ha detto: “Non parlo portoghese ma voglio imparare. Parlo spagnolo, che è simile, e so che questo sarà d’aiuto. Il portoghese è una delle lingue ufficiali di Macao, e noi terremo le cose come sono sia nelle messe che nelle altre attività della Chiesa e delle altre organizzazioni”.

Un articolo del “O Clarim” pubblicato il 23 gennaio in inglese, portoghese e cinese riporta alcune dichiarazioni raccolte da mons. Lee il 18 gennaio, due giorni dopo l’annuncio della sua nomina: “E’ una sorpresa per me, meno di due settimane fa sono stato informato dal rappresentante della Santa Sede a Hong Kong del desiderio del Santo Padre”.

Il compositore Aurelio Porfiri ha scritto un inno in latino dedicato al nuovo vescovo intitolato “Oremus pro Antistite Nostro Stephano”. Lo stesso musicista ha diretto nel maggio 2015 un concerto per commemorare p. Matteo Ricci. 

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